Poste Italiane, giornata di sciopero nazionale contro 'tagli a servizi e lavoro'
L'azienda: 'Poste Italiane informa che in Toscana non sta operando alcun taglio del servizio pubblico né riduzione di organico'
mercoledì 28 maggio 2025 20:01
Sarà una giornata di sciopero nazionale in Poste Italiane quella del 3 giugno, sciopero indetto da Cgil, Uil e le categorie di settore (Slc Cgil e UilPoste). Nell’occasione, è in programma una manifestazione nazionale a Bologna. "Allo sciopero si aggiunge un ricorso giurisprudenziale per impugnare i recenti accordi di riorganizzazione delle divisioni postali che di fatto hanno estromesso la Cgil e la Uil dai tavoli congiunti di trattativa", fanno sapere i sindacati.
Al centro della protesta del 3 giugno c’è "il piano di riorganizzazione che prevede tagli degli organici che renderanno sempre più difficile garantire servizi e lavoro di qualità, portando carichi insostenibili di lavoro e carenze di personale". Dicono Slc Cgil e UilPoste Toscana: “I recenti accordi aziendali confermano una strategia che punta ad aumentare il valore dell’impresa tagliando sui costi del lavoro. Nella divisione Sportelleria e Ramo Finanziario si registra una grave carenza di personale per garantire l’apertura degli uffici postali, con continui spostamenti degli operatori, sportelli chiusi e migliaia di ore di straordinari all’anno”.
Secondo i dati diffusi dai sindacati, "nel solo ramo toscano, su 900 uffici postali, mancherebbero all’appello (in base alle dimensioni e all’attività dell’ufficio) almeno 160 operatori, ma i posti da assegnare (attraverso un prossimo concorso interno) sono appena 14 per tutta la regione, così suddivise: Arezzo 1, Firenze 5, Grosseto 1, Lucca 1, Massa Carrara 1, Pisa 1, Pistoia 2, Prato 2". “Numeri giudicati assolutamente insufficienti a garantire la piena operatività degli uffici e la qualità del servizio per cittadine e cittadini”, dicono Slc Cgil Toscana e UilPoste Toscana.
"Anche la rete dei portalettere è al centro della protesta: previsto un taglio di 210 zone di recapito (che apre la porta a numerosi esuberi tra i portalettere) nella sola Toscana entro il 2026, con l’avvio già nel 2025 a partire dalla provincia di Lucca, a cui seguiranno Pistoia e Pisa (sempre quest’anno) mentre alle altre province toccherà nel 2026. La riorganizzazione si basa su una presunta riduzione del 49% dei volumi della corrispondenza, un dato in netto contrasto con quelli ufficiali dell’Agcom, che stimano un calo tra il 19% e il 21% (2019–2023). Inoltre, non sono considerati: l’aumento della consegna pacchi; le nuove lavorazioni (es. cartelle esattoriali, SIM, referti medici); l’introduzione di nuovi prodotti e servizi".
"Anche sul fronte della logistica i problemi sono evidenti. Gli interventi sugli spazi immobiliari dei corrieri risultano inadeguati, e non sono stati definiti né il chilometraggio complessivo né una reale flessibilità oraria. Inoltre, col nuovo piano di Poste i corrieri dovranno lavorare tre ore in più settimanalmente come flessibilità obbligatoria".
Slc Cgil Toscana e UilPoste Toscana dichiarano: “Non sosterremo mai una riorganizzazione che non tiene conto dei carichi di lavoro attuali e che non punta a migliorare il servizio. Anzi, porta un peggioramento delle condizioni lavorative e un ulteriore arretramento del presidio del territorio, a cui si aggiunge una ancora non del tutto scongiurata ulteriore trance di privatizzazione che lo Stato ha preventivato e non ancora ufficialmente escluso. Difendiamo il lavoro e i diritti di lavoratrici e lavoratori, e con lo sciopero del 3 giugno faremo sentire forte la nostra voce. Basta tagli, nell’interesse di lavoratori e utenti: servono investimenti e assunzioni”.
Poste Italiane ha rilasciato una dichiarazione in merito: "Poste Italiane informa che in Toscana non sta operando alcun taglio del servizio pubblico né riduzione di organico. È in corso una rimodulazione organizzativa che tiene conto delle mutate esigenze del mercato che vedono una forte crescita del volume dei pacchi e un sensibile calo della corrispondenza tradizionale oltre a un’implementazione dei servizi offerti negli uffici postali attraverso il progetto Polis. L’Azienda precisa inoltre che sono in corso i tavoli con le parti sociali per poter garantire la migliore organizzazione del lavoro e continuare ad offrire un servizio di qualità ai cittadini e alle imprese, rafforzando anche le politiche di stabilizzazione del lavoro precario già efficacemente messe in campo sul territorio".