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'Pan di Ramerino – Il Medioevo fiorentino': il concorso tra forni e pasticcerie dell'area fiorentina

Un concorso per decretare il miglior pan di ramerino di Firenze

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venerdì 04 aprile 2025 10:59

Martedì 8 aprile alle 11, presso la pasticceria Cesare di Firenze, avrà luogo la terza edizione del concorso ufficiale “Pan di Ramerino – Il Medioevo fiorentino” a cui partecipano alcuni dei migliori forni e pasticcerie dell'area metropolitana.

 

Vincitore in carica del 2024 il Forno all'Angolo di Firenze (via Marconi). L'evento ha ottenuto il patrocinio del Comune di Firenze. Il concorso è organizzato da Festival delle Pasticcerie (contenitore di oltre 150 forni e pasticcerie dell'area metropolitana) e da Casa della Nella (catering di tradizioni locali) che dal lontano 2005, in compagnia del giornalista Beppe Pirrone, hanno creato i primi pastry contest a Firenze legati alle tradizioni pasticcere locali: in particolare “La miglior schiacciata alla fiorentina” (14 edizioni svolte) e “La miglior schiacciata con l'uva” (8 edizioni). Poi sono arrivati “Il cantuccio classico”, “Lo zuccotto fiorentino”, “Il Budino di riso”.

 

Tra i giurati ci saranno anche Luciano Artusi e Michele Pierguidi, presidente del Quartiere 2.

 

Qui di seguito la lista completa dei finalisti suddivisa per Comune di provenienza: Antico forno Fabbri, Forno All'Angolo, Forno Monducci, Pasticceria Conti, Pasticceria Mammamia, Pasticceria Nobile (Firenze), Pandolce, Pasticceria Aquila (Scandicci), Forno Berti (Sesto Fiorentino), Caffè Patrizia, Hangar Caffè, Pasticceria Tuttobene, Pasticceria Bar Quotidiano (Campi Bisenzio).

 

La mattina stessa del concorso, i pani di ramerino dei forni-pasticcerie finalisti verranno portati nella location stabilita per le degustazioni. I membri della Giuria – pasticceri, esperti mondo food e giornalisti – dovranno assaggiare in modo “coperto” un pezzo di ogni pagnotta non sapendo chi è il produttore e dando successivamente un voto 1-10. Chi avrà ottenuto il punteggio più alto sarà dichiarato vincitore. La Giuria renderà note solo le prime 3 posizioni.

 

“Coll’olio, è arrivato il pan di ramerino: son tutto zibibbo e olio e perdono l’unto”. Era questo il grido dei venditori ambulanti che a inizio del secolo scorso giravano con le loro ceste piene di pan di ramerino: morbide e lucide pagnottelle realizzate con uvetta sultanina, olio evo e rosmarino (ramerino) appartenenti alla tradizione toscana dei pani dolci. Nato a Firenze in età Medievale (la parola “ramerino” risale al XIV secolo e di questa pianta erano piene le colline intorno alla città), si tratta di un pane “devozionale” (come ricorda il Petroni nel suo libro) ricco di simboli sacri e dai forti connotati religiosi. Già gli ingredienti sono fortemente simbolici: il rosmarino sin dall'antica Grecia è simbolo dell'immortalità dell'anima e nel Medioevo veniva considerato un amuleto scaccia spiriti maligni; l’uva rappresenta la comunione con Dio. E poi c'è quel taglio a forma di croce praticato sulla superficie... Legato tradizionalmente al periodo della Quaresima, si racconta che lo consumavano soprattutto i contadini che assistevano ai riti religiosi del Giovedì Santo. Solo a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, per via della grande richiesta, si è iniziato a produrlo tutto l’anno per lasciare spazio, tra agosto e settembre, a un altro pane dolce: la Schiacciata con l’uva. A conferirgli il caratteristico color ambrato è l’olio che viene spennellato sulla superficie con un rametto di rosmarino dopo la lievitazione.

 

 

 
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