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Fondazione Ginori, nomina di Marco Corsini come presidente al posto di Montanari

Protestano Giani e Falchi che hanno ricevuto una lettera dal Ministero che indica come nuovo presidente l’avvocato Marco Corsini

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martedì 11 marzo 2025 18:58

Una lettera inviata ieri dal ministero della cultura che designa l’avvocato Marco Corsini presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori. E' quanto si apprende dalla Regione Toscana.

 

Lo statuto della Fondazione, costituita da Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Sesto Fiorentino prevede che la nomina del presidente venga effettuata dal Ministro della Cultura d’intesa con la Regione Toscana ed il Comune di Sesto. Nel corso degli ultimi mesi era stata raggiunta un’intesa, spiega la Regione, più volte confermata dai ministri Gennaro Sangiuliano e Alessandro Giuli, sul nome del professor Tomaso Montanari, che negli ultimi anni aveva curato da vicino tutte le complesse vicende legate alla riapertura del museo, ai finanziamenti ed alla tutela del patrimonio artistico che conserva.

 

“Con assoluta convinzione – afferma il presidente Giani – ho formalmente espresso nei mesi precedenti e l’ultima volta nel novembre scorso, il mio apprezzamento per l’indicazione di Tomaso Montanari come presidente della Fondazione. Arriva ieri, a me indirizzata, la lettera della capo gabinetto del Ministero Valentina Gemignani che, preso atto della scadenza del consiglio di amministrazione della Fondazione, indica come nuovo presidente l’avvocato Marco Corsini, con il suo curriculum in allegato. Resto sconcertato e deluso – continua Giani – dall’assoluta mancanza di rispetto verso tutto l’impegno e il percorso di concertazione istituzionale che aveva portato alla condivisa indicazione del nome di Tomaso Montanari, autore di un eccellente lavoro per il Museo e la Fondazione svolto, tengo a precisarlo, a titolo gratuito e portato avanti per restituire alla Toscana ed all’Europa un patrimonio artistico unico".

 

"La lettera della capo gabinetto è giunta senza nessun contatto, nessun colloquio e nessun segnale che potesse far pensare ad un ripensamento del Ministero su una nomina concordata. Non entro nel merito o valuto il curriculum dell’avvocato Corsini, ma credo fermamente che un iter a livello istituzionale condiviso e concordato debba essere portato fino in fondo. A questo punto, di concerto con l’amministrazione di Sesto Fiorentino, è inevitabile la sospensione di ogni atto e procedura in merito alla nomina del presidente della Fondazione, in attesa di un indispensabile chiarimento con il ministro Giuli. Scriverò quindi al ministro confermando quanto ho anticipato oggi e chiedendo un incontro fra i soci della Fondazione che possa concludersi con la conferma del nome di Tomaso Montanari alla presidenza”, conclude Giani.

 

“Vivo con imbarazzo – aggiunge il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi – questa decisione del Ministero che giudico miserabile e che arriva senza alcuna spiegazione o motivazione, nell’assoluta indifferenza per il lavoro svolto dal professor Montanari. Nel curriculum dell’avvocato Corsini figurano numerosi incarichi, nessuno dei quali pertinente con la presidenza di una associazione artistica o culturale. Mi impegno a chiedere spiegazioni al ministro delle ragioni di questa designazione, che sembrano purtroppo rispondere a logiche di occupazione di spazi e incarichi istituzionali, anche a titolo gratuito come quella della presidenza della Fondazione Museo Ginori, escludendo persone dotate di competenze e da tempo impegnate a mantenere viva l’attenzione sul futuro del museo solo perché esprimono opinioni diverse da quelle dell’attuale maggioranza di governo".

 

Il professor Tomaso Montanari, presente da remoto alla conferenza stampa, ha tenuto a precisare “l’assoluta scorrettezza nell'individuare due nomi diversi nell’ambito dello stesso procedimento. Tutti attendiamo di conoscere i motivi – aggiunge Montanari – di questo cambio di orizzonte, soprattutto in ragione degli impegnativi lavori di restauro e allestimento del museo che ne stanno preparando la riapertura. Mai ho pensato che la diversità di opinioni, che ho manifestato e con assoluta indipendenza, anche nei confronti del ministro Franceschini, potessero diventare oggetto di rivalsa di fronte alla tutela di beni che rappresentano parte del nostro patrimonio culturale. Per essere sicuri che così non è vorremmo tutti sapere quali sono le motivazioni che lo hanno portato a questa scelta nei confronti della Fondazione Museo Ginori.

 

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