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Bilancio Firenze, le opposizioni: 'Narrativa menzognera', 'Luci e ombre', 'Impietoso il paragone con Bologna'

Le reazioni dei partiti di opposizione alla presentazione del bilancio di previsione da parte della sindaca Funaro

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lunedì 13 gennaio 2025 18:58

La sindaca di Firenze Sara Funaro ha presentato in Consiglio comunale il bilancio di previsione 2025/2027. Diverse le reazioni dei partiti di opposizione.

 

FRATELLI D'ITALIA. Critiche da Fratelli d'Italia, con il consigliere e vicepresidente della commissione Bilancio Matteo Chelli che ha parlato così a nome del gruppo: “Il bilancio che oggi ponete all'attenzione del Consiglio è la prova provata che una parte, una buona parte della narrativa su cui è stato costruito era menzognera: nessun blocco del turn-over, rifinanziamento del fondo per la morosità incolpevole, 21 milioni in più dallo Stato per gli investimenti sul triennio, a fronte di circa 10 milioni in meno dalla Regione. E ancora, 450 mila euro dal Ministero degli Interni per interventi di sicurezza urbana a valere sulla spesa corrente, incremento complessivo del fondo di solidarietà comunale che consentirà di contenere il “taglio perequativo” previsto a favore dei comuni meno dotati secondo gli attuali criteri. Nel complesso, trasferimenti correnti da amministrazione pubbliche che si attestano nell'intorno della medesima cifra degli esercizi trascorsi". 

 

“'Il bilancio che non va a toccare le tasche dei cittadini' lo ha definito in maniera un po’ semplificatoria e propagandistica sindaca Funaro - afferma Matteo Chelli di Fratelli d'Italia -. La TARI aumenta per le ragioni che tutti noi conosciamo, ma l’amministrazione, benché abbia gli strumenti per intervenire, che questo governo le ha conferito, sceglie consapevolmente di non avvalersene, evitando di utilizzare quota parte del gettito derivante dall’imposta di soggiorno a copertura. Una misura che avrebbe potuto contribuire anche alla riduzione di quella percentuale di evasione frutto di situazioni di difficoltà economica e sociale. Poi magari andiamo a raccontare in televisione o ai giornali che non ci sono strumenti. Poi magari, come effettivamente accade, mettiamo a bilancio cifre esorbitanti sul recupero dell’evasione, salvo riuscire ad incassarne in proporzione la stessa percentuale. E infatti, il fondo crediti dubbia esigibilità continua ad essere oltremodo elevato, quasi il 50% del totale dei crediti di difficile esazione. Questo sì che significa concretamente meno risorse per i servizi, per i cittadini. L’efficacia e l’efficienza del processo di acquisizione e gestione delle entrate sembrano ormai essere passate completamente in sordina, come se il discrimine fosse solo ed esclusivamente spendere di più. Manca un tassello fondamentale, ma evidentemente non volete capirlo".

 

'Non aumentano né le tasse né le tariffe' ha detto. Peccato che per parcheggiare in città i residenti dovranno pagare la modica cifra di 400 euro all’anno, 390 in più di prima. Da una sinistra che ama autodefinirsi attenta alle esigenze dei più deboli ci saremmo quantomeno aspettati una attenzione in tal senso. E invece? Una riduzione del 50% applicata però solo a chi ha un ISEE inferiore a 12.500 euro e forse, proprio per tal motivo, la macchina non può neppure permettersela. Ricordo che per poter accedere alle case popolari l’ISEE è di 16.500 euro. È questa la Firenze che aiuta i fiorentini, che vuole che i fiorentini tornino a viverla? Credo di no", prosegue Chelli.

 

"Sulle infrastrutture gli investimenti dell’amministrazione continuano ad essere assolutamente inadeguati rispetto alla realtà cittadina - afferma l'esponente di Fratelli d'Italia - e palesano in tutta evidenza l’approccio del disinteresse per il traffico privato che però perversamente si riverbera negativamente anche sul trasporto pubblico. Peraltro, anche laddove i fondi ci sono, facciamo di tutto per non averli. Vedi il caso della Pistoiese - Rosselli, opera che attendiamo da oltre 30 anni e per la quale, anziché di un integrale finanziamento pubblico, potremmo beneficiare fin da subito di 2,6 milioni di euro da un privato che abbiamo diritto a riscuotere, ma a cui invece momentaneamente rinunciamo in attesa di comprendere come e quando poterli destinare ad altre infrastrutture. Certo, che la situazione economica generale non sia tutta rose e fiori è lampante e sarebbe stupido negarlo, ma è facile pontificare e dispensare lezioni di buongoverno quando la contingenza politica internazionale è quella che è, ma soprattutto dopo aver scaricato sui conti pubblici un macigno che vale oltre 35 miliardi di euro nel triennio, l’equivalente di un'intera manovra di bilancio e oltre. Ha idea di cosa significhi? Sa cosa si sarebbe potuto fare con quei soldi? Ecco, ci faccia cenno con la testa, ma non venga qui a spiegarci ora come utilizzare quelle risorse, perché oltre ad essere troppo tardi, sa di ridicolo, al pari di andare nei quartieri prima di discutere il bilancio e poi non restarci”, conclude Chelli.

 

LISTA SCHMIDT. Negativo il giudizio anche di Massimo Sabatini, consigliere di Lista Civica Eike Schmidt: “La sindaca Funaro ha solo parlato di 'risorse in più', ma non si è affatto preoccupata di spiegare come verranno eseguite le azioni che tali risorse fanno scaturire. Ha parlato di “misure di prevenzione”, ma io le ho chiesto che cosa con le sue azioni abbia prevenuto fino ad oggi: a noi risulta, nulla. La Firenze di Funaro, in sintesi, è la stessa identica Firenze di Nardella: una città che non funziona ma, ciò nonostante, chi la guida non intende cambiare registro su come amministrarla. Stesse persone, più soldi, stessi scarsi risultati su ciò che conta. Ne guadagna l’immagine dei politici, ne perde la qualità della vita dei fiorentini”.

 

FORZA ITALIA. Questo l’intervento del capogruppo di Forza Italia Alberto Locchi nel dibattito sul bilancio: “Partiamo da un punto fondamentale: la sostenibilità del bilancio. Firenze, come tutte le grandi città, deve gestire risorse per far fronte a molteplici necessità: dalla cura dei servizi pubblici alla manutenzione delle infrastrutture, dalla tutela del patrimonio culturale alla promozione della cultura, dall'educazione alla sanità e al sociale. Ma dobbiamo chiederci: le scelte fiscali adottate fino ad oggi sono equamente distribuite tra tutti i cittadini? A chi vengono effettivamente indirizzate le risorse? Il rischio, infatti, è che il bilancio, anziché essere inclusivo e solidale, finisca per gravare maggiormente sui più vulnerabili, su chi già fatica ad arrivare a fine mese. Un’analisi dei documenti contabili ci mostra una situazione preoccupante: Firenze ha un debito di 500 milioni di euro, con una previsione di ulteriore aggravio di 145 milioni nei prossimi due anni. In pratica, ogni fiorentino, dal neonato all’anziano, è gravato da un debito di circa 1.800 euro a testa. E se non bastasse, ci sono anche 220 euro di multe pro capite, per un totale di 100 milioni, confermando Firenze una delle città più tartassate d'Italia".

 

"Guardando i bilanci emerge anche un altro dato - afferma Locchi -: il governo centrale, che non perdete occasione di criticare, destinerà alla nostra città oltre 600 milioni di euro. Questi fondi permetteranno di realizzare importanti progetti da voi fortemente voluti come le nuove linee della tramvia (368 milioni), l'ammodernamento dello stadio (183 milioni), l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto ecologici (43 milioni) e interventi significativi come quelli nella zona Pisana-Legnaia (18 milioni). Sono risorse fondamentali per il futuro della città, ma bisogna ricordare che queste non devono giustificare una distribuzione squilibrata delle risorse interne, né devono nascondere le sfide economiche quotidiane che Firenze sta affrontando".

 

"Mi risulta incomprensibile - prosegue l'esponente di Forza Italia - come una città votata al turismo come la nostra si impegni in una battaglia contro le strutture ad affitto breve, incolpandole ingiustamente di essere le sole responsabili del sovraffollamento turistico e dell’allontanamento dei fiorentini dal centro storico. E, allo stesso tempo, vediamo un sistema che premia in maniera eccezionale il comparto alberghiero, senza giustificare appieno la penalizzazione dei bed & breakfast. Una sola domanda sorge spontanea… perché gli alberghi sono cosi favoriti rispetto agli affitti brevi?".

 

"Non possiamo parlare di bilancio senza poi affrontare il tema delle infrastrutture e dei trasporti, settori cruciali per la qualità della vita dei fiorentini. La città di Firenze vive quotidianamente l'intasamento delle strade, una gestione dei trasporti pubblici che fatica a rispondere alle esigenze di tutti e un problema crescente di mobilità sostenibile, che è ormai urgente affrontare. Il bilancio deve prevedere investimenti significativi nei trasporti pubblici, essendo impensabile che la sola tramvia possa sostenere la mobilità cittadina, ma anche un sistema di trasporti integrato e moderno, che risponda realmente alle necessità dei fiorentini. È necessario anche un piano per la mobilità sostenibile, che favorisca la transizione ecologica, oltre a una manutenzione costante e adeguata delle nostre strade e piazze cosa che fino ad oggi non è accaduta. Ma non basta! Serve una visione a lungo termine che non si limiti a gestire le emergenze, ma che costruisca una rete di trasporti funzionale e in grado di rispondere ai cambiamenti delle esigenze della nostra comunità", conclude Locchi.

 

FIRENZE DEMOCRATICA. Giudizio negativo anche da parte della capogruppo di Firenze Democratica, Cecilia Del Re: "Anche in questa nuova amministrazione, il bilancio comunale si basa per la gran parte su entrate derivanti, in primis, da imposta di soggiorno e altre voci (come i ticket d’ingresso dei bus turistici) provenienti ancora dalle orde di turisti che immaginiamo di accogliere (scommettendo ogni anno su previsioni in aumento); poi, su prelievi fiscali mascherati sotto forma di multe o di estemporanei abbonamenti per la sosta che hanno sostituito le vecchie vetrofanie (e che continuano a creare discriminazioni con i residenti dell’area metropolitana); ed infine, su forme diverse di indebitamento senza una strategia determinata per il recupero dell’evasione fiscale. Ci si vanta ancora di avere l’Irpef più bassa d’Italia con l’aliquota fissa allo 0,2%, e si approva l’utilizzo dell’imposta di soggiorno per ridurre la tassa sui rifiuti, che però non scenderà mai davvero fintanto che non si realizzeranno nuovi impianti, e d’altronde l’amministrazione non intende neppure dare mano a realizzarli perché ci si preoccupa invece di dare il benestare a nuove costruzioni edilizie per ingrossare il patrimonio immobiliare di Alia".

 

"Se è vero che il bilancio di previsione rappresenta la radiografia di una città, allora quello che emerge da questa breve disamina è che siamo ancora davanti ad un bilancio che non ha nessuna intenzione di dotarsi di anticorpi per diventare sempre più indipendente dall’overtourism, e di strumenti per ridurre quelle diseguaglianze socio-economiche a cui una tassazione progressiva e giusta dovrebbe mirare. Un bilancio che non ha una strategia di investimenti a lungo raggio, ma si limita a gestire l’esistente, mettendo sotto al tappeto i problemi, relegandoli al domani, senza considerare che anche il fattore tempo ha a che fare con la sostenibilità delle politiche che si intendono promuovere".

 

"Come noto, come rappresentanti di questo gruppo, per anni abbiamo condotto una battaglia affinché il bilancio comunale fosse più sostenibile, e iniziasse ad avere quegli anticorpi necessari non solo per resistere in caso di calamità disastrose, ma anche per prepararsi a scelte più radicali che necessariamente comportano poi rilevanti diminuzioni di poste in entrata nel bilancio comunale. L’azzeramento delle licenze degli Airbnb, sul modello di quanto fatto da Barcellona, percorrendo la strada che avremmo auspicato noi, porterebbe, ad esempio, ad una drastica riduzione delle entrate, al pari di alcune scelte radicali sui bus turistici. Ed invece, per perpetuare la situazione esistente, l’amministrazione comunale fiorentina ha scelto la strada del condono degli appartamenti affittati con quella variante urbanistica che ha pure raddoppiato gli affitti turistici in città; la Regione Toscana, dal canto suo, ha dato agli alberghi la possibilità di usare anche le case per ospitare i turisti, ed entrambe le amministrazioni hanno poi addirittura previsto di rafforzare ancora alcuni centri di sosta dei bus turistici in centro città, come quello sul Lungarno della Zecca, con la riapertura del tunnel per far arrivare in poco tempo i turisti in Oltrarno".


"Noi continuiamo a vedere nel sistema di tassazione il fondamento di un patto con la comunità in chiave solidaristica e uno strumento utile per ridurre le diseguaglianze - afferma Del Re -. A Bologna, che ha una dimensione simile a Firenze, l’amministrazione comunale introita ormai da anni 40 milioni di euro in più dall’Irpef, da investire in spesa corrente, in servizi per i cittadini. Anche in termini di investimenti, per Firenze, il confronto con Bologna, non è gratificante, come hanno ben argomentato due ricercatori universitari sul “Corriere della Sera” un paio di mesi fa. Dall’altra parte della via degli Dei, infatti, gli strumenti e le azioni messe in campo sembrano rispondere a un disegno di lungo periodo".


"Quello che manca a Firenze è un progetto di città che preveda una pianificazione degli investimenti in conoscenze e innovazione per promuovere specializzazioni strategiche, integrandole con le funzioni sociali e culturali, in un'ottica di decarbonizzazione e sostenibilità. E il tempo è una variabile fondamentale, sia per l’urgenza di favorire la transizione (o conversione, come scriveva Langer) ecologica, sia perché, una volta che i settori entrano in crisi, si perde, insieme ai redditi, tutta la conoscenza e le competenze incorporate nei lavoratori, nelle aziende e nelle istituzioni. Nel 2023, nel nostro territorio metropolitano il comparto moda è entrato in crisi. Le nuove imprese manifatturiere sono diminuite del 22%, mentre sono aumentate del 16% quelle legate all'alloggio e alla ristorazione. Si osserva un calo in termini assoluti delle startup e delle imprese under 35 e, infine, un numero esiguo di assunzioni ad alto livello di skills (il 13% rispetto al 23% di Bologna). Se è vero che anche Bologna sta subendo le conseguenze negative dell’aumento del turismo, è altrettanto vero che si sta attrezzando per non rimanerne dipendente. Firenze, invece, rischia di diventare sempre più dipendente dai redditi generati dall’overtourism, rimanendo intrappolata nel circolo vizioso che questo fenomeno porta con sé".

 

"Per trovare la giusta via, occorre innanzitutto ripartire dall’ascolto e dalla partecipazione - afferma Del Re -. Su questo fronte, avevamo con piacere letto che un obiettivo dell’amministrazione era quello di avviare il bilancio partecipato insieme ai Quartieri, che era un punto del programma di mandato di Firenze Democratica, ma non abbiamo visto traccia di tutto ciò né in questa delibera (che la Sindaca – che si è tenuta le deleghe a bilancio e decentramento – non ha neppure presentato nei Quartieri), né negli investimenti, così come non abbiamo visto traccia in questo bilancio della Fondazione di Innovazione Civica, che proprio a Bologna ha rappresentato un tassello importante di sviluppo e di strategia per migliorare il dialogo con i cittadini. E sul fronte del dialogo con i cittadini, ci dispiace che l’ufficio comunicazione sia stato di fatto smantellato, perché la comunicazione è un aspetto importante nel governo di un territorio. Basta vedere il disastro comunicativo che si è consumato per le vetrofanie: non abbiamo visto un solo volantino dare migliori informazioni ai cittadini (e neppure un post della sindaca), ma d’altronde le risorse pubbliche vengono spese da questa amministrazione – come dalla precedente - non tanto per dare informazioni ai cittadini e lanciare campagne di comunicazione, ma per promuovere la figura del sindaco. L’oggetto della comunicazione è cioè il politico e non l’informazione utile per il cittadino. Ci auguriamo anche in questo una rivoluzione copernicana, dove siano i cittadini di Firenze al centro del bilancio, come contribuenti e come destinatari delle risorse comunali”.

 

SINISTRA PROGETTO COMUNE.  Questo l'intervento in Consiglio comunale nel dibattito sul bilancio del capogruppo di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi: "All’interno del Documento Unico di Programmazione 2025-2027, anche in quello integrato con nota di aggiornamento, la sezione operativa indica come obiettivo strategico il rafforzamento del coinvolgimento della cittadinanza e il ruolo strategico dei Quartieri. Tra i passaggi c’è anche quello di avere un budget individuato con cui sperimentare il bilancio partecipativo, cioè provare a confrontarsi con la residenza per capire per cosa spendere e come. Dopo sei mesi di nuova consiliatura, non ci avete indicato un euro stanziato con questa finalità. Anzi, ci avete proposto di andare in deroga alle nostre regole, sacrificando il lavoro dei Quartieri, prima ancora di quello delle Commissioni".

 

"Il nostro no vi ha fatto parlare di senso di irresponsabilità. Allora possiamo ricordare che nel 2024 questo tipo di atto è stato votato il 29 gennaio. Nel 2023 la data è quella del 29 marzo. Nel 2022 si parla del 28 febbraio, per poi arrivare al 22 febbraio nel 2021. Certo, c’è stata l’emergenza pandemica Sars-CoV-2, ma neanche ci avete detto perché sarebbe stato necessario rinunciare a quanto prevede il nostro regolamento. Perché non avete rispettato i tempi che conoscevate? E che conseguenze stiamo pagando per l’irresponsabilità di Sinistra Progetto Comune? Nell’autoemendamento di stamani scrivete che i motivi del ritardo sono legati al Disegno di Legge Bilancio 2025, ma perché non è stato chiarito già alcune settimane fa? Nei Consigli di quartiere la dialettica è stata comunque insufficiente. Immaginiamo che l’ordine del giorno della maggioranza di oggi si baserà su interlocuzioni che è lecito siano privilegiate, ma non dovrebbero essere esclusive ed escludenti, tagliando di fatto fuori gli altri gruppi, che comunque del consenso – per quanto parziale – lo hanno avuto, per svolgere un mandato di controllo e di indirizzo", prosegue Palagi.


"Nel frattempo, nulla ci avete detto di come intendete rafforzare il ruolo dei Quartieri. Noi due proposte ve le abbiamo fatte. La prima era ridare loro strutture e risorse, ritornando alla stagione pre-Renzi: ci avete detto che era troppo, senza spiegarci cosa concretamente volete fare. La seconda è il superamento dell’elezione diretta delle e dei Presidenti, ma la nostra proposta di delibera giace in attesa di poter essere discussa. Anche in questi giorni Firenze e la Toscana si rilanciano come territori in cui tentare di far fronte al fenomeno dell’overtourism. Ma oggi ci proponete di prevedere € 82.000.000 dall’imposta di soggiorno, di cui più di 2 milioni da destinare a informazione e promozione turistica. Nel frattempo, rivendicate la scelta di aver ridotto l’addizionale IRPEF dallo 0,3% allo 0,2%, certo aumentando la fascia di esenzione totale, ma senza progressività. Qui tutto è congelato al 2014, con una previsione di € 10.500.000 di entrate. Come si fa a rinunciare a un modello di sviluppo insostenibile, se lo fate pesare così tanto?".


"La pressione sulla residenza e le imprese è comunque alta. La TARI, che continua ad aumentare, dovrebbe ammontare a un importo di € 129.550.985, a cui si aggiungono € 13.000.000 a titolo di recupero evasione. Guardando all’aeroporto, ci sono poi i diritti di imbarco per aeromobili (€ 66.300). Chi non prende l’aereo, ma l’auto dovrà pagare molto di più di quanto ha fatto fino a oggi con le vetrofanie. Uno strumento pensato male, introdotto perché l’allora Sindaco Nardella aveva promesso sosta gratuita, invece di investire in servizi di trasporto pubblico locale, dopo la scelta di privatizzare ATAF ai tempi di Matteo Renzi. Dite che non si deve usare l’auto, quando è possibile, ma poi scegliere di promettere 10.000 nuovi posti auto, compreso quello interrato in piazza del Cestello, quasi un’ossessione. Così avete regalato alle destre una facile campagna di consenso, evitabile, se aveste voluto condividere con il Consiglio comunale quanto ci sono costate le vetrofanie in questi anni, come vi avevamo chiesto. Avremmo potuto pensare a soluzioni più adatte ai bisogni delle persone, modulate in modo più progressivo, ma a voi non interessa costruire nulla, sul piano politico. Amministrate, senza visione".


"Lo si vede bene sulla refezione scolastica. Oggi la Sindaca rivendica le risorse stanziate, si è persa la promessa di internalizzare, scegliendo di entrare dentro Qualità e Servizi. Vi hanno spaventato le ultime cronache, o c’è altro, che continuate a non spiegare, evitando sistematicamente di rispondere alle domande che possono creare imbarazzo? Denunciate giustamente il DDL Sicurezza, ma proseguite a prevedere ulteriore videosorveglianza, con telecamere anche nelle scuole. Prima o poi ci darete soddisfazione sugli armadietti blindati per permettere al personale della Polizia Municipale di non portare l’arma nelle proprie abitazioni. In Commissione 4 avete sfruttato in maniera opinabile i complimenti fatti all’Assessore Paulesu perché risponde alle interrogazioni nei tempi giusti, come dovrebbe fare tutta la Giunta. Ci avete detto che lì potevamo dare un parere favorevole. Ma non è qualche voce con dei più che cambia la visione complessiva. Certo, è positivo che ci siano 1,8 milioni in più alla voce disabilità. Però sono risorse che arrivano in parte importante da Vita Indipendente: non si tratta di una scelta del Comune, che potranno essere gestite bene, ma che al tempo stesso sono vincolate", afferma l'esponente di Sinistra Progetto Comune.


"La voce dei trasferimenti e dei finanziamenti è fondamentale e su quella, ci avete chiarito, non si discute. Un po’ per il quadro normativo, un po’ perché la continuità è un vanto legittimo di chi da 15 anni non mette in discussione scelte di fondo sempre presenti. Nel 2019 vi avevamo proposto di sviluppare informazioni sui diritti delle persone anziane e in condizioni riconosciute di fragilità. Ci avete detto di no, ma girando per la Città troverete tante persone che si sentono abbandonate. A cui non si risponde con tabelle e numeri, ma con scelte politiche. Quelle che ci presentate a voi bastano, a noi no. Prima però di presentare emendamenti, abbiamo la consapevolezza di dover costruire quella partecipazione che voi non realizzate. Costruiremo campagne, di ascolto e di proposte. Proveremo a leggere meglio e in modo dettagliato gli importi. Come ha fatto il nostro gruppo al Quartiere 2, ricordando che il 3,5% di soldi in più diventa l’1% al netto dell’inflazione. Continuate a darci l’idea di gestire l’esistente e fare il meglio che si può, nelle condizioni date. Il meglio è nemico del bene? Può darsi, ma cambiare le condizioni date dovrebbe essere il compito principale della politica, conclude Palagi.

 

ITALIA VIVA. Luci e ombre, invece, per Italia Viva. “Il bilancio di previsione 2025 approvato in Consiglio Comunale presenta alcune luci, ma ancora anche troppe ombre. Un documento che manca di quella spinta innovativa e strategica necessaria per rispondere alle reali esigenze della città e delle sue comunità”, affermano i consiglieri di IV Francesco Casini e Francesco Grazzini.

 

Riconosciamo con obiettività gli aspetti positivi, come gli investimenti significativi per la scuola e il sociale: oltre 57 milioni di euro destinati agli asili nido e agli interventi per l’infanzia, e 15 milioni per le politiche dedicate agli anziani - sottolineano i consiglieri -. Bene anche i 25 milioni per l’edilizia residenziale pubblica (ERP), (ma non siamo d’accordo che le dichiarazioni della Sindaca che dice che sono sufficienti e non ne servono più), anche se si tratta perlopiù di risorse regionali e nazionali, alcune delle quali attese da anni, addirittura dal 2016-17 tramite il finanziamento del bando periferie del Governo Renzi. Ma quando saranno davvero concretizzate?”.

 

“Tra le ombre più gravi segnaliamo la perseveranza nell’indebitamento del Comune, con 10 milioni di mutui destinati al Franchi, di cui 5,4 milioni da accendere nel 2025. Una scelta che sottrae risorse a priorità come scuole, edilizia popolare, rigenerazione urbana e impianti sportivi gestiti da società che non hanno risorse come i club di serie A. Per il Franchi si lavori per rintracciare altre modalità di finanziamento che non gravino per decenni sulle spalle dei fiorentini e per chiudere un valido e soddisfacente accordo di concessione con la Fiorentina. Perseverare con l’indebitamento per uno stadio di seria A è un modello che non ci convince e non è neppure un modo di agire da sinistra. Senza dimenticare mai poi che c’era un privato pronto ad investire e si potevano risparmiare risorse, tempo e impegno tecnico per quest’opera.” affermano Casini e Grazzini.

 

Critiche anche sul fronte della sicurezza. “Vediamo stanziati solo 633mila euro per la sicurezza integrata, una cifra insufficiente per rispondere alle richieste di maggiore sicurezza che i cittadini ci rivolgono quotidianamente” continuano i consiglieri. Infine, da sottolineare anche per il 2025 le cifre delle entrate da multe. “105 milioni per violazioni del Codice della Strada. Siamo anche per quest’anno la città italiana con il maggior numero di multe pro capite, ma non vediamo nuove risorse destinate alla sicurezza stradale” evidenziano. “Questo bilancio tecnico non riesce a tradurre una visione politica chiara per il futuro di Firenze. Manca il coraggio di affrontare temi strategici come il recupero del Parco delle Cascine, la velocizzazione dei cantieri, un trasporto pubblico più efficiente, il decoro urbano e politiche più incisive per le famiglie e il ceto medio. Bastava poco di più”, spiegano Casini e Grazzini.

 

MOVIMENTO 5 STELLE. Queste invece le dichiarazioni del capogruppo del M5S Lorenzo Masi: “Il Bilancio di previsione del Comune di Firenze, pur delineando le strategie e gli obiettivi per il futuro della città, presenta alcune criticità e lacune evidenziate durante questo dibattito politico. Se da una parte rappresenta un punto di partenza importante per il futuro della città, dall’altro pensiamo che necessiti di un maggiore approfondimento in aree chiave come la sostenibilità, l’edilizia popolare, la mobilità, le periferie, ma anche in termini di coinvolgimento dei cittadini e visione strategica unitaria”.

 

“Quello che vediamo è l’assenza di una visione complessiva per affrontare le principali sfide future di Firenze. Il rischio è che gli interventi risultino frammentari e poco efficaci nel risolvere problemi strutturali, come la mobilità urbana, la sostenibilità ambientale e l’accesso ai servizi non per ultimo la sicurezza. Pensate al nuovo criterio della sosta che ha già portato incassi superiori a 10 volte quelli precedenti, ma quali servizi ha erogato in cambio? Chi paga di fatto è sempre il cittadino, non si può passare da 10 a 400 euro - afferma Masi -. Va incentivata la mobilità con mezzi alternativi rispetto a quello privato, dando notevoli agevolazioni se non la gratuità del servizio”.

 

“C’è poca attenzione all’edilizia residenziale pubblica, nel Documento non si assegnano risorse sufficienti alla sua manutenzione ed al suo recupero. Oltre 400 alloggi risultano liberi ma inutilizzabili per mancanza di ristrutturazioni. Questo aggrava la crisi abitativa e lascia inutilizzati immobili che potrebbero alleviare l’emergenza. Sul tema della sostenibilità ambientale, poi, manca un piano strutturato per affrontare le sfide ambientali, come la transizione energetica e la riduzione delle emissioni. Firenze rischia di non essere allineata agli obiettivi climatici e alle direttive europee per la sostenibilità”.

 

“Assenza di un piano organico per la mobilità. Pur essendo citati interventi per la mobilità sostenibile e il potenziamento dei trasporti pubblici, non emerge un progetto globale per ridurre il traffico, migliorare la rete ciclabile e affrontare le problematiche legate alla ZTL. Se non quello che abbiamo promosso anche in campagna elettorale di inserire delle telecamere in uscita dalla ZTL che pare essere stato recepito e fatto proprio, e questo mi lusinga”, afferma il capogruppo del M5S.

 

Risorse insufficienti per le periferie. Sebbene il Documento dichiari l’intenzione di riqualificare le aree periferiche, non sembra destinare risorse adeguate per interventi strutturali. Le periferie potrebbero continuare a subire disuguaglianze in termini di servizi, infrastrutture e qualità della vita rispetto al centro città. Manca la chiarezza sui tempi e sulle priorità, e questo può generare incertezza su quando e come verranno effettivamente realizzati gli interventi, con il rischio di ritardi o di obiettivi non raggiunti”.

 

Overtourism. Voglio ricordare che a seguito dell’approvazione della delibera che avrebbe dovuto bloccare i cosiddetti affitti brevi, sul portale del Ministero i CIN sono 20mila a Firenze e 60 mila in Toscana. Ebbene due anni fa prima dell’annuncio di placcare dette attività i numeri riportavano 5 mila iscrizioni al Suap. Ed ultimo, insufficiente coinvolgimento dei cittadini. Le scelte strategiche sembrano essere state elaborate senza un adeguato processo di partecipazione e coinvolgimento diretto della cittadinanza. Questo può portare a una percezione di distacco tra l’amministrazione e le reali esigenze dei cittadini, e certo il nostro Comune non può permettersi questo rischio”, conclude Masi.

 

 

 
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