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Fiorentina, Palladino: 'Un sogno essere qui, darò tutto me stesso. Partiamo dalla difesa a 3'

La presentazione del nuovo allenatore: 'Qui per portare la Fiorentina il più in alto possibile e fare qualcosa di storico'

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martedì 25 giugno 2024 15:59

Dopo l'annuncio di qualche settimana fa, oggi, al Rocco B. Commisso Viola Park, si è tenuta la presentazione alla stampa del nuovo allenatore della Prima Squadra viola, Mister Raffaele Palladino.

 

Il primo a parlare è stato proprio Palladino ci ha tenuto a fare una breve introduzione alla conferenza: “Ci tenevo ad aprire io la conferenza oggi, perché essere qui oggi, in questa grande società, per me è grande motivo di orgoglio. Sono davvero emozionato. I ringraziamenti vanno fatti anche al Monza: se sono qui è anche merito loro, che mi hanno dato l’opportunità di allenare in Serie A. Grande merito al presidente Berlusconi, che ha creduto fin dal primo momento in me, Sono stato il suo ultimo allenatore, per me resterà sempre nel mio cuore, lo ringrazierò per tutta la vita. Ringrazio anche il dottor Galliani, per me è stato un maestro calcistico e umano. Ora sono strafelice di essere qui e sono molto motivato per fare un grande percorso, perché mi rendo conto di essere arrivato in una grandissima società con grandi tifosi e in un ambiente davvero fantastico”.

 

Il neo allenatore viola ha poi risposto alle domande dei giornalisti presenti al media center.


La Fiorentina è una grande squadra, che negli ultimi anni ha fatto benissimo. Mister Italiano è stato molto bravo, ha raggiunto obiettivi fantastici e creato un grande gruppo. Merito anche di una grande società. E’ stato fatto un percorso che va portato avanti: non è tanto la partenza di quest’anno ma quanto quello che è stato costruito, perché la rosa è forte, c’è grande sintonia con la società, unione, empatia, parliamo ogni giorno. Stiamo programmando e valutando tutto, da qui fino al 30 giugno. Siamo in perfetta sintonia in questo, vogliamo lavorare bene, constantemente per il bene di questa società”.


Ho parlato con tutti i calciatori, mi odieranno già dall’inizio perché li ho rintracciati in giro per il mondo. Li ho chiamati tutti individualmente, dal primo all'ultimo, perché ho bisogno di parlare con loro e di capire prima l’uomo dietro al calciatore, per me avere un’empatia con loro è fondamentale. Parlo tanto con loro, mi confronto, a volte danno anche delle idee. I miei calciatori devo amarli ogni giorno perché poi in campo devono rendere al 100%, bisogna sempre motivarli. Li ho sentiti tutti carichi, non vedono l’ora di ripartire, vengono da una stagione intensa, hanno faticato tanto, hanno bisogno di riposarsi però hanno anche grande voglia di ripartire e continuare a fare bene per il bene della Fiorentina”.

 

Il Viola Park è pazzesco, fantastico. Ho visitato tanti centri sportivi e credo che questo sia il più bello che abbia mai visto, qualcosa di unico. Quando entri qui ti rendi conto della grandezza di questo posto e dell’ambizione di questa società. Il presidente ha costruito davvero qualcosa di unico, voglio anche citare Joe Barone che purtroppo non ho avuto il piacere di conoscere personalmente ma ne sento parlare benissimo, una grande persona che ha messo il cuore in questo centro sportivo ed è un valore aggiunto per noi”.


“Tre aggettivi per la mia Fiorentina? Siamo ancora in una fase di valutazione di tutti i calciatori e di costruzione della rosa, dopo aver fatto tutto questo possiamo entrare nei dettagli. Di aggettivi ce ne sono tanti: intanto l’ambizione di fare bene, di costruire qualcosa di importante, siamo molto motivati. La nostra squadra, dico la nostra perché è di tutti, deve saper giocare a calcio e divertire, una squadra ambiziosa che vuole andare a comandare la partita. Degli aggettivi poi ci ragioneremo durante la stagione, vedo tanta positività nell’ambiente e questo mi lascia ben sperare”.

 

“Per quanto riguarda il sistema di gioco, io non sono un integralista che usa solo un modulo, mi piace anche cambiare. In questi due anni trascorsi in Serie A ho fatto tanti esperimenti, mi è piaciuto cambiare. Non credo in un solo sistema di gioco ma credo in dei principi di gioco. I calciatori devono essere intelligenti e saper giocare in tante posizioni e adattarsi anche in altre posizioni. La Fiorentina ha grandi giocatori che possono farlo. L’idea mia è partire con una difesa a tre, quindi cambiare sistema di gioco e passare a un 3-4-3 o 3-4-2-1, come lo volete chiamare. Però la Fiorentina viene da un percorso di 4-3-3 e 4-2-3-1, quindi anche questi sistemi durante l’anno si potranno adattare. L'importante è avere giocatori a disposizione e principi di gioco chiari. In base alle caratteristiche della squadra avversaria e a quello che vogliamo proporre andremo a studiare un sistema di gioco, ma l'ossatura iniziale potrebbe essere quella della difesa a 3”.

 

Sul centravanti. “Ribadisco che c'è grande sintonia con la società e confronto quotidiano, stiamo ragionando su tutto quello che c’è da fare, sappiamo dove dobbiamo agire per mettere qualcosa. L’attaccante è un ruolo che determina, a livello tecnico e di risultati, so bene che a Firenze sono passati attaccanti di un certo valore quindi i tifosi si aspettano un attaccante importante. Cercheremo di fare del nostro meglio sul mercato, spero che qualcosa possa arrivare”.

 

Su Commisso. “Il presidente Commisso l’ho sentito telefonicamente, sicuramente oggi lo sentirò perché è sempre presente. La cosa che mi ha sorpreso è la sua grande passione e ambizione verso la Fiorentina, questo centro sportivo ne è la prova. Non vedo l’ora di conoscerlo, perché me ne parlano benissimo, di una persona generosa con grandi valorii, e io che sono molto attento ai valori umani non vedo l'ora di conoscerlo”.

 

Sul ruolo di Beltran. “Ho parlato con tutti i calciatori, anche dell’aspetto tecnico-tattico, ho parlato anche con Beltran. Per me lui ha caratteristiche importanti: può giocare sia sotto punta nel 4-2-3-1 e può fare anche la punta, ne abbiamo parlato. È un ragazzo molto disponibile, di grande mentalità, mi è piaciuto molto il confronto che abbiamo avuto. Non è tanto il sistema di gioco ma sono le caratteristiche dei giocatori che sono importanti”.

 

Su quali caratteristiche avere il prossimo attaccante della Fiorentina. “La bravura di ogni allenatore non è avere un’idea su un calciatore ma essere bravi a capire chi si ha a disposizione e metterli nelle migliori condizioni possibili per fare bene. Io non dico alla società: ‘Mi serve quel calciatore’. Parliamo di caratteristiche, ne abbiamo discusso, sappiamo cosa serve e in base a quello che farà la società io cercherò di allenare i calciatori nel miglior modo possibile, cercando di metterli nelle migliori condizioni per far bene e cercando anche di adattarsi alle loro caratteristiche: a Monza avevo Djuric e quindi so che devo fare un certo tipo di gioco, se ho un giocatore più abile ad attaccare la profondità devo fare un altro tipo di gioco. Non c’è problema, ci adattiamo a tutto, la squadra deve sapere come giocare in base alle caratteristiche”.

 

Sul portiere. “Ho parlato anche con Terracciano e gli altri portieri. Abbiamo dei grandi portieri, siamo contenti. Credo che Terracciano l’anno scorso abbia fatto la miglior stagione della sua carriera, quindi puntiamo su di lui fortemente. Poi con la società c’è grande confronto anche sulle situazioni che possono avvenire nel mercato”.

 

Firenze tappa di arrivo o di passaggio. “Per me è una tappa meravigliosa questa. Fino a due anni fa allenavo la Primavera, ora mi ritrovo a Firenze a giocarmi l’Europa, con un pubblico fantastico, i tifosi viola sono meravigliosi, una società così ambizosa e calciatori così importanti, per me è un sogno essere qui. Darò tutto me stesso per questa società, non lo dico come frase fatta ma perché lo penso davvero. Darò tutto me stesso, per portare grandi soddisfazioni alla società e ai tifosi, perché arrivare al Franchi è incredibile, è davvero importante avere i tifosi dalla nostra parte”.

 

Sull'Europa. “In Europa è stato fatto un grande percorso a Firenze, col raggiungimento di finali importanti. Per me è stimolante, ti dà ulteriori responsabilità, il che permette di dare qualcosa in più. Cercheremo di fare il nostro meglio. Non mi piace fare promesse, posso solo dire che daremo tutto, qui c’è tutto per poter costruire qualcosa di importante”.

 

Su Duncan, Bonaventura e Castrovilli in scadenza. “Da qui al 30 giugno i tre calciatori sono ancora sotto contratto con la Fiorentina, ci sono ancora valutazioni che stiamo facendo. Poi saprete le decisioni che insieme alla società abbiamo preso, sempre per il bene della Fiorentina. Ho avuto confronto anche coi giocatori, nei prossimi giorni saprete tutto”.

 

Su Gonzalez. “Nico lo conosco bene, perché quando ci giocavo contro era davvero difficile fermarlo. Per me è un top player, è un giocatore fantastico, che determina e giocatori così è bene averli. Il ragazzo è motivato, è carico, mi piace, è un ragazzo vero. Non vedo l’ora di allenarlo. Devo metterlo nelle condizioni di fare il meglio possibile. La sua posizione è quella di trequartista di destra, a piede invertito. Può giocare anche sottopunta, perché è un calciatore intelligente e i calciatori intelligenti sanno giocare in tutte le posizioni di campo, e più ne abbiamo di giocatori intelligenti e meglio è”.

 

Sulla città e i fiorentini. “Quando sono arrivato alla stazione, nessuno sapeva nulla e c’erano già tanti tifosi e giornalisti ad aspettarmi e questo fa capire la passione che c'è- Entro in taxi e il tassista tifava Fiorentina, mi ha chiesto una foto, esco dal taxi e c’era un altro tifoso. Ti fa capire quanta passione e quanto amore c’è in questa città per questa maglia. E’ stimolante, ti dà responsabilità ed è bello averle, questo lavoro è fatto di passione e di amore, e io e il mio staff ce ne mettiamo tanto”. 

 

Sui giovani. “Credo tanto nei giovani, ho chiamato anche loro. I giovani sono fondamentali per il calcio italiano, mi piace lavorarci. Nei due anni a Monza ho avuto tanti calciatori forti giovani, ho parlato anche con Galloppa, allenatore della Primavera, e mi sono fatto raccontare tutto, sia l’aspetto umano che tecnico. Li coinvolgeremo in ritiro, poi ovviamente starà a loro, in base a chi farà bene e mi convincerà”.

 

Ovvio che chiedo giocatori di qualità: se vogliamo alzare il livello c’è bisogno di giocatori del genere. Ma la società lo sa bene e lavora alla grande su questo. Stiamo seguendo dei profili, sappiamo dove andare a mettere mano. La qualità fa sempre la differenza. Non è semplice, perché il mercato ha mille varianti, però stiamo lavorando bene. Per quanto riguarda le uscite, stiamo lavorando in massima condivisione con la società su cosa fare e sulla costruzione della squadra”.

 

Sul doppio impegno settimanale. “Con lo staff abbiamo già programmato tutto il ritiro e ovviamente quello che va fatto durante l’anno. Giocare ogni tre giorni è un bene, perché più si gioca meglio è. Anche la gestione del gruppo diventa più semplice. Non ci sarà quasi mai la settimana tipo, ma non c’è problema, la società ha tanta esperienza in questo”.

 

Sullo staff. “Sono arrivati in tanti, ringrazio la società perché mi ha messo in condizioni di poter lavorare bene, con bravi ragazzi che mi seguiranno, grandi professionisti che faranno il meglio per questa società. Non sto qui a dire tutti i nomi, però c’è un grande staff. Il mio secondo è Stefano Citterio, Federico Peluso è il collaboratore. Poi ci sono analisti, preparatori atletici, il preparatore dei portieri. Uno staff di primo livello”.

 

Su Ikonè. “Non sono riuscito a mettermi in contatto con lui, però so di questa situazione che è aperta. Vediamo nei prossimi giorni, parlo constantemente con la società”.

 

Non metto paletti sui giocatori. La società sa cosa serve a questa squadra, che ha già una rosa molto forte e solida, ha un grande gruppo all'interno, ho percepito grande unione. Abbiamo una grande ossatura da mantenere. Poi il mercato è imprevedibile e può succedere qualsiasi cosa. Non ho fatto richiesta specifica su giocatori dal Monza, parlo con la società, vediamo nei prossimi giorni”.

 

Su Sottil. “Per me è un giocatore molto forte. Sono quei calciatori che quando li affronti hai sempre paura che ti possa far male. Sono i giocatori che mi piacciono, con qualità, estro, gamba. Ha tutte le qualità per fare il giocatore ad alti livelli, devo essere bravo io a trovare la chiave giusta e metterlo in condizione di far bene. Mi prendo io la responsabilità, sono sicuro che il ragazzo sia a disposizione. Parlare con lui è stato un piacere, è un ragazzo maturo e motivato”.

 

“Se mi ha colpito qualche giocatore in particolare? Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa. Mi sono messo a telefonare, con foglio e penna, ascoltavo e mi sono scritto tutto. Mi hanno dato grandi input, ho preso tanti spunti. E' fondamentale parlare perché loro sono i protagonisti, e capire l'umore internoè fondamentale. Leader? Deve essere il gruppo. All’interno di ogni gruppo c’è un leader, che può essere il capitano, il leader calcistico, il leader simpatico nello spogliatoio. In ogni gruppo ci sono tante teste diverse, ma il leader dev’essere il gruppo, per me è fondamentale che tutti ragioniamo nella stessa maniera, dobbiamo essere una grande famiglia, è fondamentale avere rispetto tra noi e avere mentalità di squadra. Per me è fondamentale avere empatia coi calciatori".

 

Su Parisi. “Dipende dalle caratteristiche dei calciatori, non dal sistema. Se giochiamo 3-4-3, Parisi è perfetto per fare il quinto. Ha gamba, qualità tecniche e fisiche. Nel 4-2-3-1, se parte da terzino, può partire da dietro e fare bene lo stesso. Coesistere insieme a Biraghi diventa un po’ più difficile, sono due giocatori anche simili. Sono soluzioni che troveremo in corso d’opera, ad oggi è difficile ma vedremo, non ci possiamo precludere nulla”.

 

“La Fiorentina ha un passato storico, di una società di grandi successi. Quand’ero piccolo simpatizzavo la Fiorentina perché seguivo i vari Batistuta, Edmundo, Rui Costa. Per età sono legato a quella Fiorentina lì. Facevo il fantacalcio e li prendevo. Calciatori di un’importanza unica, che hanno fatto la storia di questo club. Siamo qui per portare la Fiorentina il più in alto possibile e fare qualcosa di storico, quello che merita questa società e questi tifosi”.


 

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