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Firenze, aumenta la Tari. L'assessore Giorgio: 'Siamo riusciti a contenere i rincari'

CNA: 'Puntuale un nuovo aumento della tassa sui rifiuti'

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venerdì 19 aprile 2024 09:06

A Firenze la Tari aumenta del 3% per il 2024.  

 

"Grazie al lavoro dell’Amministrazione di recupero dell’evasione Tari ed al confronto con Alia Multiutility, nonostante un aumento di costi legati all’inflazione del 13,7% certificata da Arera per il 2022-2024, il Comune di Firenze riesce a contenere l’aumento della tariffa dei rifiuti al 3% per il 2024. Il totale dei costi passerà da 119 milioni del 2023 ai 122 del 2024".


E’ quanto ha annunciato l’assessore all’ambiente e presidente dell’Ato Andrea Giorgio ieri nelle commissioni consiliari competenti presentando il Piano Economico e Finanziario aggiornato frutto dell’applicazione del calcolo dell’inflazione effettuato dell’Autorità nazionale Arera (l’Autorità nazionale di regolazione per energia, reti e ambiente) che lo ha deliberato e trasmesso ai territori, e ha calcolato la rivalutazione complessiva da applicare ai costi al 13.7%.


“Applicando gli aumenti indicati da Arera sulle tariffe per cittadini e imprese avremmo avuto aumenti fino al 9.6% sia nel 2024 che nel 2025 - ha chiarito Giorgio - ma riusciamo a contenerlo grazie a un lavoro di confronto con il gestore Alia da un lato, e al recupero dell’evasione Tari fatto dal Comune dall’altro che ci ha consentito una riduzione di 6,5 milioni di euro”.


“Grazie al lavoro importante svolto dell'amministrazione insieme a Ato e Alia - ha sottolineato - siamo in condizione di limitare al massimo gli aumenti delle tariffe legati all’inflazione. Mentre la benzina viaggia oltre i 2 euro al litro senza che il Governo muova un dito e mentre aumentano le bollette del gas e della luce ed il duo Meloni-Salvini non ha intenzione di ripristinare le agevolazioni del mercato tutelato, noi abbiamo lavorato per ridurre al massimo i costi per i fiorentini, costi che sono più contenuti rispetto a tantissime città toscane amministrate dal centrodestra”.


“Il risultato che ci porta a abbattere gli aumenti fino al 3%, ben al di sotto dell'inflazione, è possibile grazie a un’attenzione puntuale alle voci di costo su cui si è lavorato con Ato e Alia, e al fatto che possiamo restituire ai cittadini e alle imprese fiorentine quanto rubatogli dagli evasori - ha continuato Giorgio - Infatti ben 6,5 milioni vengono ridati, come promesso, ai fiorentini dopo un grande lavoro che prosegue anche in queste settimane di contrasto all’evasione, una pratica vergognosa che combattiamo perché da un lato è ingiusta e dall’altro sporca la nostra città. Restituiamo ai fiorentini e alle fiorentine virtuosi soldi che abbiamo preso a coloro che non pagavano la Tari grazie a un impegno costante per la legalità”.


“Nei prossimi mesi - ha concluso Giorgio - si potrà lavorare, una volta messo a sistema Firenze Circolare, a impostare la tariffa premiale che restituirà ai fiorentini virtuosi uno sconto sulla Tari basato sulle buone pratiche di riciclo e riuso, un passo avanti verso la tariffa corrispettiva che farà pagare meno chi sporca meno”.

 

L'aumento sta però portando diverse proteste da parte di cittadini, che hanno ricevuto in questi giorni le prime bollette per il 2024, e da parte di CNA. "Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno è arrivato l’aumento Tari, la tassa sui rifiuti, che Palazzo Vecchio asserisce di aver ridotto al minimo grazie al lavoro svolto", scrive CNA in una nota. "Si tratta di + 3,2% per il 2024 e + 5,5% nel 2025, ovvero un rincaro nel biennio dell’8,7%, non trascurabile per nessuno".

 

“Entità a parte, il problema è che si tratta dell’ennesimo rincaro. Si continua, anno dopo anno, a non avere alcuna visione del futuro, a fronte dell’assenza di un piano rifiuti una volta per tutte adeguato alle esigenze della nostra regione. Almeno fosse stato richiesto un aumento per un periodo definito e breve, necessario alla messa a regime di un sistema che possa portare a una gestione razionale ed economica dei rifiuti. Invece no, si tratta di incrementi tout court, senza alcuna progettualità - commenta Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana - Palazzo Vecchio giustifica i rincari con l’inflazione, come se l'aumento generalizzato dei prezzi dei beni e dei servizi non avesse colpito anche imprese e cittadini: avrebbe potuto e dovuto coprire gli incrementi dei costi con altre modalità, dallo scostamento di bilancio al dirottamento di risorse diverse. A maggior ragione considerata l'ottima situazione finanziaria della Multiutility: 162 milioni di investimenti, crescita del settore ambiente (+52 milioni), un aumento del 128% dei ricavi e 33 milioni di dividendi per i soci”.

 

CNA insiste sulla necessità di un Piano dei Rifiuti ben strutturato e praticabile, e invita i candidati sindaco a farne una priorità nella loro agenda politica. “La transizione ecologica auspicata da ogni amministrazione non può essere realizzata ignorando decisioni fondamentali, come la gestione dei rifiuti. Per CNA il Piano dei Rifiuti dovrebbe mirare a trasformare i costi in opportunità, attraverso l'adozione di tecnologie innovative, termovalorizzazione di ultima generazione compresa” aggiunge Cioni. Grazie alla termovalorizzazione, i rifiuti non riciclabili possono essere trasformati in energia e acqua calda, riducendo i costi energetici e le tasse sui rifiuti. Questo approccio è in linea con le politiche ambientali sostenibili e trova validazione in esempi europei, come quello della Danimarca, che ha adottato leggi che vietano il conferimento in discarica di rifiuti che possono essere inceneriti per produrre energia, conclude CNA.

 

 

 

 
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