Vis Art

Teatro, alla Pergola Neri Marcorè ne 'La Buona Novella' di De André

L'attore protagonista di un nuovo spettacolo di teatro canzone

1 Visualizzazioni

venerdì 16 febbraio 2024 15:39

Dopo il successo di Quello che non ho, Neri Marcorè torna a confrontarsi con Fabrizio De André in un nuovo spettacolo di teatro canzone che fa rivivere sul palcoscenico La Buona Novella, album pubblicato dal grande cantautore genovese nel 1970. Lo spettacolo, con drammaturgia e regia di Giorgio Gallione, sarà in scena al Teatro della Pergola, dal 20 al 25 febbraio, e i posti sono in esaurimento.

 

Afferma Marcorè: "La Buona Novella è un’opera polifonica che mediante metafora e allegoria parla dell’arroganza del potere, il quale mal digerisce gli uomini troppo liberi di pensiero, intralcio per l’esercizio del potere stesso, sia esso familiare, religioso o politico. La spiritualità, intrinseca nel momento in cui si parla di Gesù e della Madonna, è però qui contemplata nella sua dimensione terrena, laddove “il più grande rivoluzionario della Storia” resta prima di tutto un uomo, con una fisicità che non lo rende diverso dai suoi simili. Eppure, nonostante i suoi limiti, ogni essere umano può compiere imprese straordinarie e dar vita a nuovi corsi ogni volta che non si pone al primo posto, ma si mette al servizio di un bene superiore, collettivo".

 

Con Rosanna Naddeo. Arrangiamenti e direzione musicale Paolo Silvestri. Voce e chitarra Giua, voce, chitarra e percussioni Barbara Casini, violino e voce Anais Drago, pianoforte Francesco Negri, voce e fisarmonica Alessandra Abbondanza. Una produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Carcano, Teatro della Toscana, Marche Teatro e Teatro Stabile di Genova.

 

La Buona Novella è uno spettacolo pensato come una sorta di Sacra Rappresentazione contemporanea che alterna e intreccia le canzoni di Fabrizio de André con i brani narrativi tratti dai Vangeli apocrifi cui lo stesso autore si è ispirato: dal protovangelo di Giacomo al Vangelo dell’Infanzia Armeno a frammenti dello Pseudo-Matteo. Prosa e musica, perciò, montati in una partitura coerente al percorso tracciato dall’autore nel disco del 1970. I brani parlati, come in un racconto arcaico, sottolineano la forza evocativa e il valore delle canzoni originali, svelandone la fonte mitica e letteraria.

 

Di taglio esplicitamente teatrale, costruita quasi nella forma di un’Opera da camera, La Buona Novella è il primo concept album di De André, con partitura e testo composti per dar voce a molti personaggi: Maria, Giuseppe, Tito il ladrone, il coro delle madri, un falegname, il popolo. Ed è proprio da questa base che prende le mosse la versione teatrale.

 

Racconta Neri Marcorè: "Quando avevo più o meno 13 anni, una mia zia molto appassionata di Fabrizio De André mi regalò il vinile de La Buona Novella. Confesso che, dopo averlo ascoltato un paio di volte, finì nelle retrovie, perché a quel tempo non fui conquistato né dalla musica né dai testi che componevano quello che può essere considerato uno dei primi, se non addirittura il primo, concept album della discografia italiana. Forse non era l’approccio più indicato, soprattutto a quell’età, per iniziare a scalare metaforicamente quella montagna che Faber, come lo chiamava il suo amico Villaggio, rappresenta ancora oggi. Tempo dopo cominciai ad apprezzare le sue canzoni grazie al doppio live suonato con la PFM (al primo ascolto di un pezzo mi colpisce sempre più l’arrangiamento musicale, tra armonia e melodia; solo in un secondo momento pongo attenzione al testo) e da lì mi venne naturale esplorare la sua produzione fino ad allora e continuare a seguirlo nei dischi successivi, appassionandomi al suo sguardo originale sul mondo, alla cura delle parole, a quella voce profonda al cui registro, col passare degli anni, ho finito curiosamente per aderire. Al punto che circa dieci anni fa ho cominciato a eseguire parte del suo repertorio in concerti dal vivo, con la difficoltà di dover limitare la scaletta a una ventina di pezzi. Con Giorgio Gallione, il regista al quale sono legato da una collaborazione ormai ventennale, dopo aver messo in scena Gaber e molti altri autori, decidemmo di intrecciare le canzoni e le riflessioni di De André con le invettive e il pensiero di Pasolini nello spettacolo Quello che non ho. L’impatto fu folgorante, tant’è che il cerchio immaginario non poteva che essere chiuso con una rappresentazione su De André o, per meglio dire, attraverso De André".

 

 

 
logo-055 firenze

C & C Media s.r.l.
p.iva 06282890489

powered by Genetrix s.c.r.l. - web agency, applicativi web, siti internet, grafica

055firenze.it
Quotidiano online
registrato presso il tribunale di Firenze
nr. 5937 del 18/10/2013.