Impruneta, sgomberata Villa Larderel (Ex Don Gnocchi): dentro identificate 9 persone
All'interno sono state identificate nove persone, tra cui una famiglia con una bambina di pochi giorni
giovedì 31 agosto 2023 12:53
Poco prima delle 8 di questa mattina, giovedì 31 agosto, su ordine della Prefettura di Firenze i Carabinieri del Comando di Scandicci insieme all’unità di ordine pubblico della Questura di Firenze accompagnata dai responsabili dei servizi sociali e municipale di Impruneta, sono intervenuti per sgomberare Villa Larderel (Ex Don Gnocchi) a Pozzolatico, da alcuni occupanti che avevano trasformato l’immobile in una dimora abusiva.
L’immobile risulta in stato di forte degrado, al suo interno sono state identificate nove persone, tra queste una famiglia etiope con una minore di pochi giorni, ed altri occupanti di nazionalità varia tra cui alcuni tunisini e un italiano. Il nucleo assistenti sociali di Impruneta è attualmente impegnato nell’accertamento delle condizioni sociali della minore, che risulterebbe residente a Prato.
“Si tratta di un atto dovuto che ci obbliga a guardare oltre, la situazione era complessa e complicata e rischiava di trasformarsi in qualcosa di ancora più preoccupante. Adesso insieme alla proprietà, apriremo un dialogo che guarda al futuro, nella prospettiva di restituire questa area meravigliosa, a tutta la comunità. Non chiudiamo porte a nessun tipo di destinazione, lo strumento urbanistico ci permette un ventaglio molto ampio di soluzioni.” - dichiara il sindaco di Impruneta Riccardo Lazzerini.
L’immobile di oltre 14.000 metri quadrati, per molti anni è stato sede del centro Don Gnocchi. Nel 2017 Regione Toscana lo ha ceduto al fondo i3-Università gestito da Invimit, società del ministero dell’Economia.
“Ripristinare sempre e ovunque la legalità sul territorio è un dovere imprescindibile dell’Istituzione che rappresento come Autorità di pubblica sicurezza nell’intera provincia”, ha commentato il Questore Maurizio Auriemma che ha proseguito ribadendo che “queste occupazioni abusive, oltre a costituire un’evidente violazione del diritto di proprietà tutelato dalla nostra Costituzione repubblicana, rischiano inevitabilmente, come avvenuto anche recentemente, di finire al centro di inchieste collegate a veri e propri allarmanti episodi criminali".