C'erano 25mila cuori viola tra la Curva Sud e gli altri settori dell'Olimpico, ma il sogno gigliato si infrange contro l'Inter. Niente Coppa Italia per la Fiorentina, che perde 2-1 in rimonta all'Olimpico al termine di una partita comunque coraggiosa ma con i soliti difetti: troppo fragili dietro, troppo spreconi davanti. E 'maledizione' di un trofeo che rimane quindi dal 2001, sperando che il prossimo 7 giugno a Praga, in Conference, possa andare diversamente contro il West Ham.

E pensare che era iniziata benissimo per la Fiorentina. Dopo 2' 35'' già in vantaggio, con il cross preciso di Ikoné e il gol di Gonzalez, rete più veloce nella storia della finale di Coppa Italia. Poi i viola hanno altre occasioni, restano alti, ma Amrabat e ancora Gonzalez non riescono a bissare. Così l'Inter cresce, prima spreca con Dzeko, poi colpisce con Lautaro Martinez (28'), lasciato solo da Quarta e tenuto in gioco da Milenkovic. Lo stesso Milenkovic, poi, arriva in ritardo ancora su Lautaro al 36', quando i nerazzurri ribaltano la sfida. 

Nella ripresa la Fiorentina riparte bene, ma con il solito problema di mira davanti. Italiano mette così Jovic per dare più peso all'attacco. E il serbo prima si crea una grande occasione, con sterzata e tiro respinto miracolosamente da Handanovic, poi di testa ha il pallone per il 2-2 ma manda a lato. L'ultima occasione è per Gonzalez, che viene però murato al tiro dopo una bella giocata. 

Finisce così, con tanta amarezza per la Fiorentina e i giocatori in lacrime, da Jovic a Biraghi. Squadra però comunque sotto la curva dei tifosi viola, per ricevere gli applausi e la carica verso la prossima finale. Quella curva che ad inizio gara aveva riservato una coreografia bellissima con l'immagine del Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, e la scritta "Per Noi" con strisce bianche e viola. Ma Roma è ancora amara per la Fiorentina. Sperando che Praga porti decisamente meglio.

Marco Pecorini