Controllate un migliaio di persone e più di 8 chili di droga sequestrati: questo è il bilancio dei servizi straordinari di controllo del territorio interforz dell’ultima settimana su tutta la provincia fiorentina.

Con l'ausilio dell’elicottero dell’8° Reparto Volo della Polizia di Stato, gli agenti delle volanti e del Reparto Prevenzione Crimine Toscana, affiancate da pattuglie dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale sono stati fatti controlli sulle aree urbane, di Firenze e provincia.

Nella giornata di giovedì 9 marzo, è stato sequestrato nell’empolese un notevole quantitativo di droga: si tratta di 8 chili di hashish e un etto e mezzo di cocaina dal valore di circa 100mila euro, sotto circa mezzo metro di terra nei pressi del Bosco delle Cerbaie.  

Nella serata di ieri, venerdì 10 marzo, è stato fermato un cittadino tunisino di 28 anni alla fermata della tramvia nei pressi della Fortezza da Basso. L’uomo aveva con sé una dose di cocaina e un coltello di 15 centimetri. Le successive verifiche nella sua abitazione a Rifredi hanno portato al rinvenimento di una decina di grammi di coca e di un bilancino di precisione, circostanza che ha fatto subito scattare l’arresto nei suoi confronti. I due coinquilini, connazionali di 31 e 36 anni, al momento  sono entrambi denunciati in concorso per l’illecita detenzione dello stupefacente sequestrato.

In serata, secondo quanto riporta il comunicato della Polizia, è stato anche notificato un decreto di sospensione della licenza per 10 giorni (dalla mezzanotte di oggi) ad un esercizio pubblico a Novoli oggetto in questi ultimi giorni di una serie di controlli e verifiche del Commissariato di Rifredi a seguito di alcuni esposti della cittadinanza in merito ad una probabile presenza di spacciatori. Già nell’ottobre scorso gli investigatori avevano scoperto diverse dosi di cocaina nascoste in una cavità di un muro vicino al locale. Dai primi di marzo, in almeno 4 occasioni, sono stati inoltre identificati, anche all’interno, diversi cittadini magrebini molti dei quali già noti proprio nell’ambito di reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, con conseguente pericolo anche per l’ordine e la sicurezza pubblica.

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