Firenze scende in piazza per la pace, in migliaia al presidio contro la guerra in Ucraina
Bandiere della pace e dell'Ucraina riempiono piazza della Signoria
domenica 27 febbraio 2022 18:20
Sventolano bandiere della pace in piazza della Signoria: Firenze è scesa in piazza contro la guerra.
La piazza del centro si è riempita di persone che hanno voluto manifestare contro il conflitto in Ucraina nel pomeriggio di oggi, domenica 27 febbraio. Bandiere della pace, di Emergency, delle sigle sindacali, e tanti vessilli giallo blu dell'Ucraina hanno colorato la piazza davanti a Palazzo Vecchio.
Il presidio "Firenze per la pace" era stato annunciato ieri dal sindaco di Firenze Dario Nardella, presente in piazza insieme ad alcuni colleghi sindaci dei comuni del fiorentino e con il presidente della regione Eugenio Giani.
Presente anche il sindaco di Atene, rimasto in città dopo aver partecipato nei giorni scorsi al summit dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo.
Dall'arengario di Palazzo Vecchio si sono susseguiti alcuni interventi. "Grazie a tutti i cittadini - ha esordito Nardella - ma soprattutto alla comunità ucraina di Firenze. È una grande emozione parlare qui ma dobbiamo esserci e siamo in tanti. Stamattina 65 sindaci da tutte le città del Mediterraneo, da Istanbul a Marsiglia, da Napoli a Valencia, hanno detto tutti insieme no alla guerra, no a questa aggressione ingiustificata e violenta. Questa è una devastazione dell'Ucraina, del suo popolo e delle sue città. Dobbiamo dare coraggio al popolo ucraino, la lotta per democrazia va sempre portata in fondo. Chiediamo che si apra immediatamente un negoziato per la pace a oltranza".
"Le istituzioni devono essere unite perché quando c'è in gioco la pace non ci sono differenze di colore - continua Nardella - Lo diciamo con forza da questa piazza, no a nessuna guerra. Questa è Firenze, i colori della pace, e fino a quando non si troverà la pace i fioreini continueranno a scendere in piazza. Grazie alla comunità ucraina che ha già fatto partire la macchina degli aiuti a Firenze e domani faremo un vertice con il prefetto per dare il via all'accoglienza. Accoglieremo gli ucraini senza se e senza ma".
Ha preso la parola anche il presidente della Regione Eugenio Giani: "Questa è la risposta di una Firenze operatrice di pace e di una Toscana che vuole la pace come primo obiettivo. La pace è la base e il fondamento di ogni comunità e di ogni valore. La pace è l'elemento fondamentale sui cui la Toscana vive l'esperienza di comunità. Quello che sta succedendo deve risvegliarci. Sento parlare di quanto ci costerà l'energia ed è vero, ci costerà, ma ci sono valori non negoziabili. Siamo totalmente solidali con il popolo ucraino e con quello che sta vivendo. Quando vengono messe in discussioni libertà e democrazia noi siamo per chi lotta per questo. Se rileggiamo la storia, questo accadeva anche nel 1938 e 1939, e fu il primo passo di una storia tragica che ci ha provato alla seconda guerra mondiale. In Europa occrre determinazione per condannare quello che sta facendo Putin. Siamo solidali anche con o russi che sono scesi in piazza e sono stati repressi".
Oxsana Daway, facente funzioni del consolato ucraino, ha ringraziato i presenti: "Siete un esempio di civiltà e di democrazia, la nostra comunità è unita e si sta muovendo in maniera incredibile. Stiamo raccogliendo viveri, medicinali e soldi. Vorrei tanto ringraziare i nostri amici georgiani, li vedo qui in piazza. Abbiamo ricevuto parole di sostegno anche da amici russi che hanno bisogno di vivere in un paese civile, chiediamo libertà anche per loro".
Irene Grossi