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Teatro del Maggio, inaugurazione con Mattarella della nuova sala Zubin Mehta

Altre opere in arrivo per completare il progetto del Maggio Musicale Fiorentino

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martedì 21 dicembre 2021 18:03

Dopo dieci anni esatti dall’inaugurazione del Teatro del Maggio a Firenze e alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, si sono aperte le porte della nuova Sala Zubin Mehta, dedicata al grande Maestro per suggellare il profondo legame con il Maggio e la Città e più di mezzo secolo di sodalizio musicale, culturale e personale.

 

Fuori dal teatro il presidente della regione Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella ad accogliere le autorità: oltre al Presidente della Repubblica, presenti anche il ministro dell'interno Luciana Lamorgese, la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il ministro della Cultura Dario Franceschini.

 

Quello di oggi momento che passerà alla storia, siamo esattamente a 160 anni dall'Unità di Italia. Il teatro comunale che era in corso Vittorio Emanuele era stato fondato negli anni dell'unità d’Italia – ha dichiarato il presidente della Regione, Eugenio Giani - Oggi il presidente della Repubblica all'ultimo dei suoi incontri fuori Roma ha voluto regalare questo omaggio a Firenze e alla Toscana. Firenze non è più capitale d'Italia, ma moralmente lo è della cultura. Sono sicuro che ci saranno gli applausi della Toscana stasera per lui”.

 

Durante l’inaugurazione un concerto sinfonico corale diretto dal maestro Mehta con le composizioni di Giacomo Puccini la Messa a 4 voci (Messa di Gloria) per soli, coro e orchestra con Benjamin Bernheim, tenore e Mattia Olivieri, baritono, in doveroso omaggio al compositore toscano e di Ludwig van Beethoven la Sinfonia n. 7 in la maggiore op.92. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.

 

La Sala Zubin Mehta realizzata, come il Teatro del Maggio su committenza del Comune di Firenze, è un tassello decisivo verso il termine del progetto complessivo del Maggio Musicale Fiorentino che avverrà verso la fine del 2022 con il completamento dei ponti mobili del palcoscenico della sala lirica, l’apertura dei ristoranti e del parcheggio interrato.

 

Una sala realizzata in armonia e coerenza con la sala lirica e che può definirsi eclettica, polivalente per la sua versatilità e con parametri di acustica eccellenti: è un auditorium, ma può essere usato per rappresentazioni liriche e concerti da camera, può diventare una sala da conferenze con capacità di posti variabile da 1100 alla metà circa.

 

L’apertura della sala Mehta è stata anche l’occasione di interventi di arredo, recupero e posa di opere d’arte che erano parte del Teatro Comunale e che rappresentano una vera e propria rassegna dell’arte fiorentina del primo Novecento. Nel foyer intitolato alla signora Maria Manetti Shrem, filantropa italo americana e generosa donatrice di una ingente somma per l’inaugurazione della sala, il pubblico troverà delle inedite e moderne boiserie e tendaggi in velluto e potrà “riappropriarsi” dei meravigliosi lampadari e delle grandi plafoniere in poliedri di vetro di Venini disegnate da Carlo Scarpa, dei sette bassorilievi monumentali di Bruno Innocenti, dell’affresco di Gianni Vagnetti, dei mascheroni di Mario Moschi.
 

 

 
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