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Uffizi, riapre dopo vent'anni il terrazzo delle Carte Geografiche

Le mappe della Toscana del Cinquecento dialogano con il panorama della Firenze di oggi

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martedì 14 dicembre 2021 09:55

Due mappe murali della fine del Cinquecento, che occupano ciascuna un’intera parete, con i nomi delle località vergati in oro: una raffigura il territorio fiorentino, detto dominio “antico”, l’altra quello senese, detto dominio “nuovo” perché ottenuto pochi anni prima. In una terza parete l’isola d’Elba e, infine, una grande finestra affacciata su Firenze, con una veduta mozzafiato dalla chiesa di Santa Croce a piazzale Michelangelo, passando per la basilica di San Miniato al Monte.

 

È il Terrazzo delle Carte Geografiche agli Uffizi, luogo dove Dario Argento ne La sindrome di Stendhal girò la scena in cui la protagonista perde i sensi, e riapre al pubblico dopo una chiusura durata oltre venti anni per accogliere una mostra sulla Tavola Doria.

 

Il Terrazzo, sala ampia un centinaio di metri quadrati e così chiamata perché in origine l’architetto Giorgio Vasari l'aveva fatta costruire come loggia aperta, fu trasformata in spazio chiuso intorno agli anni Novanta del Cinquecento, quando Ferdinando de’ Medici tornò da Roma, dove era cardinale, per diventare, con il nome di Ferdinando I, Granduca di una Toscana appena unificata dopo la vittoria di Firenze contro Siena. Per celebrare tale conquista e la grandezza della dinastia, fece ideare dal cartografo Stefano Bonsignori le mappe dei territori del Granducato, poi dipinte dal pittore Ludovico Buti: due grandi ‘carte’ geografiche, ognuna occupante una intera parete, che rappresentano minuziosamente e in scala circa 1:30.000 i possedimenti medicei, che per ampiezza già quasi ricalcavano la forma dell’attuale Toscana.

 

Un luogo speciale in Galleria: qui Ferdinando soleva portare i suoi ospiti più illustri per stupirli con la rappresentazione della bellezza e della vastità dei propri domini. Non solo: da un salone in Palazzo Firenze a Roma, Ferdinando fece trasferire qui un soffitto con dipinti allegorici, realizzati dal pittore Jacopo Zucchi.

 

Su una terza parete è possibile ammirare la carta dipinta dell’Isola d’Elba: la pittura che risale alla metà dell’Ottocento, poiché la versione cinquecentesca era andata perduta durante un’operazione di rifacimento del muro. Da oggi, accanto all’Elba, è esposto il celebre piano di tavolo in pietre dure con la Veduta del porto di Livorno, realizzato nel Cinquecento da Cristofano Gaffurri su disegno di Jacopo Ligozzi.

 

Il restauro e il riallestimento del Terrazzo delle Carte Geografiche è stato un lavoro lungo e complesso, portato avanti da Gallerie e Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Oltre due anni la durata, per un costo di oltre 700mila euro, dei quali circa mezzo milione offerti dai Friends of the Uffizi Galleries, il ramo statunitense degli Amici degli Uffizi. Circa 50 gli specialisti coinvolti. Di particolare delicatezza le operazioni sulle mappe murali e i nove dipinti del soffitto: delle prime è stata ripristinata la cromia e la leggibilità anche della luminosa toponomastica in oro, mentre sui secondi l’intervento di recupero ha interessato sia i dipinti su tavola, in alcuni casi gravemente danneggiati da infiltrazioni di acqua dal tetto nel corso dei secoli, che le cornici decorate e dorate. Ristrutturata integralmente la pavimentazione, in cotto fatto a mano, che richiama quella originaria, dell’antico terrazzo vasariano.

 

Per evitare assembramenti e garantire una visita sicura e piacevole, lo spazio è stato dotato vicino alla porta di un sistema computerizzato che regola automaticamente gli accessi fino a un massimo di 20 persone.

 

“Su queste pareti ammiriamo una spettacolare rappresentazione della Toscana, dove i nomi antichi di oltre 1200 tra città e borghi, anche i più piccoli e sperduti, sono elegantemente vergati in oro e spesso corredati della prima raffigurazione pittorica nota delle varie località – ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt - Tutti gli abitanti della regione possono riconoscere nelle grandi mappe degli Uffizi i luoghi a loro cari, le loro origini riscoprendo la storia del territorio e del suo paesaggio”.
 

Foto Gallerie degli Uffizi

 
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