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Arcetri, 100 anni per l'Istituto di Fisica fiorentino

Da Enrico Fermi alla fisica di oggi. Giani: 'Terra di scienza e di cultura'

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sabato 06 novembre 2021 10:47

Compie quest'anno 100 anni l'Istituto di Fisica di Arcetri. Inaugurata nel novembre del 1921, la sede dell'Università di Firenze ha celebrato il centenario. Gli studi fisici vennero trasferiti dal centro storico al colle dove già si trovava l'Osservatorio astronomico - non lontano da Villa Il Gioiello, ultima dimora di Galileo - per volontà di Antonio Garbasso, studioso e in seguito sindaco di Firenze.

 

L'Istituto poteva contare su un gruppo di ricercatori brillanti, tra i quali Enrico Fermi, Franco Rasetti, Bruno Rossi, Gilberto Bernardini, Giuseppe Occhialini, Giulio Racah e Daria Bocciarelli che contribuirono a portare la fisica italiana a competere a livello internazionale nel campo della fisica nucleare e dei raggi cosmici. Nel 1924, tre anni dopo l'inaugurazione dell'edificio, nasceva, in contemporanea con l'istituzione dell'Università di Firenze, il Corso di Laurea in Fisica.

 

“In questa occasione speciale, voglio rivolgervi un ringraziamento per quello che viene fatto per la formazione di tanti giovani che attraverso la fisica, la scienza, il valore aggiunto generato dalle innovazioni tecnologiche partecipano allo spirito di ripresa della Toscana e di tutto il Paese”, ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani. “In una società tecnologicamente evoluta la fisica non smette di rivestire attualità e centralità e dunque ancora oggi il suo insegnamento accresce il profilo della Toscana come terra di scienza, di cultura e di trasferimento tecnologico”.



All’evento celebrativo ha partecipato anche l’assessora all’Università e ricerca Alessandra Nardini, che ha poi anche visitato l'osservatorio astrofico di Arcetri, apprezzandone le attività di ricerca ma anche di didattica rivolta alle giovani generazioni.



“L’importanza della scienza, della sua applicazione alla vita e alla società – ha detto Nardini nel suo discorso di saluto - è sotto gli occhi di tutti, nonostante il presentarsi di deprecabili e pericolose teorie antiscientifiche. È di fronte a queste tendenze che percepiamo, con ancora maggiore chiarezza, quanto abbiamo bisogno della ricerca e della messa a disposizione dei suoi risultati, del trasferimento della conoscenza, affinché la scienza venga percepita come un fattore fondamentale per il miglioramento della vita di tutte e tutti”.

 

Nardini ha sottolineato “l’importanza delle materie scientifiche, in particolar modo nel percorso di formazione delle giovani generazioni, anche per avvicinarle al pensiero critico e al metodo scientifico”, e richiamato il tema della promozione delle pari opportunità e della lotta agli stereotipi di genere, “perché ancora oggi e' troppo basso il numero delle ragazze che decidono di intraprendere un percorso di studio, e quindi poi di lavoro, nelle materie scientifiche e tecnologiche”.

 

(immagine dalla pagina Facebook dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri)

 

 
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