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'Luana. Vita e lavoro', intitolato a Luana D'Orazio il monumento ai Caduti sul Lavoro a Fucecchio

“Luana, vita e lavoro” è il nome scelto a seguito di un concorso tra le scuole di Fucecchio

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domenica 10 ottobre 2021 15:14

“Luana. Vita e lavoro”. E' il nome del monumento ai Caduti sul Lavoro presente in piazza XX Settembre a Fucecchio. Un nome pensato e ideato dai ragazzi della classe V A della scuola primaria Fucini di San Pierino in memoria di Luana D'Orazio, la giovane lavoratrice tessile morta sul lavoro a Montemurlo.

 

Il nome è stato scelto tra i tanti lavori realizzati dagli studenti per il concorso “Un nome e un fumetto per la sicurezza” promosso dall'ANMIL territoriale in tutte le scuole di Fucecchio, la cui premiazione si è tenuta ieri mattina in occasione del convegno sul tema "Lavoro e sicurezza" promosso dall'ANMIL e dal Comune. Premiati anche i lavori della V E della scuola primaria Carducci, della II H della scuola media Montanelli-Petrarca e di tre studentesse della III C sezione Moda dell'istituto superiore Checchi.

 

“Per la capacità di rappresentare la statua come essere umano, a partire dalla storia della giovane Luana che trasmette il suo amore verso i lavoratori e verso la vita”. Questa la motivazione con cui è stato scelto il nome che da oggi in poi rappresenterà il monumento ai Caduti sul Lavoro. In memoria di Luana.

 

Le chiamano morti bianche, ma dietro c’è una striscia rossa di sangue e di dolore, che colpisce donne, uomini, famiglie intere. E’ necessario un impegno sempre maggiore, che metta insieme istituzioni, associazioni, parti sociali, mondo della scuola per mettere fine a questa inaccettabile strage. E al centro di questo impegno deve esserci la consapevolezza che il lavoro, su cui si fonda la nostra Repubblica, deve essere dignità e vita, mai incidenti e morte. Una consapevolezza a cui oggi ci richiama con straordinaria forza la presenza, qui, di Emma e Alberto, la madre e il fidanzato di Luana”. Questo uno dei passaggi dell’intervento dell’assessora all’istruzione, formazione e lavoro, Alessandra Nardini, che ieri ha partecipato alla cerimonia per l’intitolazione di un monumento a Luana D’Orazio, alla vigilia della 71a Giornata nazionale nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro che viene celebrata domani, 10 ottobre. 

 

“C’è un luogo fondamentale – ha detto ancora – dove questa consapevolezza può formarsi e rafforzarsi ed è la scuola. Proprio per questo abbiamo sottoscritto un protocollo insieme all’Ufficio Scolastico Regionale ed ad Anmil, per promuovere la cultura della sicurezza tra bambini e bambine, ragazze e ragazzi e formare i docenti. La scuola è il luogo chiave per formare cittadine e cittadini consapevoli dei propri diritti, capaci, quando incontreranno il mondo del lavoro, di dire no a sfruttamento, discriminazioni e mancanza di sicurezza. Perché, lo ribadisco, il lavoro dà un senso alle nostre vite e deve essere non solo la fonte di sostentamento, ma anche dare soddisfazione e concorrere alla piena realizzazione della personalità di ogni donna e di ogni uomo. A nessuno deve essere consentito di negare diritti e sicurezza in nome del profitto e di un po’ di produttività in più”. 

 

“Certo – ha ricordato Nardini - ci vogliono più controlli nei luoghi di lavoro e più ispettori, e su questo il ministro Orlando ha preso impegni importanti a nome del Governo, ma la prevenzione e la formazione sono centrali. In questo senso, è straordinario il contributo che viene dall’Anmil che da anni nelle scuole toscane porta testimonianze vere e dirette, attraverso la presenza di vittime di incidenti, per far conoscere alle ragazze e ai ragazze cosa può succedere e cosa non deve più succedere”.

 

“Ora – ha concluso l’assessora - siamo in una momento decisivo per la ripresa dell’economia dopo la fase acuta della pandemia. Non dobbiamo tornare al mondo di prima, dobbiamo affrontare la sfida che chiama a costruire una società più giusta. Per questo l'impegno forte che ci dobbiamo prendere per questa ripartenza, anche utilizzando i fondi importanti che arriveranno, è non solo quello di difendere e creare lavoro, ma di difendere e creare lavoro buono, dignitoso e sicuro”.

 

 

 
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