Scoperta una truffa ai danni dello Stato per 15 milioni di euro dalla Guardia di Finanza di Firenze
Misure cautelari per 3 imprenditori e 4 professionisti
giovedì 03 giugno 2021 11:07
Nell’ambito dell’operazione Ben Hur, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze stanno dando esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali a carico di 3 imprenditori e 4 professionisti per tentata truffa ai danni dello Stato per circa 15 milioni di euro a seguito del fallimento di 7 società cooperative di facchinaggio e trasporto che avevano maturato debiti erariali per quasi 30 milioni di euro e dalle cui casse erano fuoriusciti circa 2,3 milioni di euro.
L’attività investigativa ha origine dalla denuncia per una presunta estorsione attutata ai danni di un notaio della provincia di Firenze dall’amministratore di una delle società cooperative. A seguito delle dichiarazioni rese dal denunciato, i primi accertamenti facevano emergere un potenziale quadro di un articolato sistema di frode coinvolgente tre imprenditori dell’area pratese, i quali avrebbero di fatto rilevato nel tempo alcune società cooperative avvalendosi della collaborazione professionale del notaio e di altri tre professionisti, di cui due situati fuori regione. Intestate a prestanome e di fatto non più operanti, attraverso false dichiarazioni IVA, le società cooperative avevano maturato crediti rilevati come inesistenti per 15 milioni di euro, richiesti a rimborso all’Agenzia delle Entrate e ceduti ad una società milanese operante in un settore differente da quello delle cooperative, per una contropartita di circa 2,3 milioni di euro.
Su istanza del Pubblico Ministero, che procede in ordine a più di una ventina di episodi di reato riconducibili alla bancarotta fraudolenta documentale e per distrazione nonché alla tentata truffa ai danni dello Stato, le società cooperative ricondotte ai tre imprenditori sono state dichiarate fallite dal Tribunale di Firenze nel 2020, per esposizioni debitorie, perlopiù erariali, per un valore di quasi 30 milioni di euro e 2,3 milioni di euro distratti dalle casse.
Nella giornata di oggi, giovedì 3 giugno, secondo quanto riporta una nota dei finanzieri, è stata data esecuzione all’ordinanza con la quale sono stati sottoposti agli arresti domiciliari i tre imprenditori pratesi, all’obbligo di dimora nel comune di residenza e contestuale obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, più volte alla settimana, dei tre professionisti, mentre il notaio è stato interdetto dall’esercizio della professione per un anno.