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Covid, in Toscana a Pasqua e Pasquetta chiusi supermercati e negozi di generi alimentari

Firmata una nuova ordinanza. 'I contagi ci impongono massima cautela'. La rabbia di Confcommercio e Confesercenti

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venerdì 02 aprile 2021 15:42

Giù le serrande anche per gli alimentari in Toscana. Il presidente della regione Eugenio Giani ha firmato un’ordinanza valida per le giornate di domenica 4 e lunedì 5 aprile 2021: generi alimentari, supermercati e tabaccai dovranno restare chiusi nei giorni di Pasqua e Pasquetta, con l'eccezione di farmacie, parafarmacie, rivendite di giornali. 

 

Pasqua e Pasquetta sono giorni di zona rossa a livello nazionale, con la conseguente chiusura di molte categorie commerciali, come sempre con l'eccezione i negozi di generi alimentari: con questa nuova ordinanza in Toscana dovranno chiudere anche loro.

 

La scelta, spiega la Regione, deriva dalla necessità di limitare comportamenti ed assembramenti che potrebbero accrescere il rischio di diffusione dell’epidemia da Covid-19, alla luce del numero di contagi ancora alti e della particolarità diffusività delle varianti al momento presenti. 


Da qui la decisione di chiudere anche i generi alimentari: il fatto di uscire dalle proprie abitazioni per fare acquisti, o anche di consumare in spazi pubblici – si legge nell’ordinanza – potrebbe determinare situazioni tali da pregiudicare le misure invece necessarie per arginare la diffusione della pandemia.

 

I negozi di generi alimentari e di prima necessità potranno raccogliere ordini online o telefonici e consegnare i prodotti al domicilio del cliente. Sarà vietato farlo presso l’esercizio commerciale.

 

Bar e ristoranti potranno restare aperti per assicurare l'asporto, come previsto dalle disposizioni nazionali per le zone rosse. Ugualmente potranno fare panifici, gastronomie, rosticcerie, gelaterie e pasticcerie che vendano beni di loro produzione. Leggi l'ordinanza

 

Arrivano alcune precisazioni dalla Regione. “Dopo la pubblicazione dell'ordinanza sui giorni di Pasqua e Pasquetta ci hanno chiesto tante spiegazioni ed abbiamo letto diverse interpretazioni che necessitano di precisazioni. Prima di tutto, però, voglio specificare il motivo che ci ha portato a decidere di fare questa scelta: siamo stati convinti di riproporre, come lo scorso anno, le chiusure per questi giorni festivi dai numeri dei contagi, ancora elevanti e preoccupanti, che ci impongono di mantenere alta l’attenzione. Ogni iniziativa dunque va vista nell'ottica del massimo rigore che consenta di vivere le festività con grande equilibrio”. Così l’assessore alle attività produttive, Leonardo Marras.

 

“L’ordinanza, ribadisco, riguarda il commercio – dice Marras – infatti, tra le attività che dovranno restare chiuse, con la sola possibilità di consegna a domicilio di generi alimentari e beni di prima necessità, sono citate le diverse tipologie di esercizi commerciali, ovvero: gli esercizi di vicinato, le medie e grandi strutture di vendita; i centri commerciali”.

 

“Per questo – sottolinea ancora – le attività artigianali ed i pubblici esercizi, come panifici, ristoranti, pasticcerie, bar, rosticcerie, gelaterie, pasta fresca, ecc., non essendo ricomprese tra quelle sottoposte a chiusura, potranno continuare, anche nei giorni 4 e 5 aprile, ad esercitare l’attività come regolato dalla zona rossa nazionale e cioè, facendo sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti. Allo stesso modo per il commercio ambulante, che non rientra tra le categorie individuate nell’ordinanza, sono valide le regole del Dpcm. Per ribadire, ancora meglio, le prescrizioni abbiamo preparato alcune Faq”.

 

Una rosticceria può fare l'asporto nei giorni di Pasqua e Pasquetta?
Sì. I ristoranti, i bar, i pub, le rosticcerie, le pasticcerie, i negozi di pasta fresca, le gelaterie, le pizzerie, i panifici, ecc. continuano ad esercitare la loro attività con le regole della zona rossa e quindi possono fare sia l’asporto che la consegna a domicilio negli orari consentiti.

 

Una macelleria può fare l'asporto nei giorni di Pasqua e Pasquetta?
No. I negozi di vicinato, le medie e le grandi strutture di vendita nonché i centri commerciali nei giorni di Pasqua e  Pasquetta possono fare solo la consegna a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità.   

 

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta posso andare a fare la spesa al supermercato?
No. Le medie e le grandi strutture di vendita nonché i centri commerciali possono fare solo la consegna a domicilio dei generi alimentari e dei beni di prima necessità.   

 

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta i mercati di generi alimentari, piante e fiori si possono svolgere?
Sì. l'ordinanza riguardo solo il commercio in sede fissa e non il commercio ambulante.

 

Non si fa attendere la reazione di Confcommercio Toscana. “Non discutiamo l’opportunità o meno del provvedimento preso di gran fretta oggi (2 aprile 2021) dalla Regione Toscana, ma biasimiamo aspramente il metodo di lavoro adottato dalla giunta regionale: diffondere senza alcun preavviso una delibera del genere, che a poco più di 24 ore dalla Pasqua decide la chiusura totale delle aziende commerciali, denota una mancanza assoluta di rispetto e di riguardo nei confronti delle imprese e dei loro clienti”.  

 

Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni tuona così contro l’ordinanza regionale n. 42 del 2 aprile 2021: “supermercati e piccoli negozi di alimentari, macellerie, gastronomie e rosticcerie, che coi ristoranti impossibilitati a lavorare normalmente erano sotto pressione per le vendite alle famiglie, apprendono ora che non potranno lavorare né a Pasqua né a Pasquetta. Ma, udite udite, è consentita loro la consegna a domicilio. Così, se non vogliono perdere le prenotazioni ricevute, in pochissime ore devono mettere in piedi un servizio di consegne al domicilio dei clienti, quelli che sarebbero venuti in negozio a ritirare quanto ordinato. E cosa faranno con le scorte di prodotti preparati per chi non aveva prenotato nulla? Per la Regione, che si arrangino pure. Ci pare una cosa inaudita, in un momento del genere. L’ordinanza obbliga alla chiusura pasquale l’intero comparto del commercio, non solo negozi di generi alimentari ma anche tabaccai e fioristi, che invece sarebbero stati autorizzati all’apertura anche in zona rossa".

 

“Con l’ordinanza nr. 42 del 2 aprile 2021 abbiamo finalmente capito da quale parte sta la Regione Toscana: dalla parte di chi vuole dare un altro pesantissimo colpo alle imprese medio piccole”. È lapidario il giudizio di Nico Gronchi, Presidente di Confesercenti Toscana.

 

“Con questa ordinanza, oltre che nei contenuti, sbagliata nei tempi e nei modi, la Regione Toscana è addirittura andata oltre le chiusure stabilite dal Governo per i territori che si trovano in zona rossa - ha proseguito Gronchi - Ancora una volta si è scelto la chiusura tout court di chi non è responsabile dei contagi, senza alcun confronto preliminare con le categorie. Un’ordinanza che alla vigilia delle festività pasquali creererà pesantissime ripercussioni alla filiera della gastronomia, dell’alimentare, e cioè a quelle piccole e medie imprese di un settore fra i più colpiti dalla pandemia. Per non parlare della chiusura dei tabaccai e dei fiorai: è a loro che si devono i problemi di assembramento? Per la tutela delle imprese, o la Regione ritira l’atto o lo modifica in maniera sostanziale, oppure emergerà il tema del danno procurato da questo assurdo ed immotivato provvedimento”. 

 

 

 
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