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Conte: 'Dati sui contagi incoraggianti, ora ridisegnare il Paese'

Invito alla prudenza dal Premier. 'Abbiamo già iniziato a lavorare sul Recovery plan'

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mercoledì 03 giugno 2020 18:38

"I dati sono incoraggianti". E' iniziata così, dai dati sui contagi, la conferenza stampa tenuta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Vari i temi toccati dal Premier, nel giorno in cui il Paese ha raggiunto una nuova importante tappa della ripartenza, ovvero la riapertura dei confini regionali. 

 

"Il sistema di controllo che abbiamo adottato sta funzionando, e sta funzionando anche il sistema delle riaperture progressive. A distanza di un mese dalla riapertura, i numeri sono incoraggianti, gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche o di sovraccarico delle strutture ospedaliere su tutto il territorio nazionale. Il trend dei nuovi casi è in costante diminuzuione in tutte le regioni, questo ci conforta, conferma che la strategia adottata passo dopo passo è stata ed è quella giusta. E ci dà fiducia per le prossime decisioni".

 

Da Conte anche un invito alla prudenza. "Colgo anche un rinnovato entusiasmo, in giro per strade e piazze c'è attenzione per la socialità ritrovata, è giusto, ci meritiamo il sorriso, l'allegria, dopo settimane di duri sacrifici, ma è bene ricordare sempre che se siamo tra i paesi europei a potersi permettere di avviare la ripresa è perchè abiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici, di modificare le nostre radicate abitudini di vita. Dico solo, facciamo attenzione, le uniche misure efficaci a cui affidiamo l'opera di contrasto al virus sono l'uso delle mascherine e il distanziamento fisico, abbandonare il rispetto di queste precauzioni perchè si ritiene che il virus sia scomparso è una leggerezza, smentita dal dato dei contagi, che seppur in calo, continuano ad essere registrati".

 

Riaprono i confini, si pensa alla ripartenza del turismo. "Da oggi anche i turisti europei possono visitare il nostro paese senza sottoporsi a quarantena, i nostri ministri stanno facendo un gran lavoro sul piano diplomatico per far si che il nostro Paese torni ad essere una meta sicura e ambita per i turisti di tutto il mondo. In tutti questi mesi la bellezza dell'Italia non è mai andata in quarantena, la fase più acuta dell'emergenza sanitaria è ormai alle spalle, ma ora dobbiamo fare i conti con le emergenze economica e sociale. In 60 giorni abbiamo stanziato 80 miliardi di euro, corrispondenti a circa tre manovre di bilancio, per aiutare famiglie, lavoratori e imprese, con bonus e cassa integrazione. Ci rendiamo conto dei ritardi, ci stiamo confrontando con una legislazione che non era pronta ad effettuare erogazioni così generalizzate in così poco tempo. Stiamo lavorando ancora per rendere più celeri queste misure, che sono solo l'inizio di un percorso di rilancio del nostro Paese. Dobbiamo continuare ad intervenire per tanti settori in sofferenza, come manifattura, turismo, spettacolo, per citarne alcuni".

 

Il progetto di rinascita del Paese, gli obiettivi. "Questa crisi è anche l'occasione per disegnare il paese che vogliamo, dalle fondamenta. Dovrà essere un nuovo inizio, per citare Mattarella, dobbiamo agire nel segno della condivisione, della serietà dell'impegno che caratterizzò i nostri padri e nonni che lavorarono per la rinascita del nostro Paese. L'Unione Europea ha messo sul tavolo la proposta del Recovery Fund con sostegno straordinario a favore dei paesi più colpiti, tra cui l'Italia, dovremo cogliere questa opportunità e saper spendere bene questi soldi. E sul progetto di Paese che sapremo realizzare si misurerà la forza non solo del Governo ma del sistema Italia. Abbiamo già iniziato a lavorare sul Recovery plan, che poggerà su vari pilastri e con vari obiettivi, come modernizzare il paese, lavorando sulla digitalizzazione, sull'innovazione, rendendo a portata di tutte le famiglie la banda larga, capitalizzare le nostre imprese e filiere e piccole e medie imprese, rilanciare gli investimenti pubblici e privati tagliando la burocrazia, investire su grandi rete idriche, energentiche, telematiche, accompagnando tutto il sistema Italia in una transizione energetica verso un'economia sostenibile, puntare forte sul diritto allo studio. Bandiremo migliaia di posti per nuovi ricercatori, offriremo possibilità ai nostri ricercatori all'estero di fare ricerca in Italia. I tempi della giustizia civile e penale non sono accettabili, non è accettibile un codice civile del 1942. Parliamo di progetti di riforme che sono già presso le commissioni. Chiedo a tutte le forze politiche di lavorare per realizzarli. Se questi progetti veranno approvati potremo lavorare subito a queste riforme. Occorre una riforma fiscale e anche su questo lavoriamo. Dobbiamo sostenere le imprese, le persone ai margini del nostro circuito sociale e lavorativo e contrastare la disugualianza".

 

"E' un progetto di paese impegnativo, ma dobbiamo essere consapevoli che la somma che l'Europa mette a disposizione dell'Italia non è un tesoretto di cui potrà disporre il governo di turno, ma una risorsa a disposizione dell'intero paese, per cui il governo ha la responsablità di un progetto lungimirante, per questo intendo convocare a palazzo Chigi tutti i principali attori del sistema Italia, parti sociali, associazioni di categoria, menti brillanti. Faremo di tutto, realizzando progetti piccoli e grandi. Per esempio, oggi è partito il Freccia Rossa, da Torino a Reggio Calabria, ebbene le nostre infrastrutture hanno ancora un lungo percorso da realizzare, dobbiamo lavorare all'alta velocità di rete, la doppia linea da Pescara a Lecce, la tav in Sicilia, da Roma a Pescara, abbiamo tanto da fare, da interconnettere il nostro sistema di infrasteutture. Tutti insieme ce la possiamo fare e sono sicuro che ce la faremo".

 

Sulla scuola. "A settembre si riaprirà".

 

 

 
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