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Toscana, il bando 'Nidi' della Regione Toscana si adatta all’emergenza Covid

L'assessore Grieco: "Per primi in Italia abbiamo deciso di consentire l'utilizzo di fondi regionali e del Fondo Sociale Europeo per la realizzazione di attività per i bambini"

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mercoledì 22 aprile 2020 19:56

A partire da maggio e fino alla fine luglio 2020, gli asili nido potranno offrire ai bambini attività educative in modalità alternative rispetto alle azioni ordinarie in presenza.

 

Le attività, riferisce la Regione Toscana, potranno essere finanziate grazie ai contributi previsti dal bando per il sostegno dell'offerta, attualmente attivo per l'anno educativo 2019/2020.

 

"Per primi in Italia – le parole dell'assessore all'istruzione Cristina Grieco riportate nella nota della Regione Toscana - abbiamo deciso di consentire l'utilizzo dei fondi regionali e del Fondo Sociale Europeo per la realizzazione di attività alternative per i bambini, non parliamo volutamente di didattica a distanza, ma di continuità educative a distanza tramite attività realizzate dal gruppo degli educatori come letture di libri, proposte di musiche, canzoni, filastrocche, proposte di attività manuali da realizzare eventualmente anche con la collaborazione degli adulti di riferimento. Abbiamo avviato l'iniziativa ‘L'educazione da zero a sei anni non si ferma’ anche a questo scopo e sul sito della Regione  abbiamo messo a disposizione molto materiale utile. E' uno strumento a cui viene fatto ricorso in via eccezionale, al fine di alleviare l'isolamento sociale dei bambini e l'interruzione delle attività educative. Ma può diventare un progetto pilota per dare modo a tutti i bambini più piccoli, anche per coloro che hanno problemi di salute, a partecipare alle attività dei servizi per la prima infanzia. Sappiamo bene che niente può veramente sostituire l’educazione in presenza, che speriamo possa riprendere il prima possibile in condizione di sicurezza. Ma in questo periodo abbiamo la responsabilità di mettere in campo tutte le soluzioni per tenere le fila della relazione educativa in continuità. Senza dubbio, stiamo parlando di oltre 500 servizi per i quali i costi, le spese per gli affitti, le manutenzioni dei plessi e gli stipendi di qualche migliaio di educatori vanno avanti nonostante la chiusura. Non si tratta di una misura simbolica – prosegue Grieco – perché stiamo parlando di oltre 5 milioni di euro che rischiavamo di dover restituire all'Europa come risorse non utilizzate e che, invece, saranno tempestivamente immesse nel sistema regionale dando un importante contributo alla sua salvaguardia".

 

Immagine di repertorio

 
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