Coronavirus, riunione in Prefettura a Firenze: ‘Nessun allarmismo, attenzione doverosa’
Convocato il tavolo per fare il punto sulle misure adottate in provincia
martedì 11 febbraio 2020 19:50
Check sulla situazione in atto nelle province di Firenze e Prato. Esame degli attuali scenari operativi per l’eventuale predisposizione di ulteriori misure da approntare al fine di fronteggiare la situazione connessa al coronavirus. È l’obiettivo del tavolo che il prefetto Laura Lega ha presieduto questa sera, martedì 11 febbraio, a Palazzo Medici Riccardi.
Si tratta della seconda riunione per fare il punto della situazione, dopo quella che si è tenuta lo scorso 31 gennaio, alla quale hanno partecipato il console generale cinese, l’assessore alla salute della Regione Toscana Stefania Saccardi, il direttore delle maxiemergenze Federico Gelli, il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Usl Toscana Centro Renzo Berti, il vice prefetto vicario della Prefettura di Prato, gli assessori Andrea Vannucci per il Comune di Firenze e Simone Mangani per il Comune di Prato, i vertici provinciali delle forze dell’Ordine, i dirigenti delle Specialità della Polizia (Polaria, Polfer, Polizia Stradale), i Vigili del Fuoco e il direttore dell’Aeroporto di Firenze.
“Un momento corale di analisi degli interventi messi in campo per valutare quali altre iniziative intraprendere. La situazione toscana non desta al momento preoccupazione - ha sottolineato il prefetto Lega - ma è doveroso prestare la massima attenzione, soprattutto nelle aree a maggior densità di popolazione cinese, senza per questo voler creare alcun allarmismo”.
Dal tavolo, fa sapere in una nota la Prefettura di Firenze, è emersa la massima collaborazione con il console cinese per condividere ogni strategia operativa. Al riguardo il diplomatico ha assicurato la piena disponibilità a garantire flussi informativi con le strutture sanitarie per la massima tutela della salute pubblica.
Infine, le istituzioni sanitarie regionali hanno confermato l’impegno ad esaminare ogni ulteriore misura di cautela per tutti coloro che sono rientrati dalla Cina.