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Firenze, uno sportello e un numero contro il razzismo

A Firenze COSPE attiva un servizio di assistenza alle vittime di crimini e dei discorsi d’odio

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giovedì 30 gennaio 2020 18:11

A Firenze uno sportello e un numero contro il razzismo.

 

Si tratta di due iniziative, attive tutta la settimana, per "rispondere a una emergenza ad oggi 'silenziosa': quella delle tante vittime dei reati di discriminazione e di odio", spiega il comune di Firenze.

 

Lo sportello, realizzato da COSPE (Cooperazione per Sviluppo Paesi Emergenti), è stato presentato questa mattina a Palazzo Vecchio, dalla vicesindaca Cristina Giachi, l'assessore al welfare Andrea Vannucci, Udo Enwereuzor, responsabile migranti di COSPE e Marco Bouchuard, magistrato e fondatore della Rete Dafne.  


“I crimini di odio – ha detto Udo Enwereuzor - sempre più frequenti, ma ancora poco riconosciuti e soprattutto poco denunciati a causa di un clima di crescente e pericolosa rassegnazione delle vittime”.


E’ per questo che COSPE, con il sostegno dell’iniziativa “Odiare di costa”, promossa dall'associazione Tlon e dallo studio legale Wildside di Cathy La Torre e avvalendosi delle competenze della Rete Dafne e di ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione), ha deciso di istituire, un servizio di ascolto, sostegno e assistenza alle persone vittime dei reati e discorsi d’odio razzista e della violenza xenofoba.


“Farsi carico anche del discorso di odio come esercizio di razzismo e discriminazione non è assolutamente secondario – ha sottolineato la vicesindaca Giachi – oggi assistiamo al diffondersi di una pericolosa pratica discorsiva, anche superficiale, che deve indurci a tenere alta la sorveglianza perché anche quando non sfociano in un crimine d’odio tali discorsi producono guasti e fragilità sociali che le persone pagano carissimo. Uno sportello come questo serve proprio a far capire che c'è un livello di diffusione del morbo terribile della discriminazione, del razzismo, e dell’odio, quando non anche delle pratiche violente che a volte ne conseguono, rende necessaria la cura delle vittime che spesso nemmeno denunciano quanto subito”.


Lo sportello sarà attivo presso la sede di COSPE (via Slataper, 10, Firenze) tutti i giovedì (dalle ore 10.00 alle ore 17.00). Stesso orario per il numero telefonico di assistenza che sarà attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì  (10.00 – 17.00) mentre la segreteria telefonica sarà attiva h24.

 

Gli operatori COSPE raccoglieranno i singoli casi segnalati dalle vittime di odio e le orienteranno verso servizi specifici a consulenze legali e di esperti. Il numero, che sarà presto diffuso attraverso spot radio e volantini, è il: 392- 5386480.   


“I crimini d'odio sono particolarmente insopportabili – ha dichiarato l'assessore Vannucci- e spesso le persone che li subiscono si sentono sole e spaesate. Da qui la necessità di accompagnare le vittime di questi crimini in un percorso e di parlare di sicurezza al plurale piuttosto che al singolare. Voglio quindi ringraziare COSPE per un'iniziativa che vuole fare fronte a questa emergenza e per un messaggio che trova terra feconda a Firenze: la nostra città ha nel tessuto dell'associazionismo e del volontariato professionale una forza. Senza dimenticare la rete Dafne ed Asgi, l'Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione”.


“I dati di quest’emergenza, a cui questo servizio risponde – ha concluso Enwereuzor -  sono del resto sconcertanti: negli ultimi 5 anni la pubblica espressione dell’odio sotto forma di atti fisici o psicologici e discorsi che incitano all’odio, è aumentata esponenzialmente. Lo dimostrano anche gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) appena qualche settimana fa: tra questi colpisce il raddoppio dei reati discriminatori di razza, etnia, nazionalità, religione che passano dai 494 del 2016 agli 828 del 2017 e agli 801 del 2018. Nell'anno appena concluso se ne contano 969”.  


Quest’iniziativa, nata nell’ambito “V-START - Sensibilizzazione e lavoro di rete per le vittime dei crimini d’odio”, si inserisce nel Patto Sociale contro il Razzismo lanciato dal Sindaco e dal Rettore il 6 dicembre scorso.

 

 

 
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