Oggi è il 29 febbraio: ‘Anno bisesto, anno funesto’?
Le origini di questa credenza
Oggi è il 29 febbraio, giorno che ci ricorda che il 2020 è un anno bisestile.
Il mese di febbraio, ogni quattro anni, ci regala un giorno in più, e leggenda vuole che quelli bisestili siano anni sfortunati... Quante volte abbiamo sentito dire “Anno bisesto, anno funesto”? Sapete da dove nasce questa credenza?
Le sue origini sono molto lontane, infatti, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo fino all’epoca dei romani. Nel 46 a.C. Giulio Cesare, per recuperare le 6 ore avanzate ogni anno, decise di inserire ogni 4 anni un giorno in più dopo il 24 febbraio: il nuovo giorno prese il nome di “bis sexto die”, dal quale deriva il termine “bisestile”.
Papa Gregorio XIII, nel 1582, si accorse che l’anno civile non coincideva con quello solare e la Pasqua rischiava di essere celebrata in estate. Con una bolla papale eliminò tre anni bisestili ogni 400, riducendo la differenza a soli 26 secondi in eccesso ogni anno, e il giorno in più diventò il 29 febbraio: quell’anno si saltò dal 4 al 15 ottobre!
Perché si dice “Anno bisesto, anno funesto”?
Nell’antica Roma, l’anno bisestile era considerato funesto perché febbraio era il mese dei morti.
Savonarola, nel 1400, parlò di carestie, epidemie e grandi tragedie legate all’anno funesto, nacquero così numerosi proverbi.
Sono comunque tante le catastrofi avvenute proprio nel corso degli anni bisestili: il terremoto di Messina del 1908, il terremoto in Belice nel 1968, il terremoto in Friuli nel 1976 e lo tsunami nell’Oceano Indiano nel 2004. Secondo la profezia Maya nel 2012 era prevista anche la fine del mondo.