Il Marzocco, uno dei simboli di Firenze
È di Donatello la più celebre rappresentazione del leone che tiene con la zampa lo stemma della città
Uno dei simboli di Firenze è il Marzocco: si tratta della figura di un leone che con la zampa tiene lo stemma di Firenze. Il nome deriva da Marte, che fu il primo simbolo di Florentia, rimpiazzato poi dal felino. La tradizione dell'animale totemico, molto diffusa nel periodo medievale, ed era considerata segno di grande potenza. L'etimologia è, comunque, incerta e riprende il latino martius: di Marte. Un'altra ipotesi è che il marzocco derivi dalla contrazione della parola Martocus, ovvero piccolo Marte. Tra le rappresentazioni, la più celebre è quella di Donatello.
Però - come si nota osservando la baderuola di Palazzo Vecchio - ancora prima il marzocco veniva raffigurato come un pennoncello con le armi di Firenze, il Giglio Rosso in campo bianco. Nel Trecento, accanto a Palazzo Vecchio, la Signoria aveva un vero e proprio serraglio di leoni (circa una trentina): infatti la strada prese in nome di via dei Leoni. La presenza dei leoni rendeva onore a Guglelmo, fratello del re di Scozia, Malcom IV, a cui successe nel 1165. Guglielmo era chiamato, appunto "Il Leone" e i cittadini gli erano riconoscenti dato che aveva portato avanti un buon governo.
I leoni inizialmente si trovavano in un locale affianco alla torre del Guardamorto, in piazza San Giovanni; in seguito, nel XIII secolo, furono messi in piazza Signoria, tra l'attuale via dei Leoni e la via dei Gondi. Nel 1550 il serraglio fu posto in via del Maglio, l'attuale via Lamarmora, e vi restò fino al 1775. Fu il Granduca Leopoldo II ad abolirlo. Una curiosità: nel periodo della Repubblica, l'incaricato della direzione del serraglio doveva avere tre caratteristiche principali: doveva essere nobile, pagare da trenta anni le tasse e portare la barba lunga.
Ma dove si trova attualmente il Marzocco di Donatello? È conservato nel Museo del Bargello e la sua copia la si può ammirare in Piazza della Signoria, proprio davanti a Palazzo Vecchio.