Sfruttamento lavorativo, scoperto un dormitorio abusivo con nove posti letto

Arrestato un cittadino cinese, già lavoratore irregolare di un’altra azienda, che aveva beneficiato di misure di tutela sociale e giuridica

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giovedì 18 dicembre 2025 11:15

Nuovi controlli per contrastare lo sfruttamento lavorativo nel pratese. 

 

Nella giornata di ieri, sono state effettuate delle verifiche all'interno di uno stabile dedicato a sito di confezionamento di capi d’abbigliamento, in via XX Settembre nel quartiere di Iolo a Prato. L'attività ha consentito di scoprire che, all'interno dello stabile adiacente, vi erano ambienti destinati a ricovero dei lavoratori, con posti letto ricavati all'interno del vano sottotetto, in un ripostiglio esterno e all'interno di porzioni di camere, ottenute mediante tramezzature in cartongesso. In tali ambienti era presente un impianto elettrico rudimentale, con conseguente incremento dei rischi di incendio e di elettrocuzione. 

 

Nel complesso sono stati individuati nove posti letto in uno spazio di non più di 50 metri quadrati, in larga misura privi di tutti i requisiti di abitabilità previsti dalla normativa vigente, come l’assenza di superfici aeroilluminanti e riscaldamento, con condizioni igieniche precarie.

 

Si tratta di condizioni incompatibili con la tutela della dignità umana, rende noto la Procura di Prato, che testimoniano la logica imperante nel territorio di perseguire la massimizzazione del profitto a discapito dei requisiti minimali di tutela della persona. Inoltre, all'interno dei locali produttivi, erano in corso intense attività di produzione di capi di abbigliamento per conto di noti marchi della moda, attestate dalla presenza delle relative etichette. 

 

La Procura di Prato ha così disposto il sequestro preventivo in via d'urgenza, ipotizzando i delitti di assunzione di lavoratori irregolari sul territorio nazionale, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, unitamente a violazioni al testo unico in materia di Sicurezza e Igiene sui luoghi di lavoro. 

 

È stato tratto in arresto in flagranza di reato un cittadino cinese, già lavoratore irregolare di un’altra azienda, che aveva beneficiato di misure di tutela sociale e giuridica previste dall'articolo 18 ter del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (testo unico sull'immigrazione), compreso il permesso di soggiorno per motivi di giustizia. La Procura di Prato agirà per ottenere la revoca del permesso e delle misure assistenziali, a causa della mancata collaborazione e rispetto degli impegni assunti, tra cui l'abbandono dell'agire ispirato all'illegalità da parte dei soggetti tutelati. 

 

La figura dell'arrestato è stata utilizzata dai gestori di fatto per schermare la propria posizione dalle responsabilità penali, amministrative e fiscali. Costituisce una nuova metodologia impiegata per occultare l'effettiva figura datoriale. 

 

Sono stati trovati tre lavoratori cinesi irregolari sul territorio nazionale, uno dei quali è stato sorpreso nel sonno all'interno del ripostiglio. 

 

Le attività investigative sono state curate, con il coordinamento della Procura di Prato, dagli appartenenti al Gruppo Prevenzione e Contrasto ai gravi fenomeni di Sfruttamento dell'ASL Toscana Centro (UFC Pisll) e dalla Compagnia dei Carabinieri del Comando Provinciale di Prato, che hanno proceduto all'arresto.

 

Le responsabilità degli indagati dovranno essere vagliate nelle successive fasi del procedimento. In virtù della presunzione di non colpevolezza, gli indagati potranno considerarsi colpevoli solo sulla base di una sentenza passata giudicato.
 

 

 
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