Prato, operazione 'Mercato sommerso': maxi sequestro di oltre 3 milioni di articoli tessili irregolari
Sequestrati prodotti tessili e accessori per un valore commerciale che supera i 2 milioni di euro
mercoledì 11 giugno 2025 11:59
Prosegue l’azione della Guardia di Finanza di Prato nella difesa della legalità economica e del tessuto produttivo sano. Nel cuore produttivo della città, teatro dell’operazione “Mercato Sommerso”, le Fiamme Gialle del Nucleo Mobile del Gruppo di Prato hanno messo a segno un blitz ispettivo ad alta intensità, portando alla luce un’articolata attività dedita alla distribuzione su larga scala di articoli tessili irregolari, privi dei requisiti minimi di conformità previsti dalla legge.
Oltre 3 milioni e 300 mila prodotti tessili e accessori, per un valore commerciale che supera i 2 milioni di euro, sono stati sottoposti a sequestro. Merce pronta a riversarsi sul mercato, violando apertamente le norme in materia di etichettatura, tracciabilità, composizione fibrosa e indicazione di origine, come si apprende dalla Gdf.
"L’etichetta, spesso considerata un dettaglio trascurabile, è in realtà la carta d’identità del prodotto. È lo strumento attraverso cui il cittadino viene informato, il mercato regolato, la qualità garantita. Rispettare l’obbligo informativo non è una formalità: è un atto di trasparenza, un gesto di responsabilità verso l’ambiente, un presidio concreto della salute pubblica. Ma soprattutto, è un argine invalicabile contro l’illegalità che mortifica le imprese oneste e altera le regole del mercato. Eppure, dietro l’apparente innocuità di un’etichetta omessa o incompleta, si celano spesso strategie fraudolente ben più insidiose: l’assenza di indicazioni sull’importatore o la mancata specifica sulla composizione del tessuto sono segnali rivelatori di canali opachi di approvvigionamento, violazioni del Made in Italy e totale assenza di controlli qualitativi e sanitari, persino nelle fasi più delicate come tinteggiatura, finissaggio, stiratura e confezionamento", spiegano le Fiamme Gialle.
"Non si tratta di disattenzioni occasionali. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di schemi operativi consolidati, adottati deliberatamente per abbattere i costi, eludere le verifiche e massimizzare profitti illeciti. Una logica che, per perseguire il guadagno, sacrifica su larga scala la sicurezza dei consumatori e la dignità del lavoro legale. La corretta gestione dei flussi di acquisto e vendita, invece, è una leva di competitività per chi opera nel rispetto delle regole. Ed è proprio questo il discrimine: la legalità non è un ostacolo, ma un valore aggiunto. Chi la viola sistematicamente, non commette una svista, ma adotta scientemente un disegno fraudolento, mirato a sottrarsi ai doveri fiscali, civili e sociali", conclude la nota della Guardia di Finanza.