Next Generation Fest 2025, la maratona dedicata ai giovani con 60 ospiti al Teatro del Maggio
Tra gli ospiti Ambra Angiolini, Elisa True Crime. Giani parla di 'Palestina libera e sovrana: la soluzione di due popoli e due Stati'
lunedì 02 giugno 2025 19:07
Al Teatro del Maggio di Firenze alle 10.25 le luci si accendono sul Next Generation Fest 2025, l'evento dedicato ai giovani e al lavoro, al talento e alle competenze organizzato dalla Regione Toscana, finanziato dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della presidenza del Consiglio dei ministri.
Ad aprire la terza edizione, nel giorno della Festa della Repubblica, con più di sessanta ospiti in tredici ore no-stop, sono state le giornaliste Veronica Maffei e Chiara Piotto.
Partenza con una coreografia ‘digitale’, ispirata ai colori della bandiera italiana, con la platea divisa in tre gruppi e gli schermi dei telefonini che si illuminano e colorano di rosso, bianco e verde.
Padri e madri costituenti hanno accolto i partecipanti, già in coda prima dell'apertura dei desk accoglienza. Sul viale che porta all'ingresso del Teatro del Maggio campeggiano foto e frasi di Nilde Iotti, Sandro Pertini (che poi diverrà presidente della Repubblica), Teresa Mattei, Piero Calamandrei. Chiude la sequenza il presidente della Repubblica in carica Sergio Mattarella.
“Un popolo affamato è un crimine contro l’umanità: chiediamo allora che a Gaza venga dato da mangiare a donne e bambini. Chiediamo che si cessi il fuoco”. Lo grida dal palco Bernard Dika, portavoce del presidente Giani e ideatore del Next generation Fest. Chiede, a nome di tutti i giovani, lui che di anni ne ha ventisette, che “le armi vengano deposte ovunque la guerra viene utilizzata come soluzione per le controversie internazionali, perché la guerra non è mai una soluzione- Vuoi vivere in pace? Armati più che puoi e vedrai che nessuno ti attaccherà – prosegue Dika -. Ma in verità non ha mai funzionato. Se vogliamo la pace dobbiamo preparare la pace ed anzichè parlare di riarmo dobbiamo chiedere il disarmo nucleare”.
“Il 2 giugno 1946 gli italiani sono tornati ad essere protagonisti – evidenzia il presidente della Toscana, Eugenio Giani - Quale migliore data dunque per festeggiare il Next Generation Fest e riaffermare con la festa della Repubblica il protagonismo delle generazioni Z e Alpha, che non sono solo il futuro ma il presente di questo mondo: giovani che si affermano con il loro talento, nello spettacolo, nella scienza, nella cultura e nel volontariato”.
Il presidente Giani dedica parte del suo intervento dal palco del Next Generation Fest alla Palestina. “L’unica vera soluzione – dice – è quella di due popoli e due stati, la difesa migliore per una popolazione oggi inerme. I palestinesi vivono in quelle terra da duemila anni: hanno radici salde e quelle radici non possono essere strappate, perché altrimenti sarebbe un genocidio. Nessuno discute la legittimità dello Stato di Israele, nato e riconosciuto dopo il dramma della persecuzione e dello sterminio patito dagli ebrei durante la seconda guerra mondiale - conclude Giani -, ma dobbiamo dare la stessa possibilità, quello di uno Stato libero e sovrano, al popolo palestinese”.
Supera quota 20mila il numero di ragazze e ragazzi partecipanti al festival.
Sara Funaro, sindaca di Firenze, sale sul palco per consegnare il Pegaso dei Giovani a Daria Falsettini, top dancer italiana di livello internazionale. “Dei giovani – afferma Funaro - bisogna parlarne al presente e sono per questo orgogliosa della mia giovane giunta. Ricevo molti messaggi dai giovani – prosegue -, ma la mia raccomandazione è fate sentire sempre la vostra voce. La comunicazione distorce l’immagine dei giovani: i giovani lottano per la pace, il lavoro, per la cittadinanza estesa ancora a chi non la possiede, per tutto quello che è il nostro presente. Fate sentire ancora di più la vostra presenza”.
Tra gli ospiti anche l’attrice e conduttrice Ambra Angiolini, che parla ai giovani delle “sconfitte che non devono mai diventare un macigno”, racconta il suo problema con la bulimia. Rivendica la liberta di sbagliare e l’andare contro gli stereotipi, perché “ non c’è mai un motivo valido per annullare se stessi e diventare un’altra persona”. Si racconta anche come mamma. Sottolinea come la poesia e il teatro possano aiutarti a crescere, come “un tagliando periodico per i nostri organi. In un mondo che tenta di farci apparire tutti sani e tutti a posto, - riflette - le ferite a vista mi sembrano la cosa più interessante da raccontarvi”. Dei ragazzi registra “il senso e la voglia di esserci e il loro impegno che è molto più grande di quanto sembra”. ”Come adulti – dice - dovremmo essere bravi a non spegnere questa luce e questa loro sensazione di poter cambiare il mondo“.
“A chi cerca la sua strada e ancora non sa come muoversi, dico di non avere fretta. Quando fai qualcosa di cui sei innamorato, ti ne accorgi subito che la direzione è giusta. Il resto arriverà”. Si presenta così la cantautrice Sarah Toscano, che dopo aver vinto “Amici” ha raggiunto anche il palco dei big del Festival di Sanremo. “Prima di Amici - continua la cantante - vedevo il successo come un miraggio, un obiettivo irraggiungibile. Poi è arrivato anche Sanremo, un’opportunità per farsi conoscere e mettersi in gioco, più che una competizione. Ero molto agitata, ma alla fine mi sono detta che avevo già affrontato tanti altri palcoscenici. L’ansia c’è sempre, ma si affronta".
Sul main stage di Ngf25 sale la psicoterapeuta e scrittrice Stefania Andreoli, che parla “da adolescente che ha fatto l’adolescente”, ovvero “quello che di norma le famiglia non desidera che si faccia”.
“Essere adolescenti – dice - significa trasgredire, è nel codice nell’età, e quindi scontentare è il mestiere dell’adolescente. Se si riesce a farlo abbiamo la certezza di aver compiuto il proprio percorso di crescita. La trasgressione finisce dove inizia il reato e questo è il limite che tutti devono osservare”.
Al secolo Elisa De Marco, scrittrice e youtuber. nell’ottobre del 2020 apre un canale YouTube per condividere sul web video in cui parla di investigazioni e fatti di cronaca nera. Elisa True Crime diventa un podcast e nel 2023 si afferma come la serie italiana più ascoltata su Spotify. Quando la chiamano sul main stage di NGF25, è tra gli speaker più acclamati. “Fa sempre un’impressione positiva un numero così alto di ascolti”, dice Elisa raccontando la sua esperienza. “Dagli inizi – prosegue - sono cambiate molte cose. Ho iniziato in Cina in modo super spontaneo e senza troppe aspettative. Oggi siamo una piccola media company e quindi il lavoro di ricerca e preparazione del podcast è cambiato. Cerco sempre di passare messaggi che sono utili anche a me - continua Elisa De Marco - Le storie contengono campanelli d’allarme, dettagli e risvolti che portano a riflettere. Raccontare anche la parte che va oltre la storia crime, il contesto, è importante quanto la storia in sé”. “Uno dei momenti che mi ha dato la dimensione del valore dei miei podcast – conclude - è saperli visti assieme da genitori e figli: ci sono mamme che mi hanno raccontato di aver recuperato il rapporto con le proprie figlie ascoltando assieme i tuoi podcast”.
Dalla filosofia - si è laureata a Pisa - alla ristorazione, nel segno della sostenibilità e contro lo spreco alimentare. “Quando ho finito l’università ai laureati in filosofia si offriva molta precarietà - racconta Chiara Pavan, quarant’anni, dal 2017 cheffe di un ristorante stellato a Venezia -. Così ho scelto di seguire la mia passione: il cibo e la cucina”.
Chiara è stata nel 2024 tra i venticinque chef più influenti d’Italia secondo la rivista Forbes. La ricetta per il successo secondo lei è la conoscenza del territorio e di chi vi lavora. “La cucina italiana racconta molto del nostro Paese – spiega –: una storia di incontri e contaminazioni più che un’identità rigida. Il pomodoro e la patata arrivano dall’America, la pasta ha a che fare molto con L’Asia. La cucina da questo punto di vista diventa un ponte”. “Una cucina – aggiunge – che nel suo esaltare i prodotti locali, i saperi dell’artigianato che si tramandano, la stagionalità e il fare comunità con i prodotti ben si sposta con i principi di sostenibilità ambientale e sociale”.
Margherita Vicario, è cantautrice e regista, alla sua opera prima: “Gloria!” ha vinto tre David di Donatello. Al pubblico del Next Generation Fest lancia due messaggi. Il primo è strettamente legato al 2 giugno: “Non sottovalutiamo mai la libertà”. Il secondo riguarda l’uguaglianza delle donne: “Nel passato tanti talenti femminili oscurati”. A proposito di “Gloria!” racconta: “E’una storia di fantasia, ma ispirata alla realtà. Parlo delle orfane, donne reiette o abbandonate, accolte in istituti, dove venivano educate alla musica. La condizione, però, era suonare solo per la gloria di dio, da cui il titolo del film. Quando ho scoperto queste storie ho provato un po’ di dolore, perché tante musiciste eccellenti potevano suonare solo dentro le mura degli istituti, senza emergere o poter lavorare con il proprio talento. Penso alle tante donne geniali che non sono riuscite ad emergere. Noi siamo fortunati a vivere in un contesto di libertà”.
Il Next Generation Fest si alza in piedi per accogliere Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena, che a quindici anni nel 2012 si è tolto la vita impiccandosi perché non sopportava più il peso del bullismo dei suoi compagni di scuola. Da allora la donna ha trasformato la tragedia del figlio in un impegno a scuola e tra i giovani. Oggi Teresa si impegna per sensibilizzare giovani e scuola verso le tematiche del bullismo e del cyberbullismo.
“Sono qui per raccontare una storia che molti conoscono”, afferma Teresa. “Nel 2012 – aggiunge -, erano le quattro e mezzo del mezzo del pomeriggio e dovevo andare ad un colloquio di lavoro. Anticipo una telefonata che dovevo fare a mio figlio e sento gridare “aiuto”. Attraverso di nuovo il corridoio, il numero non era più raggiungibile e chiamo l’operatore cercando di rintracciarla. Capisco da una telefonata a mio padre che la voce era quello di mio figlio che si era impiccato. Poi il viaggio, il pensiero a quel gesto che mi sembrava incomprensibile, la ricerca delle ragioni di quel gesto. Me lo sono ricordato triste e sconsolato, il giorno di San Valentino. Ma era novembre, erano passati mesi. Mi sono ritrovata nel cortile dell’obitorio a riconoscere un corpo che non volevo. Da una telefonata di una rappresentante della sua classe – ricorda Teresa - comprendo che mio figlio era stato oggetto di bullismo ed era stata aperta addirittura una pagina per deridere il presunto orientamento sessuale: ‘Il ragazzo con i pantaloni rosa’. Quello che troverò nelle chat saranno parole di bullismo, violenza, il pozzo nero di depressione nel quale era caduto Andrea, fino ad un primo tentativo di suicidio”.
A distanza di anni la storia di Andrea, grazie anche al film campione di incassi “Il ragazzo con i pantaloni rosa” è una storia che denuncia il pregiudizio, i giudizi affrettati, la superficialità. Teresa ha scritto quattro libri, tutti dedicati al figlio. Attiva nel sociale, ha fondato l’Associazione italiana prevenzione bullismo e ha seguito l’approvazione della prima legge contro il cyberbullismo, pubblicata nel 2017. Nel 2022 ha ricevuto la nomina di Cavaliere della Repubblica dalle mani del Presidente Sergio Mattarella. “L’invito che vorrei rivolgere a tutti – conclude Teresa -è rifiutare di appartenere a gruppi inospitali, che non ti accettano, che giudicano. Cambiate gruppo. Se avessi taciuto avrei ucciso mio figlio un’altra volta”.