Firenze, inaugurazione anno giudiziario: protesta dei magistrati contro la riforma costituzionale
Il presidente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze: 'In atto il tentativo di liquidazione della Giurisdizione, a rischio l’ordinamento democratico'
sabato 25 gennaio 2025 14:00
Si è svolta anche a Firenze la protesta organizzata dall’Associazione nazionale magistrati, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, contro le riforme costituzionali "che mettono a rischio autonomia e indipendenza della magistratura", come spiega l'Anm.
I magistrati, durante la cerimonia che si è tenuta questa mattina presso l’Auditorium del Palazzo di Giustizia, hanno indossato una toga con sopra una coccarda e, Costituzione alla mano, hanno abbandonato l’aula nel momento dell'intervento di Antonio Sangermano, capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.
Il direttivo dell'Associazione ha anche deciso di proclamare una giornata di sciopero contro la riforma costituzionale per il 27 febbraio. Una scelta che segue l’approvazione in prima lettura del disegno di legge alla Camera dei deputati.
“E’ un dovere, innanzitutto morale, segnalare come nel nostro Paese sia in corso il tentativo di marginalizzazione, al limite della liquidazione, della Giurisdizione. Con evidenti rischi per la tenuta dell’ordinamento democratico, perché la nostra Carta Costituzionale affida alla Giurisdizione la responsabilità di concorrere a dare attuazione ai principi fondamentali enunciati nei primi dodici articoli e ad assicurare che siano tutelati diritti e ottemperati doveri.” A dirlo è stato Sergio Paparo, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Firenze (in foto), durante il suo intervento in occasione all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
“Sconcerta il disinteresse di Parlamento, Governo e Ministro della Giustizia riguardo agli allarmi che tanto il Consiglio Superiore della Magistratura, quanto i Presidenti delle Corti d’Appello e dei Tribunali, hanno segnalato circa le gravissime ricadute negative sul concreto esercizio della giurisdizione in conseguenza di recenti scelte legislative ed organizzative adottate, fra l’altro, in materia di prescrizione e di competenze delle Corti d’Appello in materia di immigrazione – ha dichiarato il presidente Paparo -. I 26 Presidenti di Corte d’Appello hanno denunciato che la riforma, attuata in via d’urgenza, ad organici invariati e senza risorse aggiuntive, costituirà “un disastro annunciato per tutte le Corti d’Appello italiane e renderà irrealizzabili gli obiettivi del PNRR e determinerà un’ulteriore recrudescenza del tempi e dell’arretrato dei processi”.
“Se la funzione primaria della Giurisdizione è di assicurare che le leggi siano applicate, secondo la regola di un’interpretazione che sia rispettosa oltre che dei principi della nostra Costituzione anche delle normative e della giurisprudenza sovranazionali, il presupposto ineludibile è che avvocati e magistrati siano messi in condizione di esercitare le loro funzioni in assoluta indipendenza e autonomia – sottolinea Paparo -. Mi riferisco ai sempre più frequenti e gravi episodi di intimidazione a danno di avvocati e magistrati finalizzati a condizionarne l’attività, rispettivamente, difensiva e giudicante”.