La Toscana aderisce alla Carta etica dello sport al femminile, prima Regione italiana a farlo
La Carta è stata presentata al Centro Tecnico di Coverciano in occasione della terza edizione de ‘La Toscana delle Donne’
lunedì 18 novembre 2024 18:59
Riuscire ad affermare un mondo sportivo più inclusivo, superare discriminazioni e violenze, sensibilizzare su pari opportunità e diritti, promuovere un linguaggio di genere e, più in generale, una cultura sportiva universale: la Regione Toscana, in occasione della terza edizione de ‘La Toscana delle Donne’, ha deciso di aderire alla Carta etica dello sport al femminile, progetto ideato e promosso dall’Associazione Assist, l’Associazione Nazionale Atlete. Si tratta della prima Regione in Italia a farlo. La Carta è stata presentata oggi al Centro Tecnico di Coverciano nell’ambito dell’incontro dal titolo ‘Donne e sport: cambiamo le regole del gioco’.
Otto articoli che affermano senza mezze misure che lo sport non è soltanto una prerogativa maschile e che la possibilità di poterlo praticare deve essere garantita a tutti: a qualsiasi età, a qualsiasi livello, per tutte le abilità e disabilità. La Carta prova ad abbattere in ambito sportivo stereotipi e pregiudizi e a promuovere qualsiasi intervento, in collaborazione con comuni, associazioni e società sportive, che vada nella direzione di rimuovere divari e discriminazioni legati al genere. Il documento condanna inoltre qualsiasi atto di discriminazione dello sport al femminile veicolato con qualsiasi mezzo e basato su origine etnica, credo religioso e orientamento affettivo.
Prevista anche una costante ed attenta attività di monitoraggio con raccolta di dati sulla pratica sportiva in tutte le strutture presenti nei territori e l’adozione di strumenti (buone prassi, campagne promozionali, investimenti e qualunque altra azione) in collaborazione con famiglie, scuole e associazioni sportive, che possono rivelarsi utili per colmare divari di genere.
La Regione si impegna ad affiancare Federazioni sportive nazionali, associazioni e società sportive dilettantistiche nel prevenire molestie, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione prevista dal Codice delle pari opportunità. Ed inoltre a tutelare dignità, autodeterminazione, serenità e felicità delle atlete e a sostenere campagne informative contro ogni azione discriminatoria realizzata con ogni mezzo (parole, gesti, stampa, social, web, immagini e atti persecutori di ogni genere) con lo scopo di screditare, sbeffeggiare, sminuire, svilire, annichilire, demotivare, mortificare lo sport femminile.
L’impegno regionale si estende inoltre al supporto e al patrocinio di iniziative di soggetti che operano nel settore sportivo che perseguano le finalità della Carta e ad utilizzare, in qualsiasi atto di sua competenza, un linguaggio di genere inclusivo e non discriminatorio.
La Carta infine istituisce il Premio ‘Donna di Sport’: un tributo ad atlete, dirigenti, tecniche, giornaliste che abbiano promosso o organizzato eventi sportivi, anche a fine di solidarietà e che abbiano dato un contributo di valore alla crescita dell’immagine positiva, educativa e originale dello sport femminile, in Italia e nel mondo.
“L’intenzione di questa terza edizione – ha detto il presidente Eugenio Giani - è arrivare a finalizzare alcune azioni, e tradurre tutti i principi e valori che condividiamo in iniziative concrete. Da qui l’adozione della Carta Etica, che approveremo presto in giunta e che contiene tutta un serie di regole e criteri di premialità, a chi deciderà di adottarla e metterla in pratica, per l’accesso ai bandi che la Regione emanerà: siano per contributi per le società sportive oppure quelli destinati ai Comuni per la manutenzione e realizzazioni di impianti sportivi. I criteri potranno essere ad esempio l’esistenza del settore femminile per una determinata disciplina, oppure l’organizzazione di iniziative legate al mondo sportivo femminile o la creazione di strutture appositamente dedicate alle donne negli impianti. Insomma siamo la prima Regione ad adottare questo vademecum che non è solo un elenco di principi ma soprattutto uno stimolo ad azioni concrete per perseguire quella parità a cui dobbiamo tendere subito, anche nel mondo dello sport”.
Un’occasione oggi anche per conferire premi ad alcune atlete e società toscane. Prima a salire sul palco per ricevere il Pegaso è stata Fiamma Cocchi, medaglia d’argento agli Europei 2024 nel paraclimbing, l’arrampicata per atleti disabili. Quindi è stato il turno di alcune atlete che hanno preso parte alle Olimpiadi a Parigi: le nuotatrici Lisa Angiolini e Costanza Cocconcelli, la velocista Irene Siragusa e la pallanuotista Caterina Banchelli. Quindi quattro atlete paralimpiche: tre componenti della nazionale di sitting volley, Eva Ceccatelli, Giulia Aringhieri ed Elisa Spiedacci, e la canottiera Greta Elisabeth Muti. Infine la squadra femminile della Pallavolo Castelfranco, neo promossa in A2 e due calciatrici della Fiorentina women, la capitana Alice Tortelli e Lucia Pastrenge.