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Firenze, manifestazione regionale a difesa della sanità pubblica

Il corteo promosso dal Coordinamento Regionale Toscano-SaluteAmbienteSanità

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domenica 20 ottobre 2024 18:35

Una manifestazione regionale a difesa della sanità pubblica è quella che si è tenuta a Firenze nel pomeriggio di sabato 19 ottobre. 

 

Il concentramento dei partecipanti alla manifestazione, promossa dal Coordinamento Regionale Toscano-SaluteAmbienteSanità, è stato alle 15 in via Cavour (altezza sede della Regione). Il corteo ha interessato l’itinerario via Cavour-via degli Alfani-via Ricasoli-via dei Pucci-via dei Gori-piazza San Lorenzo.

 

"Come Coordinamento Regionale Toscano-SaluteAmbienteSanità abbiamo promosso durante il 2024 una Campagna di informazione e di denuncia della gravità del problema “liste di attesa” e sulle assunzioni, perché assunzioni e prestazioni di prevenzione e di cura sono in simbiosi, convivono l'uno con l'altro, l'uno per l'altro. I tempi estenuanti delle liste d'attesa, oltre ai tempi delle risposte e dei relativi costi (ticket), costituiscono un incentivo a rivolgersi alla sanità privata, mentre insopportabile è diventata anche la distanza delle prestazioni offerte (spesso a km di distanza), quando la stessa Costituzione all'art.32 tutela la salute come diritto fondamentale e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nella legge di bilancio 2019 era inserito il P.N.G.L.A. (Piano Nazionale Governativo Liste d'Attesa) per il triennio 2019-2021 in cui erano dettate linee guida per la gestione e la funzionalità delle prenotazioni, con tempi massimi di attesa e lo stanziamento di un investimento di 350 milioni di €. Risorse impiegate in buona parte, per finanziare strutture private convenzionate, soluzioni tappabuchi rispetto alle gravi mancanze del Servizio Sanitario Nazionale, e per riorganizzazione i Cup esternalizzati on-line, senza venire invece finalizzate al reale miglioramento della sanità e ad urgenti assunzioni stabili, posti letto e investimenti nella sanità territoriale e preventiva. Attraverso la campagna in questi mesi, abbiamo cercato di dare la più ampia visibilità alla problematica “liste di attesa” fornendo strumenti utili per muoversi e contrastare questo perverso meccanismo di attesa infinita, mantenuto anche grazie alla disinformazione, al disorientamento e allo scoraggiamento di utenti e pazienti.

 

"I cittadini dall’altra parte hanno avvertito, perché lo vivono tutti i giorni, i cambiamenti negativi di questo sistema: giustamente si lamentano, s’indispettiscono, esigendo risposte da chi non vuole più soddisfarle e i modi di difendersi si manifestano nelle forme più diverse, incalzati dai media e da campagne denigratorie. Gli operatori dall’altra parte hanno il diritto di pretendere di lavorare meglio, con più personale, in condizioni più umane e di non essere di fronte al malato il capro espiatorio verso il quale egli può riversare la sua rabbia e la sua sofferenza per un’assistenza che sempre peggio si fa carico delle sue esigenze. Gli ultimi episodi sulle violenze e le aggressioni ai sanitari, stanno a dimostrare che nessuna soluzione proposta a livello locale, regionale o nazionale sull’abbattimento delle liste d’attesa e sullo scempio in corso nel sistema sanitario pubblico può essere considerata “seria” senza assumere personale sanitario".

 

"La carenza di professionisti sanitari, più volte denunciata in questi anni è la causa principale di quanto sta succedendo, ma ancora una volta le soluzioni passano attraverso leggi, decreti e proposte repressive e intimidatorie, militarizzando gli ospedali fino ad arrivare ad una specie di daspo con la sospensione delle cure per tre anni per chi aggredisce medici e infermieri. Per contrastare questo processo di privatizzazione sottraendoci dal tentativo di divisione in corso è fondamentale costruire momenti di aggregazione, solo da un’azione collettiva può nascere la forza in grado di trovare le giuste soluzioni. Per la difesa della salute e della sanità pubblica, di un ambiente salubre, per garantire prevenzione e diritto alla cura, per una sanità universale, solidale e unica sul territorio nazionale contro scellerati progetti di autonomia differenziata, per assunzioni in difesa delle condizioni di vita e di lavoro degli operatori sanitari". 

 

 

 
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