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Università di Firenze, nasce la figura del Future Planner per vincere le sfide del cambiamento

Il corso di alta formazione con la Fondazione Hillary Merkus Recordati e in collaborazione con Dynamo Camp

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mercoledì 09 ottobre 2024 20:11

È stato presentato all'interno dell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Firenze il nuovo corso di Alta Formazione ‘Navigare il futuro’, un percorso transdisciplinare pensato per creare la figura professionale del Future Planner: un mediatore concettuale capace, per attitudine e motivazione e grazie a una visione trasversale, flessibile, libera e aperta, di elaborare soluzioni emergenti in scenari incerti o di crisi.
 

Il percorso formativo altamente innovativo, organizzato dell'Ateneo fiorentino insieme con la Fondazione Hillary Merkus Recordati e in collaborazione con Dynamo Camp, si svolgerà da ottobre a dicembre 2024 durante cinque fine settimana ed è stato anticipato da un bando la scorsa estate, per selezionare 20 partecipanti provenienti da diverse discipline, tra laureandi e laureati magistrali e tra dottorandi e dottori di ricerca dell'Università di Firenze, che saranno i protagonisti della prima edizione.
 

L'incontro di avvio di ‘Navigare il futuro’ si terraÌ€ a Firenze, mentre i successivi si svolgeranno presso la sede della Fondazione Dynamo Camp a San Marcello Piteglio (Pistoia). Al termine del corso, interamente gratuito e dove i partecipanti saranno divisi in quattro gruppi, la Fondazione Hillary Merkus Recordati, su indicazione della valutazione del Comitato di progetto, garantiràÌ€ un premio di 50mila euro al gruppo di studenti che si è contraddistinto per originalità e applicabilità della progettazione di uno strumento (testo scritto, grafico o audio-visivo) che si proponga come attivatore di liberi pensieri e rappresentazioni divergenti. Inoltre, la stessa FHMR, una volta valutata la concretezza e la reale coerenza al bando del progetto vincente, approfondirà con gli studenti l’eventuale opportunità di inserimento all’interno delle aziende collegate al family office Drifter o presso altre realtà di primo piano.
 

I primi 20 Future Planner, che potranno inserirsi in realtà produttive, formative, sociali e della ricerca, soddisfano il requisito della parità di genere e della massima varietà disciplinare, tra geologi, neuroscienziati, ingegneri, filosofi, ma anche storici dell’arte, psicologi, designer, informatici e medici. Fra i criteri usati per la selezione da parte del Comitato di progetto il grado di apertura mentale, l'intraprendenza, l'empatia, la vitalità e la socialità.
 

La scelta dell’Università di Firenze per la nascita di ‘Navigare il futuro’ si inserisce nella ricorrenza del centenario dell’Ateneo. Si pone inoltre in continuità con la storia rinascimentale e la vocazione di una città che si è affermata nella proiezione creativa in scenari futuri. Il nuovo progetto si ispira a quella tradizione, rendendola attuale e adattandola alla estrema complessità del presente momento storico.
 

Il nuovo corso di Alta Formazione ha molteplici aspetti che lo rendono innovativo. In primis, il carattere aperto e non preconfezionato dell’insegnamento, come suggerisce la metafora della navigazione. Inoltre, ‘Navigare il futuro’ ha caratteristica di anteprima sia per il multilinguismo disciplinare, cioè l’appartenenza dei Future Planner a discipline tra loro molto diverse, sia per l’istituzione di un modello di apprendimento tra pari. Di fatto, il primo gruppo di discenti, una volta terminato il percorso, avrà il compito di istruire e guidare quello del corso successivo. Un modo per facilitare a sua volta, in una sorta di gioco a staffetta, un processo di formazione non verticale, ma orizzontale, inteso come non individuale, ma collettivo e comunitario.
 

I docenti di Navigare il futuro provengono da discipline molto diverse: un sanscritista e studioso di storia delle religioni orientali, un linguista e un economista, con l’apporto fondamentale di due filosofi facilitatori, i quali avranno la funzione di amalgamare e far dialogare prospettive disciplinari tra loro molto differenti. Le lezioni, in lingua italiana, ruoteranno intorno ad alcune parole chiave che rappresentano le bussole del pensare liberamente: Affermare-negare, Dire, Ricordare-dimenticare e Immaginare.
 

Scopo fondamentale del corso è imparare a imparare. Il primo passo per raggiungere tale obiettivo sarà decostruire i luoghi comuni, i percorsi mentali obbligati, le frasi fatte, i cliché linguistici e mentali. Questo mediante l’utilizzo di tecniche di variazione concettuale (pensare diversamente), percettiva e immaginativa (vedere diversamente e immaginare scenari alternativi) e infine di quelle messe in pratica (agire diversamente).
 

“L’obiettivo di questa sinergia – spiega la rettrice Alessandra Petrucci - è la formazione della figura di Future Planner, un manager in grado di individuare e potenziare i talenti, quelle risorse che si esprimono in competenze specialistiche, ma anche in capacità trasversali, che genera energia ed effetti positivi”.
 

“Con la figura del mediatore concettuale stiamo accogliendo la plasticità, la velocità, l’incertezza che caratterizza il nostro scenario, sostenendo allo stesso tempo una forma di intelligenza naturale, che sicuramente si renderà indispensabile in futuro” - afferma Roberta Lanfredini, Responsabile scientifico del progetto Navigare il futuro - Come in tutti i periodi di crisi radicale, impellente è l’esigenza di un pensiero altrettanto radicalmente libero, che elabori nuovi paradigmi e scenari di senso. Pensare in modo libero comporta essere allenati a pensare e immaginare altrimenti, svincolati dalla assuefazione e dalla sottomissione al già pensato. A partire dalla propria specializzazione per andare oltre essa, il che significa anche ricercarne la radice e l’origine”.
 

Foto Università di Firenze

 

 
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