Aggressioni personale sanitario, incontro in Prefettura. Medici Firenze: 'Bene i protocolli d'intesa'
Il presidente dell’Ordine Dattolo: 'Telecamere, pulsanti e interventi tempestivi per tutelare la categoria'
mercoledì 25 settembre 2024 18:30
Presso la Prefettura di Firenze in Palazzo Medici Riccardi si è riunito oggi, mercoledì 25 settembre, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicato alle aggressioni a medici, infermieri e personale sanitario. L'incontro ha portato a misure concrete con un patto stretto tra Regione e Prefettura sul tema aggressioni al personale sanitario.
Queste le dichiarazioni di Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze: “Telecamere, pulsanti e interventi tempestivi delle forze dell’ordine per tutelare il personale sanitario. Saranno i punti salienti dei protocolli d’intesa tra Regione, Asl e forze dell’ordine. Ringraziamo il prefetto, questo è un primo importante passo per tutelare la sicurezza del personale sanitario”.
“La Prefettura ci ha spiegato che partirà da un’analisi globale della situazione per arrivare a dei protocolli di intesa con le forze di polizia - continua Dattolo -. Queste iniziative partiranno subito per cercare di tutelare la nostra categoria e fermare il prima possibile le aggressioni. Abbiamo bisogno di più sicurezza e del sostegno delle istituzioni, per lavorare con serenità e in sicurezza”.
Queste invece le parole di David Nucci, intervenuto in rappresentanza dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche Firenze-Pistoia all’incontro avvenuto a Palazzo Medici Riccardi: "Chiediamo alle aziende sanitarie che quando si verifica un infortunio e un caso per cui un operatore sanitario viene refertato, scatti d’ufficio la trasmissione del caso agli organi competenti, come già previsto dalla normativa".
"I casi di violenza contro il personale sanitario sono molto aumentati e non si può accettare che continuino a verificarsi – dice Nucci -. Riteniamo sia un fenomeno importante. La Regione ha già fatto un grande lavoro creando un osservatorio ad hoc e facendo emergere i numeri delle aggressioni. Ma accade troppo spesso che gli operatori sanitari non si facciano refertare. Non a caso sappiamo bene che i numeri di cui oggi si è parlato siano sono inferiori rispetto a quelli reali. Per questo – conclude –, per ottenere un cambio di passo, è importante sensibilizzare tutti gli operatori sanitari a denunciare. La legge 113/2020 prevede che in tutte le casistiche in cui non si costituisce reato sia prevista ammenda dai 500 ai 5mila euro nei confronti del personale sanitario. È altrettanto fondamentale che questa norma venga applicata".