Firenze, addio al ponte dei cazzotti: iniziata la demolizione
Al via il sollevamento delle porzioni del ponte che saranno collocate temporaneamente sulla sponda destra della Greve per poi essere smaltite
martedì 03 settembre 2024 15:05
Addio al ponte dei cazzotti. Oggi è il giorno dello smantellamento del ponticino sulla Greve a Mantignano, noto proprio come ponte “dei cazzotti”.
Ieri ha avuto inizio il posizionamento dell’autogru e l’avvio dei tagli della struttura del ponte, mentre oggi pomeriggio è iniziato il sollevamento delle porzioni del ponte che saranno collocate temporaneamente sulla sponda destra della Greve per poi essere smaltite; mercoledì e giovedì saranno completati i tagli e i sollevamenti; infine, venerdì, l’autogru verrà portata via. Durante le operazioni è prevista la chiusura di via di San Bartolo a Cintoia.
Alla base della decisione di demolire la passerella, chiusa da tempo, spiega Palazzo Vecchio, le criticità strutturali dovute sia all’azione degli agenti atmosferici sia alle piene stagionali che nel corso del tempo hanno eroso i piedi delle pile scoprendo i pali su cui si fondano. Inoltre, la struttura non è compatibile con la normativa idraulica come ribadito dall’Autorità idraulica. Per questo il Genio Civile ha sollecitato la demolizione, peraltro già prevista nell’ambito del progetto della viabilità del bypass di Mantignano-Ugnano al fine di garantire sicurezza idraulica della Greve.
L’intervento fu poi stralciato e rinviato a una fase successiva. Adesso, dopo la progettazione esecutiva e l’assegnazione dei lavori, è arrivato il momento di procedere con la demolizione che, come richiesto dal Quartiere e dai cittadini, sarà caratterizzata da una grande attenzione alle testimonianze storiche che legano il ponte di Mantignano ad eventi rilevanti per la storia locale, con particolare riferimento al periodo della Seconda Guerra Mondiale.
È stata infatti decisa una demolizione che conservi le parti storiche. Ovvero saranno mantenute le spalle del ponte realizzando per ciascuna un affaccio sul torrente delimitato dalle attuali ringhiere e con l’installazione anche di pannelli informativi. La parte di trave dell’impalcato con la scritta ‘Los Angeles City Limits’ sarà asportata e spostata nel ‘Giardino dei Caduti di Mantignano e Ugnano del ’44’, dove rappresenterà un elemento da inserire in un più ampio intervento a tutela della memoria storica del luogo.
“Purtroppo la demolizione è inevitabile, ma salvaguardiamo la memoria con un grande lavoro di ricerca sulla storia del mitico ‘ponte dei cazzotti’ fatto da un gruppo di cittadini appassionati ed esperti che ringrazio di cuore ancora una volta – dichiara il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni – Grazie a questa operazione, progettata dall'Amministrazione comunale insieme al territorio, garantiamo la memoria di fatti importanti, in particolare nella storia della Resistenza e della Liberazione di Firenze. E noi ci impegniamo a valorizzarla con progetti con le scuole e iniziative sul posto”. Il presidente Dormentoni ricorda anche le mozioni approvate all’unanimità dal Consiglio di Quartiere e dal Consiglio Comunale finalizzate proprio alla tutela delle testimonianze storiche.
BREVE STORIA DEL PONTE
Il ponte era usato da agricoltori e pescatori che da Mantignano e Ugnano dovevano raggiungere Firenze, ed è detto dei cazzotti per le liti che nascevano per chi dovesse passare prima sul ponte, data la sua limitata ampiezza. La sua storia si intreccia poi con la seconda guerra mondiale: quando nel 1944 il ponte fu minato dai tedeschi, un gruppo di partigiani ne effettuò lo sminamento, ma ne esplose l'ultima mina rimasta, uccidendo cinque di loro. Su uno dei lati del ponte è ancora leggibile la scritta ‘Los Angeles city limits, aug '44 – 442 co G’. Dal ponte dei cazzotti infatti passarono nei giorni della liberazione di Firenze, nell’agosto del '44, i soldati nippo americani del 442° reggimento (compagnia G), che lasciarono quella scritta come a voler estendere i confini della città di Los Angeles. Scritta ripresero da un film del periodo, ‘Destinazione Tokyo’ uscito nel 1943, con Cary Grant.
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