Sant'Anna di Stazzema, l’assessora Biti: ‘Necessario ricordare. Grave l’assenza del Governo’
L’assessora e il Gonfalone di Firenze hanno partecipato alla commemorazione
lunedì 12 agosto 2024 17:08
“È un onore per me essere qui oggi ad accompagnare il Gonfalone della città di Firenze, medaglia d’oro al valor militare per essersi liberata proprio il giorno prima di questa strage immane”. È quanto dichiara l’assessora all’Urbanistica Caterina Biti che ha partecipato alla cerimonia di commemorazione dell'eccidio di Sant’Anna di Stazzema dove, il 12 agosto 1944, le truppe delle SS in collaborazione con i fascisti, trucidarono 560 persone, tra queste 130 bambini.
“Ogni anno recarsi a Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto è ormai diventato per me necessario; è necessario essere fisicamente in questo luogo martire del nazifascismo come impegno a far sì che la memoria e il ricordo delle 560 vittime si trasformi in azioni giornaliere di attenzione e contrasto ai segnali di intolleranza, discrimine e violenza che 80 anni dopo non possono essere ignorati. Per questo, oggi nell’anniversario di uno dei crimini di guerra più efferati della Seconda Guerra Mondiale, l’assenza di un qualsiasi del Governo è quanto mai grave e inaccettabile” conclude l’assessora Biti.
Alla commemorazione ufficiale sulla vetta che ospita il monumento sacrario, era presente il presidente della Regione Eugenio Giani, intervenuto dopo il sindaco di Stazzema Maurizio Verona e il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Unberto Mancini e dopo la lettura del telegramma del presidente Mattarella, che ricorda la complicità dei fascisti locali e la grande eredità morale lasciata dai sopravvissuti, ogni anno sempre di meno.
“Non vedo la presidente del Consiglio, non vedo ministri né sottosegretari – evidenzia Giani - Sinceramente è una cosa grave e mi sarei aspettato ben altro per ricordare gli ottanta anni di San’Anna che vedono in una giornata come oggi la presenza dei sindaci, delle associazioni e dell’anima vera della Toscana”. Il ministro degli esteri ha inviato un messaggio, ma non è diverso dall’essere fisicamente presente.
“Lascia amarezza ed un profondo dispiacere questa assenza che ha segnato anche la cerimonia ieri per la liberazione di Firenze” rimarca il presidente. “Mi auguro – prosegue - che via sia comunque consapevolezza che la nostra Repubblica nasce da qui, da Sant’Anna, dalla Resistenza e dall’opposizione al fascismo, così come da qui nasce la nostra Regione che del Comitato di liberazione toscano ha voluto riprendere il simbolo, il Pegaso”. “La nostra Costituzione è scolpita in quello che è successo a Sant’Anna. Chi non capisce questo – dice - non può contribuire allo sviluppo dei valori alla base del nostro sistema di convivenza civile”.
“Il cuore della Toscana batte forte su Sant’Anna” ricorda ancora il presidente Eugenio Giani. Sono in duemila davanti alla chiesa e poi lungo il sentiero abbarbicati sul monte. Amministratori e gonfaloni non solo toscani. Presente anche la console della Germania. Presenti per la giunta l’assessora Alessandra Nardini e l’assessore Stefano Baccelli.
“Un messaggio di pace arrivi da questo luogo così sacro. Non c’è futuro senza memoria – conclude Giani - Ricordiamoci cosa sono state le guerre, cosa hanno fatto”. Alza la voce e cita i conflitti in corso in Europa.
Foto Comune di Firenze