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Regione, il presidente Giani consegna il Pegaso d’oro a padre Bernardo: 'Uomo di pace'

La massima onorificenza della Regione Toscana

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mercoledì 07 febbraio 2024 20:02

Tributiamo il Pegaso d’oro a padre Bernardo Gianni, uomo di pace". Queste le parole con cui il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha cosnegnato il Pegaso d’Oro a padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte, a Firenze. 

 

"A padre Bernardo, simbolo di una Toscana e di una Firenze che chiedono pace e chiedono di guardare oltre il provincialismo, la città sul monte come la definì il sindaco La Pira: San Miniato, dove i padri olivetani e il loro abate, padre Barnardo, riescono a svolgere una funzione che è spirituale, civile e in grado di interpretare la vocazione naturale di Firenze e della Toscana”.

 

“Questa massima onorificenza della Regione Toscana, e ringrazio la giunta aver condiviso la scelta all’unanimità, va a padre Bernardo per aver svolto e continuare a svolgere una funzione fondamentale che si innesta nell’espressione e nella vocazione di Firenze e della Toscana – ha proseguito il presidente - Questo tributo è un riconoscimento ai suoi alti meriti, che lo hanno portato a valorizzare San Miniato al Monte, ad essre un riferimento per la spiritualità, lui che ha guidato nel 2019 gli esercizi spirituali di papa Francesco, lui che ha guidato in modo magistrale il millenario della dedicazione della basilica di San Miniato al Monte, lui che è simbolo di civiltà nel momento in cui è riuscito a concretizzare l’incontro fra le religioni e le fedi, a fronte del conlitto che oppone Israele e i paesi arabi nella martoriata Palestina, in una marcia che a ottobre ha coinvolto più di 20mila persone. Padre Bernardo ha colto e continua a cogliere il senso più profondo e compiuto dei valori della pace propri di questa città e li rinnova amplificandoli”.

 

“Il luogo dove vivo ha una forza spirituale, morale e universale e nello stesso tempo profondamenmte radicata nell’autenticità fiorentina e toscana e quindi chi vi abita risente di questa energia sprituale e cerca di condividerla. Quindi forse questo è il mio unico merito, di essere un riverbero di tanta grazia, bellezza e luce – ha detto padre Bernardo ricevendo il Pegaso d’Oro - Nel dettaglio, il mio impegno è volto a che questa energia diventi motore coesivo di pace e di incontro come durante la fiaccolata e come dobbiamo continuare a testimoniare in questo tempo così difficile che la storia umana sta attraversando. La Chiesa è custode di un messaggio di speranza  troppo bello per tenerlo chiuso nelle noste mani e quindi il nostro Maestro nel Vangelo ci esorta a condividerlo con tutti, vicini e lontani, e questa dimensone estroversa cerco di testimoniarla anche perché corrisponde un po’ al mio carattere, che mi rende magari un monaco un po’ anomalo, forse troppe parole e poco silenzio, ma le parole cerco di utilizzarle per condividere al massimo questa dimensone di speranza che ci viene dalla buona notizia del Signore risorto che è una vittoria della luce sulle tenebre”. 


Nato a Firenze nel 1968, al secolo Francesco Gianni, ha vissuto a Prato dalla nascita e si è convertito, come racconta lui stesso, nella notte di Natale del 1992 nella chiesa delle Benedettine di Rosano a pochi chilometri da Firenze. Di lì a pochi giorni è salito a San Minato al Monte iniziando il percorso di noviziato tra i benedettini olivetani sfociato prima nei voti solenni e poi nell’ordinazione sacerdotale. Nel 2009 diventa priore, una sorta di “prova generale” prima di diventare abate il 13 dicembre 2015.

 

 

 
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