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Firenze, protocollo contro i crimini informatici sui sistemi del Centro antiviolenza Artemisia

Il protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici

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venerdì 26 gennaio 2024 18:59

La Dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia postale per la Toscana, Dott.ssa Lorena La Spina, e la Presidente dell’Associazione “Artemisia”, Dott.ssa Elena Baragli, hanno siglato il Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici a tutela dei sistemi informativi e delle infrastrutture tecnologiche in uso al Centro antiviolenza “Artemisia”

 

Il Protocollo è finalizzato alla condivisione delle più efficaci procedure d’intervento volte al costante miglioramento delle capacità di incident response, anche attraverso il reciproco e continuo scambio informativo, che permette ad entrambe le Parti di disporre tempestivamente dei necessari elementi conoscitivi sulle principali minacce e sulle modalità di realizzazione dei più insidiosi attacchi informatici.

 

Il documento è stato firmato presso la Sala Cangiano della Questura, alla presenza del Questore della Provincia di Firenze, Maurizio Auriemma, che ha così commentato l’iniziativa: “La firma di questo protocollo rinnova e rafforza il raccordo pluriennale che già esiste tra la Polizia di Stato ed Artemisia. Solo attraverso una forma di collaborazione strutturata, un linguaggio condiviso, procedure operative coordinate, oltre che con un costante scambio di informazioni, infatti, è possibile contrastare in modo incisivo i reati informatici. La conoscenza della natura dei “cyberattack”, coniugata con un’adeguata formazione degli utilizzatori delle infrastrutture tecnologiche di Artemisia, è di fondamentale importanza per la prevenzione e la repressione di questo tipo di reati. L’obiettivo primario del protocollo, infatti, è proprio quello anticipare la soglia della prevenzione, per garantire l’integrità dei sistemi informatici e dei dati in essi contenuti”.

 

Aggiunge la Dott.ssa La Spina: “Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia postale per la Toscana è particolarmente attivo nella sottoscrizione di protocolli d’intesa per la tutela dei sistemi informativi critici delle più importanti realtà del territorio regionale, tenuto conto dell’assoluta rilevanza che, nella più ampia cornice delle attività di prevenzione e repressione della criminalità informatica di cui esso si occupa, assume il contrasto delle insidiose e multiformi tipologie di attacco informatico. Alla fine del 2022, presso ciascuno dei diciotto Centri Operativi della Polizia postale presenti in ambito nazionale, sono stati istituiti appositi Nuclei Operativi per la Sicurezza Cibernetica, cui sono affidate le delicate attività in materia di difesa digitale. Particolare importanza assume, in tale ambito, la collaborazione con altri enti istituzionali, con le principali realtà imprenditoriali, nonché con altri soggetti che, a vario titolo, operano nel settore della sicurezza e della promozione sociale, svolgendo un ruolo di primaria importanza, come nel caso di “Artemisia”, che offre il proprio rilevante e qualificato impegno nella tutela delle vittime più vulnerabili, ambito di intervento che rappresenta da sempre un’assoluta priorità per la Polizia di Stato”.

 

Artemisia ha subito negli ultimi anni diversi attacchi informatici che hanno rischiato di mettere a repentaglio i dati sensibili che l'associazione raccoglie in relazione ai soggetti di cui si occupa – spiega la Dott.ssa Baragli - Per fortuna, grazie alle politiche e alle misure di sicurezza nella  tutela dei dati personali di cui l’associazione si è dotata, nonché agli strumenti di protezione del nostro sistema informatico, è stato possibile garantire la  riservatezza e l’integrità dei dati degli utenti. Come le Forze dell'Ordine sanno bene, l'associazione gestisce molti dati utili ai fini della tutela dei soggetti più vulnerabili e della repressione dei reati espressione di “violenza di genere” e “violenza domestica”, come ad esempio gli atti persecutori, gli abusi ed i maltrattamenti in famiglia, anche ai danni di minori, che vanno assolutamente salvaguardati. Questo protocollo è un passo avanti significativo per rafforzare le misure di prevenzione e contrasto dei crimini informatici commessi ai danni dei nostri sistemi informativi”.

 

 
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