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Monitoraggio forestale, è dell’Università di Firenze il primo studio sull’utilizzo di un cane robot

'Spot' è dotato di numerosi sensori ottici, laser e telecamere 360°

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martedì 14 novembre 2023 19:53

Il Laboratorio di Geomatica Forestale (geoLAB) del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) dell’Università di Firenze, ha condotto il primo studio a livello mondiale sull’utilizzo di ‘SPOT’, il robot ispirato alla fisionomia di un cane della Boston Dynamics, divenuto tra le altre un supporto fondamentale per la ricerca scientifica al fine di identificare la migliore metodologia per monitorare lo stato di salute delle foreste.

 

La pubblicazione, a firma del professor Gherardo Chirici, è uscita il 31 ottobre su “Forests”, rivista scientifica internazionale e interdisciplinare di ecologia forestale, e mette in evidenza la capacità di ‘SPOT’ di camminare nell’ambiente forestale riuscendo ad evitare gli ostacoli e acquisendo contemporaneamente un gemello digitale in grado di misurare la posizione degli alberi e le loro caratteristiche. Lo studio, portato avanti per tutto il mese di giugno 2023, ha preso in considerazione la Riserva Naturale Nazionale Biogenetica di Vallombrosa, un areale di 1273 ettari con un'altitudine compresa tra 470 e 1447 metri. 'SPOT' si è mosso su un terreno prevalentemente pianeggiante caratterizzato dalla presenza di abete bianco, faggio europeo e qualche castagno.  

 

"In Italia abbiamo oltre 12 miliardi di alberi nelle nostre foreste, al momento riusciamo a monitorarne solo un piccolo campione perché i rilievi sono lunghi e laboriosi - dice Gherardo Chirici, direttore del geoLAB - auspichiamo che in futuro i robot dotati di AI ed equipaggiati con vari sensori potranno aiutarci in queste operazioni di routine in modo da avere dati più completi e aggiornati su questo immenso capitale verde”.

 

Dotato di numerosi sensori ottici e laser (LiDAR) adattabili a diversi ambienti e in grado di raccogliere autonomamente un'ampia gamma di dati ad alta risoluzione, oltre a telecamere 360°, multispettrali e termiche, il cane robot ha restituito una quantità di informazioni dettagliate sulle variabili forestali - altezza degli alberi, diametro, biomassa - aprendo di fatto la strada alla costruzione di reti di monitoraggio in cui le misure vengono aggiornate in modo continuo. 

 

“Gli inventari forestali - conclude Chirici - sono sistemi di monitoraggio fondamentali che attraverso la misura degli alberi permettono di stimare variabili importanti come il carbonio stoccato nei nostri boschi. Siamo ai primi passi ma è probabile che la robotica e i sistemi di intelligenza artificiale possano diventare importanti alleati dell’uomo per migliorare la conoscenza di questi incredibili ecosistemi e la nostra capacità di preservarli per le future generazioni”. 
 

Foto DAGRI Unifi

 

 
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