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Stop agli affitti turistici brevi nel centro di Firenze, la delibera al vaglio delle Commissioni

Nardella: ‘Vogliamo difendere l'identità culturale e materiale del centro e calmierare l’effetto degli aumenti degli affitti’

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mercoledì 06 settembre 2023 16:44

Stop agli affitti turistici brevi nell’area Unesco di Firenze. La delibera che vuole bloccare le nuove attività di affitti turistici brevi è passata al vaglio della Commissione 3 ‘Territorio, urbanistica, infrastrutture, patrimonio’ e della Commissione 2 ‘Sviluppo economico’, riunite stamani in seduta congiunta.

 

“Siamo vicini al voto in Commissione, mercoledì prossimo sarà votata questa delibera molto importante che interviene su una situazione di emergenza e totale deregulation - ha detto il sindaco Nardella - Stiamo assistendo a una crescita progressiva dell'afflusso turistico che dopo lo stop della pandemia è diventato ancora più rilevante. Il 75% dei casi di affitti turistici brevi si concentra nel 5% del territorio comunale: noi con questa delibera interveniamo in modo chiaro su questo 5%”. 

 

“Questa delibera ha una solidità giuridica e affronteremo gli eventuali contenziosi che si dovessero verificare: preciso che la norma non è retroattiva - ha spiegato il Sindaco di Firenze - Noi mettiamo un semplice divieto nell’area Unesco per far fronte alla responsabilità di tutelare l’identità culturale e materiale del centro storico e di calmierare l’effetto degli aumenti degli affitti in tutta la città, che è direttamente collegato proprio al boom degli affitti turistici brevi”.

 

La delibera prevede che sarà possibile utilizzare il proprio alloggio per un affitto turistico breve solo fuori dal centro storico di Firenze, ma anche l'azzeramento dell'Imu seconda casa per tre anni a tutti i proprietari che convertiranno l’uso di residenza temporanea all'affitto lungo.

 

E a proposito dei rapporti con il governo, Nardella ha affermato che “Più volte abbiamo chiesto al governo di ampliare ad altre città la norma già esistente e legata al solo caso Venezia, ma abbiamo avuto un solo incontro con la ministra Santanchè all’inizio di giugno e poi non siamo stati più convocati”. “Continuiamo a ritenere che la soluzione migliore sia una legge dello Stato - ha ribadito -, ma che risponda davvero alle esigenze delle città perché la proposta che ci è stata avanzata è stata giudicata da tutti i sindaci, senza distinzione di colore, inadeguata e insufficiente”. “A Firenze ci siamo rimboccati le maniche - ha concluso Nardella - anche perché da troppo tempo chiediamo questa norma che non arriva e non possiamo vedere il nostro centro storico che si trasforma e non possiamo riuscire a far fronte ai tanti problemi dei cittadini che non riescono a trovare un appartamento in affitto”. 
 

Immagine di repertorio

 

 
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