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Frasi omofobe e sessiste nel suo libro, il generale Vannacci rimosso da capo dell'Istituto Geografico Militare di Firenze

Polemiche per le frasi sessiste e omofobe, Nardella: 'Parole di una gravità inaudita'

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venerdì 18 agosto 2023 16:55

Fioccano le polemiche a livello nazionale sul generale Roberto Vannacci, capo dell'Istituto Geografico Militare di Firenze, e il suo libro autoprodotto, 'il mondo al contrario', in cui si esprime con parole omofobe e sessiste. "Normali non lo siete, fatevene una ragione!", scrive riferito agli omosessuali. E ancora: "La normalità è l'eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame delle lobby gay internazionali". Ma sono tante le frasi finite nel mirino dell'opinione pubblica nelle ultime ore.

 

Così, lo Stato Maggiore dell'Esercito ha stabilito di rimuovere il generale Roberto Vannacci dal comando dell'Istituto Geografico Militare di Firenze, dove era stato posto a capo a giugno 2023. Da lunedì verrà sostituito dal generale Massimo Panizzi.

 

“Quando gli occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale (...); quando veniamo obbligati ad adottare le più stringenti e costosissime misure antinquinamento, ma i produttori della quasi totalità dei gas climalteranti se ne fregano e prosperano; (...) quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è; quando si inneggia a larga voce per l’adozione di sempre più disparati diritti senza prevedere un altrettanto fitta schiera di doveri; quando non sai più come chiamare una persona di colore perché qualsiasi aggettivo riferito all’evidentissima e palese tinta della sua pelle viene considerato un’offesa; quando nei bar si incontrano persone che portano al guinzaglio maiali vestiti con cappottini rosa… Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!”, si legge ancora nel suo libro. In cui si schiera contro il "lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze", arrivando a citare anche la campionessa di pallavolo Paola Egonu, "italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità".

 

Se l'esercito aveva da subito preso le distanze dal contenuto del libro, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, sui social le ha definite "parole di una gravità inaudita. Firenze è da sempre impegnata per i diritti, contro ogni discriminazione. È inaccettabile che l’Istituto Geografico Militare della nostra città sia guidato da chi manifesta idee così aberranti. Mi chiedo che giudizio diano le autorità governative". A seguito della decisione di sollevarlo dal suo ruolo, il sindaco ha aggiunto: "Il Gen. Vannacci non guiderà più l’Istituto Geografico Militare di Firenze. Giusta decisione: le sue parole sono gravi in assoluto e soprattutto in quanto dette da chi rappresenta un’istituzione così importante come l’Esercito. Libertà d’opinione non è libertà di discriminare".

 

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, poco fa su Twitter: "Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il Generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell’ordinamento militare". Ieri, di fatto, aveva annunciato provvedimenti: "Non utilizzate le farneticazioni personali di un Generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Il Gen. Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto". E in altri tweet continuava il Ministro: "Non sopporto tanto i pregiudizi nei confronti della sessualità delle persone quanto quelli (che stanno emergendo con violenza) contro le Forze Armate". "In un mondo che si divide tra chi vorrebbe buttare il “Generale” all’inferno e chi vorrebbe farne un martire, chi serve il paese guidando pro tempore un’Istituzione come la Difesa deve solo limitarsi a mantenere distacco ed applicare le regole e le norme. Nulla più, nulla di meno".

 

“L’Istituto Geografico Militare - afferma il presidente della Regione Eugenio Giani - è un’istituzione fondamentale a Firenze e in Toscana per il suo rilievo nazionale ma anche per il carattere di compartecipazione nella vita della città e della regione che lo rendono qualcosa che va oltre il presidio militare e richiedono, quindi, che chi lo guidi sappia specchiarsi e rendersi complice dei valori che questa istituzione ha espresso lungo il percorso storico che ne ha definito le caratteristiche. Lo scorso anno esattamente il 14 aprile 2022, in occasione dei 150 anni dalla strutturazione dell’Istituto Geografico Militare, la Regione Toscana ha conferito il Pegaso d’oro consegnato nella mani dell’allora comandante generale Pietro Tornabene, persona di assoluto livello. L’Istituto - precisa Giani - nasce, infatti, nel periodo di Firenze capitale d’Italia quando con un primo decreto nel 1865 vengono portati i materiali di carattere geografico e storico cartografico più importanti degli stati preunitari ovvero precedenti all’unità del regno. In particolare tutto il materiale dell’istituto geografico di Modena, di quello di Torino e Napoli, unitamente alla documentazione del Granducato di Toscana che già allora si proponeva sul piano geografico storico come un’eccellenza. L’Istituto Geografico Militare rimane quindi il riferimento per le più aggiornate cartografie e per l’ufficialità delle delicatissime dispute sui confini per tutto il corso dei suoi 151 anni di storia, formalizzata per l’istituto dal regio decreto del 27 ottobre 1872; è il punto di riferimento per l’Italia ma anche per Stati che indirettamente possono attingere al suo materiale. Quando ho svolto funzioni di assessore al Comune di Firenze ho avuto modo di apprezzare l'importante valore dell'Istituto Geografico Militare: fu proprio la cartografia depositata a Firenze a contribuire al processo di pace tra Eritrea ed Etiopia riguardo alla ridefinizione dei loro confini. L’istituto ha personale civile accanto a quello militare e ha sempre caratterizzato il suo ruolo oltre il significato di politica della difesa, rappresentando un’istituzione che ha compenetrato le proprie attività con la vita della città di Firenze e della regione Toscana. È evidente che il comandante dell’istituto non può essere scelto solo per le caratteristiche militari ma anche per il sistema dei valori che in 151 anni di vita questa istituzione ha espresso a Firenze, alla Toscana e all’Italia. Quello che è accaduto in questi giorni alla luce delle esternazione del generale Roberto Vannacci non può che richiamare il Governo a scelte chiare e coerenti nell’individuazione di chi guida un’istituzione così prestigiosa ed importante come l’Istituto Geografico Militare"

 

 

 
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