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Firenze, dalla Martinella a Bella Ciao per la Liberazione. Nardella: 'Il 25 aprile inaugureremo il Museo della resistenza fiorentina'

L'11 agosto 1944 Firenze fu liberata dal nazifascismo

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venerdì 11 agosto 2023 10:57

"11 agosto 1944, ore 7:00: i rintocchi della Martinella annunciano la liberazione di Firenze dal nazifascismo. Oggi come ieri, non dimentichiamo il sacrificio di donne e uomini straordinari. Viva la Liberazione, sempre!". Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, sui social commenta l'avvio delle celebrazioni per la Liberazione di Firenze, in un video in cui assiste ai rintocchi della Martinella, la campana di Palazzo Vecchio.

 

Alle ore 9, a Palazzo Vecchio-Via dei Gondi, è stata deposta una corona di alloro alla lapide, dettata da Piero Calamandrei a ricordo della Liberazione di Firenze, murata sulla facciata di Palazzo Vecchio

 

Alle 9.45 in piazza dell’Unità italiana la cerimonia solenne con la deposizione di una corona di alloro da parte delle autorità civili, religiose e militari al monumento ai caduti di tutte le guerre. In piazza i Gonfaloni di Firenze, della Regione Toscana, della Città metropolitana e dei vari Comuni dell’area fiorentina, oltre ai labari della federazione delle associazioni partigiane e delle associazioni d’arma e combattentistiche.


Alle 10.30, sull’arengario di Palazzo Vecchio, le celebrazioni ufficiali con lo squillo delle Chiarine e la riproduzione dell’Inno di Mameli, l’inno nazionale della Repubblica italiana. In piazza della Signoria interventi del sindaco Dario Nardella, la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e la presidente provinciale Anpi Firenze e membro della segreteria nazionale Vania Bagni. Durante la celebrazione anche la proiezione video di vecchie testimonianze dei partigiani fiorentini. 

 

“Queste celebrazioni – ha detto Giani - non vogliono ricordare ciò che accadde 79 anni fa con retorica, ma con sentimento autentico e vivo. Una memoria come fattore importante per guardare al futuro con giusti valori, con speranza. Oggi per me è la prima volta che intervengo in questa piazza in occasione di questa ricorrenza e per me è una responsabilità ed un vero onore. Una Regione che ha nel suo dna questa giornata, a partire dal Gonfalone dove campeggia il Pegaso che è anche il simbolo scelto dal Comitato Toscano di Liberazione Nazionale e dal suo presidente, Carlo Ludovico Ragghianti, colui che assunse il governo provvisorio della città proprio l’11 agosto del ‘44. Così come fece anche la Regione, nel 1970, accostandolo ai suoi colori millenari, il bianco e rosso”. “79 anni fa Firenze fu la prima, tra le grandi città italiane, a liberarsi da sola – ha proseguito Giani -. La mattina alle 7 il suono della Martinella aveva salutato l’arrivo dei partigiani, dalla riva destra dell’Arno. Non fu una festa, perchè i combattimenti durarono ancora 20 giorni, durissimi, fino al 1 settembre. Anche in altre parti ci furono reazioni durissime da parte degli occupanti, come il giorno dopo, il 12 agosto, a Sant’Anna di Stazzema dove si consumò una delle stragi più atroci. Firenze si caratterizzò come l’anima di una liberazione che interessava tutta l’Italia. Qui il popolo italiano si ribellava al nemico rifiutando il fascismo e trovando la strada per la democrazia. Oggi è una data che vuol ricordare il duro prezzo pagato da Firenze e dai suoi abitanti, e del suo primato per cercare ad ogni costo la propria libertà. Tutto questo – ha concluso - deve continuare a vivere, deve restare nella memoria ed essere trasmesso ai nostri figli. Per far capire a cosa portò la deriva fascista”.

 

Le celebrazioni si chiudono poi con lo squillo delle Chiarine e la riproduzione di ‘Bella ciao’. In tutti i quartieri oggi saranno deposti corone e festoni di alloro nei luoghi simbolo della Liberazione di Firenze. 

 

Il sindaco Nardella ha annunciato l'apertura del Museo diffuso della resistenza fiorentina. "Proprio recentemente abbiamo inaugurato insieme al Presidente Giani, insieme alla città di Prato, la sede rinnovata e ampliata del Memoriale delle deportazioni. Il nostro compito oggi è proprio quello di conservare, preservare e alimentare la cultura della memoria, ora che moltissimi dei testimoni di allora non ci sono più e non possono più raccontare con la loro voce, la loro passione e la loro partecipazione quei fatti così terribili che accaddero durante la guerra. Ma ci sono questi luoghi che non sono contenitori senz’anima, sono dei contenitori pieni di storia, documenti, immagini, che con il presidente Giani ci siamo riproposti di far vivere innanzitutto con le scuole. E ci auguriamo davvero che tutte le scuole di Firenze, della Toscana e dell’Italia possano visitare il Memoriale a Gavinana. In questo senso va il nostro impegno a realizzare un progetto, che nasce da un’idea del partigiano Silvano Sarti, in cui credeva moltissimo, quello di un Museo diffuso della resistenza fiorentina, il primo Museo diffuso d’Italia: sarà un vero e proprio collettore di tutto ciò che è stata la Resistenza di Firenze, dagli eventi accaduti nei singoli quartieri, alle donne della Resistenza, agli alleati, alla valorizzazione dei fatti meno noti accaduti nella nostra città. Lo inaugureremo il 25 aprile 2024: nelle undici sedi delle biblioteche cittadine e in una sala di Palazzo Vecchio sarà messo in risalto questo patrimonio di memoria storica condivisa tramite testimonianze audio e video, oggetti, racconti. È un progetto che abbiamo voluto realizzare con i nostri consiglieri comunali e con la nostra giunta. La cura della cultura della memoria non si esaurirà con questa iniziativa, ma continuerà attraverso le attività culturali che le biblioteche realizzeranno insieme ai nostri quartieri. Sono questi i mattoni che dobbiamo mettere nella casa comune della democrazia e della libertà. Sono questi i mattoni che lasciamo alle nuove generazioni".

 

"Per la libertà, contro il nazifascismo, per la Costituzione, viva Firenze, viva l’italia e viva l’antifascismo!”, conclude il sindaco.

 

 

 
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