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Spaccio internazionale di droga, autoriciclaggio e indebita percezione di contributi: 20 arresti

Base a Firenze per un gruppo di 10 persone, tutte nate e domiciliate nel fiorentino

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martedì 30 maggio 2023 12:28

La Guardia di Finanza di Firenze e il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) di Roma stanno dando esecuzione a un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, con cui sono stati disposti 10 provvedimenti di custodia cautelare, di cui 6 in carcere e 4 ai domiciliari, e il sequestro preventivo di beni per 650.000 euro, in relazione alle ipotesi di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio ed indebita percezione di erogazioni pubbliche.



Le attività odierne sono in corso di esecuzione in Italia nelle province di Firenze, Prato, Bologna, Milano e Bergamo e, sotto il coordinamento di Eurojust, in Spagna nella città di Barcellona e nel Regno Unito a Londra a seguito dell’emissione di specifici mandati di arresto.



In particolare, sulla base degli elementi sinora raccolti e come vagliati dal Tribunale, gli indagati avrebbero costituito un sodalizio criminoso - composto quasi esclusivamente da persone nate e domiciliate in provincia di Firenze - dedito alla commercializzazione di ingenti quantitativi di hashish e marijuana in Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia; i proventi del traffico sarebbero poi stati reimpiegati sfruttando la professionalità di un commercialista fiorentino, fa sapere la Guardia di Finanza.



Quest’ultimo, facente parte dell’organizzazione criminale, si sarebbe "occupato della stipula, sotto falso nome, di contratti d’affitto di immobili nel Comune di Firenze che venivano adibiti a depositi di droga, avrebbe poi consentito il riciclaggio di alcuni proventi e, infine, l’assunzione fittizia alle proprie dipendenze di uno dei sodali al solo fine di permettergli di poter dimostrare una posizione lavorativa regolare e di beneficiare indebitamente della cassa integrazione e della disoccupazione".


Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Firenze e svolte dal Gruppo Operativo Antidroga (G.O.A.) del G.I.C.O. di Firenze con il supporto dello S.C.I.C.O., hanno documentato che l’organizzazione, che ha operato attivamente anche nel periodo di lockdown, era costituita da "soggetti per lo più fiorentini con compiti e ruoli ben definiti", continua la Finanza. "I vertici dell’organizzazione stabilivano strategie e canali di rifornimento, luoghi di detenzione e stoccaggio, prezzi di vendita della sostanza stupefacente, nonché i destinatari della stessa; un loro referente fidato gestiva i depositi di droga, il trasferimento del narcotico nei diversi luoghi di stoccaggio e si occupava della preparazione delle partite di droga da consegnare ai clienti ricevendo il corrispettivo delle cessioni; numerosi corrieri erano incaricati delle operazioni di consegna dello stupefacente e fungevano da “custodi” nei vari luoghi di stoccaggio della droga".



Nel corso di varie operazioni condotte durante le indagini sul territorio nazionale, tra il 2021 e il 2022, sono stati sottoposti a sequestro 685 kg tra hashish e marijuana oltre ad una piantagione composta da 822 piante di marijuana e 10 ulteriori persone sono già state tratte in arresto in flagranza di reato in tali occasioni per aver trasportato ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.


È in corso, inoltre, il sequestro di beni per un valore di oltre 650.000 euro, tra i quali un immobile ubicato a Firenze, in relazione ai proventi derivanti dalla cessione di stupefacente, al reato di autoriciclaggio e a causa della sproporzione fra i redditi dichiarati dagli indagati rispetto al patrimonio posseduto.



Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l'effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d'accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini, conclude la Finanza.

 

 
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