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'Non è vero ma ci credo': Enzo Decaro interpreta De Filippo al Teatrodante Carlo Monni

Lo spettacolo di Peppino De Filippo in scena venerdì 24 febbraio a Campi Bisenzio

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martedì 21 febbraio 2023 12:34

Enzo Decaro veste i panni di Gervasio Savastano, imprenditore terrorizzato della iettatura, in “Non è vero ma ci credo”, lo spettacolo di Peppino De Filippo in scena venerdì 24 febbraio ore 21.00 al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (Piazza Dante 23, Firenze) nell’ambito della stagione di prosa a cura di Fondazione Accademia dei Perseveranti, con la direzione artistica di Andrea Bruno Savelli.

 

Erede della direzione della compagnia di Luigi De Filippo, il regista Leo Muscato crea un’opera che, rispettando i canoni tradizionali del teatro napoletano, regala alla vicenda un sapore più contemporaneo. L’avaro, avarissimo imprenditore Savastano, ha paura di essere vittima della iettura. La sua vita è diventata un inferno, vede segni funesti ovunque, finché sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti, che vedranno al centro la credulità del povero commendator Savastano.

 

“Gervasio Savastano teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico – racconta Leo Muscato – che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere”. E continua: “Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni 30. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questo sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona. Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera vicenda in un solo atto di 90 minuti”.

 

Sabato 25 febbraio alle 21.00 prosegue inoltre la rassegna dedicata a Andrea Cambi che raccoglie il meglio del teatro toscano. In programma “Di quando”, lavoro con la regia di Manfredi Rutelli interpretato da Gianmarco Nucciotti. “Di quando” è il racconto brillante di storie vere, storie di miti che non torneranno più, storie di personaggi e fatti, non puramente casuali.

 

 

 
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