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Buco Belfiore, il Tar condanna il privato a pagare al Comune 1,4 milioni di danno di immagine

Per 15 anni di abbandono del cantiere

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giovedì 01 dicembre 2022 15:07

Il Tar della Toscana ha condannato il privato a pagare al Comune di Firenze circa 1,4 milioni di euro per il danno di immagine causato dagli oltre 15 anni di ritardi nei lavori per lo studentato in viale Belfiore. Lo rende noto Palazzo Vecchio.

 

“Alla ricorrente principale - si legge nella sentenza - è ascrivibile una inadempienza non istantanea causa dello stato di persistente degrado dell’area, dannoso per il decoro di una zona centrale del Comune di Firenze e testimoniato dall’incuria nella tenuta del cantiere i cui effetti si sono protratti nel tempo e sono tuttora visibili”.

 

“Una sentenza importante - ha detto l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re - perché dimostra come lo stato di abbandono di un cantiere privato possa avere conseguenze dannose oltre il limite del cantiere stesso, ovvero per la città tutta, che sono state riconosciute degne di essere risarcite. Nel caso di specie, in particolare, l’amministrazione comunale ha chiesto nel 2020 un risarcimento del danno all’operatore privato in virtù dello stato di abbandono del cantiere presente nel cosiddetto buco Belfiore, che si è protratto per anni e con solleciti dell’amministrazione rimasti via via privi di riscontro. Si tratta dunque di una sentenza che stabilisce un principio importante, suscettibile di essere applicato in futuro rispetto ad altre situazioni in cui spesso le amministrazioni pubbliche si trovano senza molti strumenti per sbloccare situazioni di cantieri privati che si trovano in uno stato di abbandono”.

 

Il Piano di recupero dell’area aveva avuto l’approvazione del Consiglio comunale nel 2005, con permesso di costruire rilasciato a gennaio 2006. In seguito, pur essendo stato comunicato dall’operatore l’avvio dei lavori, lo stato del cantiere era rimasto sostanzialmente fermo, ad eccezione di opere di scavo per le quali erano subito emerse la situazione precaria del cantiere e problematiche di sicurezza, fa sapere il Comune. Fin dal 2011 l’amministrazione aveva chiesto alla società un dettagliato rapporto sulle condizioni di sicurezza, stabilità dello scavo, sorveglianza, monitoraggio e manutenzione del cantiere, sollecitando ripetutamente ogni misura necessaria per garantire l’incolumità delle persone e poi ad attivarsi per il completamento dei lavori. Nonostante i disagi causati dallo stato del cantiere, nel 2020 il privato ha presentato ricorso al Tar Toscana per ottenere la restituzione degli oneri di urbanizzazione a suo tempo versati per un intervento che non era poi stato realizzato. 

 

Alla richiesta di oltre 7,5 milioni per rimborso degli oneri versati, il Comune di Firenze ha replicato chiedendo che venissero riconosciuti all’ente a compensazione, non solo crediti pregressi, ma anche un credito derivante dai danni e disagi causati dallo stato del cantiere. Il Tribunale ha quindi riconosciuto crediti del Comune di Firenze per oltre 4 milioni di euro di cui circa 1,4 per il danno all’immagine derivante dalle conseguenze dello stato del cantiere, conclude Palazzo Vecchio.

 

 
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