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Fotovoltaico e pannelli solari, installazione libera a Firenze (ma non in centro e a Castello)

Cadono i limiti all’installazione. Escluse dall’applicazione l’area Unesco e la zona delle Ville medicee di Castello

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martedì 18 ottobre 2022 12:30

A Firenze arriva il via libera all'installazione degli impianti solari e fotovoltaici a terra e sui tetti della città (ma non nel centro storico). Esclusa infatti dall’applicazione l’area Unesco e, a seguito del parere della Soprintendenza in fase di Vas, anche la buffer zone delle Ville medicee di Castello. È quanto prevede la variante al Piano strutturale e al regolamento urbanistico, che ha avuto il via libera della giunta di Palazzo Vecchio, su proposta dell'assessore all'Urbanistica Cecilia Del Re.

 

La più recente normativa nazionale prevede che l'installazione di impianti solari e fotovoltaici rientri tra gli interventi di edilizia libera non subordinati all'acquisizione di permessi o autorizzazioni, ad eccezione dell’autorizzazione paesaggistica per immobili e aree di notevole interesse pubblico. I perimetri delle aree del territorio comunale soggette a vincolo paesaggistico sono determinati dallo Stato, precisa Palazzo Vecchio. In queste aree, l’installazione dei pannelli fotovoltaici è subordinata al parere vincolante della Soprintendenza ai sensi del Codice dei beni culturali, previo parere consultivo della commissione per il paesaggio.

 

"L'attuale crisi energetica e le recenti azioni governative verso la transizione ecologica e lo sviluppo delle energie rinnovabili, anche con importanti semplificazioni normative - ha detto l'assessore Del Re - ci hanno indotto ad accelerare i tempi della modifica degli strumenti urbanistici ed edilizi comunali per l'installazione di impianti fotovoltaici, eliminando cioè i vincoli per le aree esterne al centro storico Unesco, sempre nel rispetto delle previsioni del Pit. Le restrizioni previste nel Regolamento urbanistico del 2015 non erano infatti più sostenibili. Per questo, mentre lavoriamo al nuovo Piano operativo e piano strutturale, abbiamo anticipato con una variante all'attuale Regolamento urbanistico le modifiche sugli interventi legati ai pannelli solari e impianti fotovoltaici. Con queste modifiche, facciamo cadere tutti i vincoli che si frappongono all'installazione di impianti fotovoltaici in tutta la città di Firenze, eccetto che per l'area del centro storico, e, purtroppo, a seguito del parere espresso dalla Soprintendenza in fase di Vas, anche per la buffer zone delle Ville Medicee di Castello".

 

"Dopo l’adozione della variante da parte del Consiglio - continua Del Re - si apriranno poi i 60 giorni per presentare osservazioni alla variante, e confidiamo che la Soprintendenza possa venire incontro in questa nuova fase alle sollecitazioni che sicuramente arriveranno da parte delle aree escluse in sede di Vas. È un momento di difficoltà per l'energia, occorre spingere sempre di più sulle rinnovabili. Era una strada che avevamo già intrapreso ancor prima del caro bollette, con le modifiche che in consiglio comunale avevamo già apportato nell’estate del 2021 al Regolamento edilizio; vogliamo adesso accelerare anche sul fronte del Regolamento urbanistico per dare una risposta più rapida, vista anche la situazione contingente, e perché ciò che sta facendo Firenze è oggetto di attenzione anche da parte delle altre città e ci sentiamo quindi anche questa responsabilità: poter essere autosufficienti e far ricorso alle energie rinnovabili è oggi fondamentale per conciliare sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale ed economica. Un indirizzo in linea anche con l'ultimo decreto del governo che ha semplificato le procedure per poter realizzare questi interventi: ora diventano di manutenzione ordinaria, salvo i procedimenti che rientrano nella paesaggistica, il cui perimetro, lo ricordo, non è purtroppo di competenza comunale ma statale”.

 

A livello di tutela, l’obiettivo dell’Amministrazione è quello di salvaguardare: le coperture del nucleo storico patrimonio Unesco come elementi caratterizzanti la città di Firenze ed in particolare la parte più antica, per il loro tipico manto rosso in coppi e tegole; a seguito del parere della Soprintendenza in fase di Vas, anche le core e buffer zone del sito Unesco Ville e giardini medicei in Toscana sono state oggetto di un divieto assoluto di installazione. Per tutte le altre zone della città, invece, con la variante adottata l’installazione di pannelli fotovoltaici e termici è stata ammessa, attivando solo una serie di attenzioni per contenere l’impatto dell’elemento tecnologico su superfici di tipo tradizionale come le coperture del patrimonio edilizio esistente. 

 

Nel dettaglio, ecco le regole per l’installazione zona per zona

 

Subsistema dei fiumi Arno, Greve e del torrente Ema: possono essere realizzati gli impianti solari e fotovoltaici sulle coperture. Non è consentita solo l’installazione di impianti a terra.

 

Subsistema della pianura coltivata: possono essere realizzati gli impianti solari e fotovoltaici sulle coperture. Possono essere qui installati anche impianti a terra di potenza massima 5 kW, nel limite di un impianto per unità immobiliare, e nel resede di pertinenza. Potenze superiori possono essere installate da aziende agricole privilegiando l’utilizzo di superfici antropizzate, degradate o non idonee ad altri usi.

 

Subsistema della collina coltivata: possono essere realizzati gli impianti solari e fotovoltaici sulle coperture. È fatta eccezione per la core zone del centro storico Unesco e le core zone e buffer zone del sito Ville e giardini medicei in Toscana, prevedendo in queste ultime specifiche eccezioni per le coperture piane e i manufatti artigianali e industriali. Possono essere installati impianti fotovoltaici a terra (ad eccezione dell’area ricadente all’interno del sito di interesse regionale Monte Morello nonché dell’area prudenziale di 500 metri esterna al sito stesso) di potenza massima 5 kW, nel limite di un impianto per unità immobiliare, nel resede di pertinenza. Potenze superiori possono essere installate esclusivamente da aziende agricole e per le esigenze di autoconsumo, privilegiando l’utilizzo di superfici antropizzate, degradate o non idonee ad altri usi e con tecnologie tali da minimizzare l’impermeabilizzazione dei suoli.

 

Subsistema del bosco: possono essere realizzati gli impianti solari e fotovoltaici sulle coperture. Non è consentita solo l’installazione di impianti a terra.

 

Ambito del nucleo storico: divieto assoluto di installazione degli impianti sia sulle coperture che a terra.

 

Ambito dei tessuti compatti di formazione otto-novecentesca (zona A): possono essere realizzati gli impianti solari e fotovoltaici sulle coperture. L’installazione è interdetta nelle aree comprese nelle core zone e buffer zone del sito Ville e giardini medicei in Toscana con specifica eccezione per le coperture piane e i manufatti artigianali e industriali. Non è qui consentita l’installazione di impianti a terra.

 

Ambito dei centri storici minori/borghi storici (zona A): possono essere realizzati gli impianti solari e fotovoltaici sulle coperture. L’installazione è vietata nelle aree comprese nelle core zone e buffer zone del sito Ville e giardini medicei in Toscana con specifica eccezione per le coperture piane e i manufatti artigianali e industriali. Non è consentita l’installazione di impianti a terra. 

 

Ambito dell’insediamento recente (zona B): possono essere realizzati gli impianti solari e fotovoltaici sulle coperture. L’installazione è vietata nelle aree comprese nelle core zone e buffer zone del sito Ville e giardini medicei in Toscana con specifica eccezione per le coperture piane e i manufatti artigianali e industriali. È consentita qui anche l’installazione di impianti a terra nel limite massimo di 20 kW di potenza, privilegiando l’utilizzo di superfici antropizzate, degradate o non idonee ad altri usi e con tecnologie tali da minimizzare l’impermeabilizzazione dei suoli. 

 

Ambito dell’insediamento recente-i tessuti specializzati (zona D): l’installazione degli impianti è ammessa sia sulle coperture che a terra, privilegiando l’utilizzo di superfici antropizzate, degradate o non idonee ad altri usi e con tecnologie tali da minimizzare l’impermeabilizzazione dei suoli.

 

 

 
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