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Dalla Nuova Zelanda a Tavarnelle, il figlio sulle tracce del padre che ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale

Ritrovati i luoghi della gioventù del padre

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martedì 24 maggio 2022 10:45

Warnick Cox, 74 anni, non aveva mai perso la speranza di ricostruire la storia che aveva portato il padre, William George Cox,  in Toscana per liberare la zona dal dominio nazi-fascista. Così l'uomo ha compiuto diversi viaggi alla ricerca della verità da Whanganui, in Nuova Zelanda, a Tavarnelle Val di Pesa sulle tracce del padre che poco più di ventenne si unì al diciottesimo Reggimento armato.

 


Grazie al diario di guerra del padre, alle  testimonianze, ai contributi degli storici neozelandesi e ai documenti fotografici contenuti nella pubblicazione “21 luglio-4 agosto 1944 I giorni della Liberazione. Le truppe neozelandesi da San Donato alle porte di Firenze”, edito nel 20009 dai Comuni di Tavarnelle Val di Pesa, San Casciano Val di Pesa e Scandicci, il neozelandese ha ricostruito l’intero percorso, gli eventi storici che hanno coinvolto il padre nella Liberazione del Chianti. E ha ritrovato proprio a Tavarnelle, nella frazione di Romita, ciò che da anni stava cercando: luoghi e persone legati a Villa Moris (chiamata erroneamente Villa Strada), oggi un’elegante struttura ricettiva di proprietà della famiglia Tacchini, dove il padre nel 1944 ha vissuto sulla propria pelle le sofferenze del secondo conflitto mondiale.

 


In questa area, secondo quanto riporta un comunicato del comune di Barberino Tavarnelle, William George Cox ha combattuto e si è salvato, pur essendo rimasto vittima, colpito da un proiettile che gli avrebbe causato la sordità permanente “Il 23 luglio 1944 – racconta Warnick – è una data indelebile che si è impressa nella memoria di mio padre e adesso nella mia, come lui stesso mi raccontava fin da quando ero bambino”. “Un giorno doloroso e fortunato allo stesso tempo – continua commosso - un giorno di grande angoscia per la morte di tanti ventenni pieni di speranza, uccisi dalla barbarie delle truppe tedesche, un giorno favorito dalla sorte perché quello fu il momento in cui riuscì a salvarsi e a liberare la terra chiantigiana”.



Il sindaco David Baroncelli che nella mattina di ieri, lunedì 23 maggio, li ha ricevuti in piazza Matteotti davanti al Monumento ai Caduti dedicato ai soldati neozelandesi. “A Villa Moris e in piazza Matteotti abbiamo avuto l’onore e il privilegio di aggiungere un nuovo tassello al mosaico di questa storia - ha dichiarato il sindaco David Baroncelli - che si inquadra nella grande Storia, un legame tra la Nuova Zelanda e il Chianti che, nonostante i 78 anni che ci separano da quei tristi accadimenti, non si è mai dissipato”.

 

Dalla scintilla della memoria è scoppiata una nuova amicizia, un nuovo legame - ha continuato il sindaco - il cittadino ha cercato per anni le tappe di quel percorso che, associato a carri armati, esplosioni, morte, terrore, ricostruisce una delle pagine più buie della storia del padre legate al secondo conflitto mondiale e le ha ritrovate nel nostro territorio, non solo negli spazi fisici immortalati nelle foto dell’epoca, ma anche nel patrimonio di valori solidissimi, come il rispetto e il nostro profondo senso di gratitudine per tutto ciò che i neozelandesi hanno fatto per noi, la nostra libertà, la nostra democrazia. Davanti al monumento ai caduti abbiamo celebrato il filo mai spezzato della memoria e il significato di una relazione eterna scaturita dalla drammaticità della guerra”.

 
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