Castelfiorentino, 22enne cacciata di casa perché lesbica. Il sindaco: 'La aiuterò'
L'ondata di solidarietà: 'Ho ricevuto decine di manifestazioni di disponibilità da parte di cittadini, per fornire aiuti di ogni tipo alla ragazza'
sabato 10 aprile 2021 12:00
Ha 22 anni, ed è stata cacciata di casa dalla sua famiglia perché si è innamorata di una ragazza. Succede a Castelfiorentino, nel fiorentino, dove una ragazza è stata cacciata di casa da suo padre, sua madre e suo fratello, perché lesbica. E' quello che la giovane ha raccontato a Fanpage, mostrando e facendo ascoltare i messaggi carichi di insulti, minacce e frasi irripetibili che ha ricevuto dalla sua famiglia, quando ha raccontato in una lettera di avere una ragazza.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni: "Sono sconvolto, sono venuto a conoscenza di una situazione. Una ragazza di Castelfiorentino è stata cacciata di casa dalla sua famiglia perché si è innamorata di una ragazza. Voglio solo condividere con la mia comunità questo pensiero, anche se è molto delicato entrare nelle faccende delle famiglie, ma ci sono questioni che riguardano valori e civiltà su cui non si può transigere. Tenterò con tutti i mezzi a mia disposizione di darle una mano. Non permetterò mai che a Castelfiorentino una persona possa essere discriminata in questo modo, cacciata di casa e trattata come una reietta perché è innamorata di una persona dello stesso sesso".
"Sono riuscito a parlare con la ragazza in questione, e vi confermo che la situazione che vi ho rappresentato è davvero molto delicata - fa sapere il sindaco - Mi sono ovviamente attivato per quelle che sono le mie competenze; il problema è già in carico ai soggetti opportuni. Devo rappresentare, circa questa vicenda, ancora una volta l’estremo orgoglio di far parte della comunità Castellana, una comunità dal cuore smisurato e dall’identità ben precisa. A seguito della mia diretta, ho ricevuto decine di manifestazioni di disponibilità da parte di cittadini, per fornire aiuti di ogni tipo alla ragazza, e le manifestazioni di solidarietà ricevute non lasciano spazio a dubbi circa quali siano i valori che condividiamo e che vanno difesi. Vi ringrazio profondamente, come cittadino, come Sindaco, e anche da parte sua. Il modo con cui voi tutti, che mi avete contattato, potete mettere a disposizione questi aiuti, è prendere contatto con il Centro Antiviolenza Binario Donna, situato presso la Stazione di Castelfiorentino, sede delle Pubbliche Assistenze. Troverete lunedì, dalle 16 alle 18, delle operatrici che accoglieranno queste disponibilità, e si occuperanno di riportarle direttamente alla persona in questione. Prego chiunque sia interessato di condividere questa informazione. Continuerò a seguire questa vicenda, e eventualmente a tenere informati i cittadini circa i suoi sviluppi".
"A Castelfiorentino una ragazza è stata cacciata di casa perché lesbica. La famiglia l’ha minacciata: «Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica». Succede nella nostra Toscana, nel 2021. L’odio e la violenza che i familiari hanno rivolto alla ragazza sono raccapriccianti e dimostrano che non c’è più tempo da perdere: il DDL Zan (decreto legge contro l'omotransfobia approvato alla Camera e attualemente bloccato al Senato)- va approvato. Lo dobbiamo a lei, Malika, e a tutti coloro che si sentono in pericolo ad esprimere i propri sentimenti, che vengono isolati, cacciati, aggrediti per la persona che amano. È una battaglia da condurre con tutte le nostre forze in Parlamento, ma è una battaglia che va vinta anche nella nostra società: ne va della vita delle persone e del nostro grado di civiltà come Paese", afferma la parlamentare del Partito Democratico Caterina Biti.
"È incredibile che tutto ciò possa accadere a pochi chilometri da noi e nel 2021...solo perché Malika si è innamorata di una ragazza, e rivendica il diritto a vivere liberamente le scelte affettive. #Malikanonvalasciatasola", dice Alessia Bettini, vicesindaco di Firenze.
"È una vicenda dolorosissima, che ci impone di riflettere molto su quanto ci sia ancora da lottare per costruire una cultura diffusa di rispetto e di uguaglianza verso le persone LGBTQIA+", commenta l'assessora regionale alle pari opportunità Alessandra Nardini. "Malika è una ragazza che a soli 22 anni viene giudicata, offesa e cacciata di casa semplicemente per ciò che è. Come possiamo accettare che ancora accadano queste cose? Mi rincuora, nel dramma, l'iniziativa appassionata del sindaco Falorni e lo stringersi della comunità di Castelfiorentino attorno a questa ragazza. Purtroppo, nonostante le conquiste raggiunte, accadono ancora episodi come questo, a dimostrazione di come l'omofobia sia ancora radicata e presente nella nostra società provocando esclusioni e discriminazioni addirittura dentro le famiglie, che dovrebbero essere per eccellenza contesti di accoglienza. Storie come questa confermano quanto sia importante il lavoro che stiamo portando avanti, come Regione e come amministrazioni locali, per combattere stereotipi e discriminazioni legate al genere, all'orientamento sessuale e all'identità di genere, ma ci dicono anche quanto sia ormai irrimandabile, a livello nazionale, l'approvazione del disegno di legge Zan, per sancire il diritto di ogni cittadina e di ogni cittadino a non subire discriminazioni e violenze per chi si è o per chi si ama".
"Per questo - prosegue l'assessora - ho promosso un appello a sostegno del disegno di legge: perché dalla Toscana, terra da sempre all'avanguardia nei diritti, arrivi forte e chiaro il messaggio che nessuna forma di insulto, discriminazione, violenza, esclusione contro le nostre concittadine e i nostri concittadini LGBTQIA+ deve essere più tollerata o minimizzata.
A Malika il mio abbraccio più grande". L’assessora Nardini ha la delega all'attuazione della legge regionale (la legge 63/2004) "norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" e coordina le pubbliche amministrazioni toscane aderenti alla rete RE.A.DY. (la Rete italiana delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere). Ha promosso un appello a sostegno del ddl Zan in cui si auspica una rapida e definitiva approvazione in Senato. Il disegno di legge Zan contiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all'orientamento sessuale, all'identità di genere e alla disabilità.
Si tratta di un disegno di legge caratterizzato da un approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e delle violenze, che non si limita ad un intervento di carattere penale ma affianca ad esso strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle persone che le subiscono. All’iniziativa lanciata dalla Regione Toscana hanno aderito, oltre alla stragrande maggioranza dei Comuni e delle Province aderenti alla RE.A.DY. anche altre Amministrazioni toscane.
In foto il sindaco Falorni