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E' morto l'ex sindaco Giorgio Morales, il cordoglio di Giani e Nardella

Giani: 'Morales, perdita gravissima. Ha lasciato il segno a Firenze e in Toscana'

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domenica 29 novembre 2020 16:49

“Ricordo con commozione la sua ultima visita a Palazzo Vecchio in occasione del compleanno di Mario Primicerio: dopo tanti anni l’affetto e la dedizione per il nostro Comune erano rimasti intatti”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della morte dell’ex sindaco di Firenze Giorgio Morales, che si è spento oggi, 29 novembre, all'età di 88 anni.

 

“Morales - ricorda Nardella - era stato impegnato a lungo nelle istituzioni cittadine, prima come consigliere comunale e assessore, poi come sindaco dal 1989 al 1995, poi ancora consigliere e infine difensore civico della Toscana. Lascia un vuoto in tutti coloro che lo hanno conosciuto e stimato e in chi ha voluto e vuole bene alla nostra città. Alla famiglia giunga il più sincero cordoglio mio personale e dell’amministrazione”.

 

“Una perdita gravissima, che mi riempie di dolore e di amarezza. Con Giorgio Morales se ne va un pezzo della nostra migliore storia politica e amministrativa. Un grande uomo e una figura istituzionale che ha lasciato il segno nella città di Firenze e nella Toscana”. Queste le parole del presidente Eugenio Giani appena appresa la notizia della scomparsa di Giorgio Morales.

 

“Il dolore è affiancato all’orgoglio per essergli stato vicino dal punto di vista politico e umano – ha proseguito Giani – E’ stato lui il primo a credere in me ancora inesperto e affidarmi un ruolo di grande responsabilità chiamandomi in giunta nel ‘93 come assessore alle infrastrutture e alla mobilità. Insieme a lui ho vissuto quella mia esperienza sentendo il conforto, quasi paterno, e il sostegno della sua grandissima stima nei miei confronti. Con lui ho condiviso tutta l’esperienza socialista; Morales era arrivato al partito dopo il suo impegno nel mondo laico e progressita che lo aveva portato nei movimenti che si ispiravano al socialismo liberale dei fratelli Rosselli. Abbiamo quindi condiviso l’esperienza dei socialisti della sinistra che si rifaceva a Riccardo Lombardi".

 

"A lui dobbiamo l’impegno straoridnario nella trasformazione che caratterizzò il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica - prosegue Giani -  Ricordo le burrascose riunioni di quei momenti nelle quali lui sempre con rigore, visione strategica e determinazione portava avanti passaggi fondamentali: il Piano regolatore di Firenze del ‘92 e ‘93 con l’approvazione del piano di recupero che oggi vede il palazzo di Giustizia, il decentramento delle tre facoltà a Novoli. E’ di allora la scelta della realizzzione del parco di San Donato. E’ con lui che, quando ero assessore alla mobilità, facemmo la scelta di rinunciare al progetto di metropolitana, troppo costoso, e passare alla tranvia di cui elaborammo il primo progetto Firenze - Scanidcci che poi il Governo finanziò".

 

"Nel ‘95 Morales interruppe la sua esperienza politica e amministrativa e con grande dignità tornò a esser dirigente in Regione Toscana, in quella Regione per la quale era stato tra i protagonisti e ispiratori dello Statuto, la sua prima stagione, nel 1970, insieme a Elio Gabbuggiani e Romano Fantappiè. Non ho mai interrotto i miei colloqui e i rapporti di vicinanza con lui - conclude Giani - grazie a un legame franco e stretto che mi ha porato a sentirlo fino a pochi giorni fa. Lo ricorderemo come è doveroso con inziative adeguate che organizzerò quanto prima".

 

 
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