A Montespertoli ci sarà l'ultimo giorno di scuola. E il sindaco di Prato scrive al ministro Azzolina
Biffoni: 'Incomprensibile non riaprire le scuole a giugno'
sabato 30 maggio 2020 10:55
Il saluto dell’ultimo giorno di scuola a Montespertoli si farà: all’aperto, distribuito in più giorni ed in formato ridotto, ma si farà. L’Amministrazione Comunale, in accordo con l’Istituto Comprensivo di Montespertoli, con cui si è instaurato un clima di costante e proficua collaborazione, ha deciso che il saluto dell’ultimo giorno di scuola verrà comunque realizzato.
'L’anno scolastico sta per terminare, il coronavirus ci ha costretto a stare a distanza, ma ora è importante ritrovarsi' dichiara l'Assessore alla Scuola, Daniela Di Lorenzo 'questa iniziativa rappresenta un segnale di speranza, per potersi salutare e per dimostrare che insieme, Scuola e Amministrazione, possiamo regalare ai bambini un momento di goia e di condivisione in questo strano tempo sospeso'.
Sarà rivolto agli alunni, ai genitori ed agli insegnanti delle ultime classi di ogni ciclo scolastico, quindi le sezioni/classi in uscita della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di 1^ grado, che verranno accolti dal saluto dell’Amministrazione Comunale e della Dirigente Scolastica.
A Montespertoli si è trovato il modo ed il coraggio di realizzarlo in maniera semplice ed in sicurezza per permettere ai bambini di salutarsi prima di intraprendere un nuovo percorso di studio e di vita, specificando che, naturalmente, la partecipazione sarà volontaria.
L’iniziativa si terrà presso il Parco Urbano nei giorni di:
- lunedì 8 giugno, rivolto ai soli bambini in uscita dalle scuole dell’infanzia;
- martedì 9 giugno, rivolto ai soli bambini in uscita dalle scuole primarie;
- mercoledì 10 giugno, rivolto ai soli ragazzi in uscita dalla scuola secondaria di 1^ grado.
Nei prossimi giorni i genitori delle ultime classi riceveranno l'invito dall'Istituto Comprensivo.
Ai bambini sarà quindi data la possibilità di incontrarsi di nuovo in un clima di allegria, nel rispetto dei limiti del distanziamento e senza assembramenti, per concludere l’anno scolastico 2019-20 con l’augurio di un nuovo inizio per tutti.
A Prato, invece, il sindaco Matteo Biffoni ieri mattina ha scritto al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina chiedendo spiegazioni sull'impossibilità di riaprire le scuole nel mese di giugno e proponendo la ripresa delle lezioni con adeguati protocolli di sicurezza. "Ti scrivo per manifestarTi il mio disagio e la mia incapacità di comprendere quanto sta accadendo in relazione alla impossibilità di riaprire le scuole e alla sospensione, fatta salva la didattica on line, delle lezioni nelle scuole di ogni ordine e grado", il testo della lettera di Biffoni.
"Ho ben chiaro che si tratta di una sfida immensa, soprattutto se penso alla difficoltà di riaprire in sicurezza i nidi e tutte le attività per la fascia 0-6, ma davvero da sindaco non riesco a trovare alcuna spiegazione (se non adagiandomi, un po’ troppo aprioristicamente, sulle statuizioni del Comitato Tecnico Scientifico) circa il perché, in un Paese in cui siamo riusciti, anche seguendo le indicazioni del CTS stesso, a far tornare in sicurezza i lavoratori nelle fabbriche, a far riaprire i ristoranti e i pub, a riattivare gli stabilimenti balneari o le palestre, in cui stiamo regolamentando l'attività dei cinema, nel rispetto delle misure contro la diffusione del virus, non si sia in grado, in un qualche modo, di far ripartire la scuola, di riportare i nostri ragazzi a lezione. Non lo capisco io, nonostante la buona volontà, e quindi non riesco a spiegarlo ai tanti cittadini, studenti, genitori insegnanti, che mi chiedono di far in modo che, pur con le dovute precauzioni, si possano riprendere le lezioni, di incontrare ancora qualche volta i propri alunni, insomma di riaprire le scuole. Davvero, mi appare incomprensibile, inafferrabile".
"Trovo perfino pleonastico rappresentare a Te, Ministro, quanto la scuola sia un pilastro fondamentale della società per i valori che rappresenta: la formazione, la relazione sociale, l’inclusione, la crescita dei bambini e ragazzi anche come cittadini e segnalarTi quanto tornare a fare lezione, anche con modalità diverse, nuove, perfino ridotte, avrebbe molto più che un significato simbolico e quanto sarebbe essenziale per riprendere tutti quelle funzioni che la scuola svolge e che la didattica a distanza, pur preziosa in questi mesi di lockdown, non può garantire".
"E allora mi permetto di avanzare, con tutto il vigore possibile, una proposta. Dando per acquisita la disponibilità degli insegnanti a fare lezione fino al 30 giugno, data in cui termina il calendario della scuola dell’infanzia, anziché rinunciare a un mese importantissimo per i nostri studenti e ragazzi, riapriamo le aule, autorizzando l'ingresso a gruppi contingentati, magari a orari ridotti, con mascherine e gel sanificante. Chiedete ai Sindaci - io fin da ora do la mia totale, incondizionata disponibilità - di mettere a disposizione altri spazi oltre i plessi scolastici: giardini pubblici, impianti sportivi, musei sono tutti luoghi in cui si può spiegare La Divina Commedia, si può interrogare a storia o scienze, si può fare lezione di musica o arte, fare attività motoria, insomma si possono far fare molte attività ai nostri ragazzi in sicurezza. Per agevolare tutto questo, regolamentiamo orari e accessi, chiediamo un aiuto al Volontariato se serve, muniamoci di una apposita assicurazione. E poi proviamo a farlo, come ha fatto la maestra Francesca, insegnante di una scuola materna della mia città che al parco legge racconti per i suoi piccoli studenti, accompagnati dai genitori, in totale sicurezza".