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Fase 2 negli ospedali: riconversione posti letto. Restano attivi 44 posti in terapia intensiva in tutti i presidi

Restano i percorsi dedicati per i casi sospetti Covid fin dal pre triage

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sabato 09 maggio 2020 19:02

L’Ausl Toscana centro pensa alla fase post picco epidemico, da poco cominciata. Con la progressiva riduzione dei ricoveri di pazienti affetti da Covid-19 è stata avviata una graduale ridefinizione dei posti letto in seguito a quella attuata in tempi rapidi, da inizio emergenza, con la trasformazione di interi reparti pronti ad accogliere numerosi casi di positività.

 

“Attualmente sono presenti in tutti i presidi ospedalieri (Firenze, Empoli, Prato, Pistoia259 posti letto covid per quanto riguarda l’area medica, con una occupazione del 50% circa (134) ed una possibile ulteriore riduzione. Una parte di questi resteranno comunque disponibili per la gestione di eventuali nuovi casi durante l’intera Fase 2. Nei giorni di picco epidemico sono stati attivati 541 posti letto con una occupazione di 441 per quanto riguarda l’area medica Covid - dichiara Paolo Morello, Direttore generale Ausl Toscana Centro”

 

“Per quanto riguarda i letti di terapia intensiva rimarranno attivi 44 posti di terapia intensiva covid (a fronte dei 128 posti letti attivati durante la fase di picco), distribuiti negli ospedali di Prato, Pistoia, Empoli, Santa Maria Annunziata e Palagi", afferma Guglielmo Consales, Direttore Area anestesia e rianimazione Ausl TC .

 

Saranno attivi percorsi separati per i pazienti covid, totalmente distinti dai percorsi per i pazienti no-covid. Ciò consentirà la progressiva ulteriore ripresa delle normali attività in condizioni di assoluta sicurezza ed efficienza.  Un ruolo importante è svolto dal territorio con i posti letto delle curie intermedie per accogliere quei pazienti clinicamente guariti, dimessi dagli ospedali, ma che necessitano ancora di assistenza. Attualmente sono disponibili 294 posti letto low care, quasi totalmente occupati, e presenti in tutti i territori dell’azienda sanitaria (Ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio, l’ex Ospedale Misericordia e Dolce di Prato, Palagi di Firenze, l’ex Ceppo di Pistoia, Ospedale San Marcello). Oltre a 171 posti letto in strutture private accreditate nei territori dell’Ausl Toscana Centro. Da settimane è attivo il GIROT (Gruppo di Intervento Rapido Ospedale Territorio) gestito da specialisti ospedalieri, in particolare geriatri, che permette di curare quei pazienti covid positivi all’interno delle RSA,  che non necessitano di ricovero- afferma Giancarlo Landini, Direttore Dipartimento specialistiche mediche Ausl Toscana Centro. 

 

Per quanto riguarda il sistema di emergenza, 118 e pronto soccorso nella fase 2 è prevista una riorganizzazione del servizio nell’ottica di una sempre maggiore interazione tra ospedale e territorio, necessaria per la gestione della residua casistica COVID e la graduale  ripresa delle normali attività.

 

“Già da qualche giorno si registra un incremento delle chiamate al 118 da ricondurre al progressivo ritorno alla normalità. In questa fase di ripresa è sempre più strategico mantenere l’attuale livello di integrazione con i pronto soccorso per quanto riguarda il pre allertamento e la condivisione dei percorsi di accesso, che dovranno essere garantiti anche in condizioni di maggiore affluenza. Si prevede inoltre di realizzare canali di interazione tra la centrale operativa con altri attori del sistema sanitario territoriale, siano essi medici o infermieri, in modo da poter organizzare risposte che non comportino l'ospedalizzazione quando questa non è necessaria", dichiara Simone Magazzini, Direttore Dipartimento Emergenza e Area Critica Ausl Tc.

 

“Sono allo studio soluzioni organizzative che consentano in caso di chiamata inappropriata del sistema di emergenza l’invio a domicilio di personale infermieristico, come risposta alternativa, che con una prestazione a livello domiciliare possa risolvere la problematica del paziente. Inoltre queste soluzioni consentiranno, da un lato di lasciare i mezzi di soccorso disponibili per vere emergenze e dall’altro di portare una risposta rapida e competente al bisogno manifestato", sottolinea Paolo Zoppi, Direttore Dipartimento assistenza infermieristica e ostetrica Ausl Tc.

 

Per l’intera durata della Fase 2 il pronto soccorso mantiene l’attuale “assetto protetto” con percorsi dedicati per i casi sospetti Covid fin dal pre triage, garantendo uno "screening COVID" accurato di tutti i pazienti da ricoverare anche allo scopo di proteggere l'ospedale da eventuali contagi. Sono inoltre previste postazioni predefinire e adeguatamente distanziate da assegnare a tutti i pazienti in attesa.

 

“Già in questi primi giorni è stato registrato un aumento di accessi  ai pronto soccorso rispetto alla Fase 1, tanto che in alcuni casi gli accessi sono già raddoppiati pur mantenendosi ancora distanti dai valori medi pre covid. Pertanto è ancor più necessaria una rimodulazione degli spazi per mantenere alti i livelli di sicurezza oltre a indirizzare al meglio la gestione delle priorità", conclude Magazzini. 

 

 

 
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