Firenze, arriva la mostra su Obey a Palazzo Medici Riccardi. 'Make art not war'
Fino al 20 ottobre la mostra sull'artista che trasformò l’immagine di Obama in un’icona
martedì 09 luglio 2019 09:55
Obey. Make art not war questo il titolo della mostra proposta da Palazzo Medici Riccardi, nel trentennale dell’inizio dell'attività di street artist di Shepard Fairey in arte OBEY.
La mostra è un viaggio visivo che incrocia quattro temi - Donna, Ambiente, Pace, Cultura - ricreando nel museo un’ideale passeggiata nella notte metropolitana.
Con il sostegno della Regione Toscana e il patrocinio di Città Metropolitana di Firenze, da lunedì 8 luglio fino al 20 ottobre 2019, saranno esposte grandi opere e piccole serigrafie di OBEY. Un excursus a tutto tondo dedicato ad un artista che, con il suo apporto di creatività, lanciò la prima campagna politica di Obama trasformando l’immagine del futuro presidente degli Stati Uniti in un’icona tra le più riconoscibili al mondo.
«OBEY - spiega Gianluca Marziani, curatore della mostra assieme a Stefano Antonelli - avvicina gli opposti, amando la gente e il fronte aperto della città, immergendo l’arte nella baraonda del quotidiano; al contempo, accetta il corteggiamento di alcune aristocrazie culturali, usando a suo vantaggio gli approcci mondani e i sussurri del fashion system. Shepard Fairey configura la dimensione fluida del presente, fatta di adeguamento agli habitat professionali, approcci inclusivi, semplificazione del linguaggio, di empatia semantica e simboli catartici. OBEY è l’epilogo, grafico e concettuale, della miglior arte urbana in circolazione».
“La mostra di Obey - dichiara il Sindaco Dario Nardella - è un ulteriore passo in avanti in quel dialogo tra Rinascimento e Arte contemporanea, in particolare la street art, che oltre ad essere esso stesso un messaggio consente a Firenze, attraverso Palazzo Medici Riccardi, di fare interloquire passato, presente e futuro delle arti uniti da un filo originale e solido di continuità. Il messaggio di Obey arriva dritto: c'è bisogno di lavorare ad un sogno. Obey lo fa precedere spesso dall'espressione “We the people”, “Noi la gente”, “Noi le persone”, “Noi il popolo”: non fa distinzioni, ma interpreta graficamente un'esigenza, anche non confessata dalla stessa “gente”, che è quella di ritrovarsi in un noi pacificato, capace di fare da contraltare all'individualismo di massa e alla paura alimentata dalle fake news”.
La mostra, prodotta e organizzata da MetaMorfosi, in collaborazione con Spirale d’Idee, è dedicata a Pina Ragionieri, la storica direttrice di Casa Buonarroti a Firenze, scomparsa soltanto da pochi mesi.