L'oro dei Medici, come funzionavano gli affari della famiglia?
Come funzionava nel massimo periodo di splendore?
Come erano strutturati gli affari dei Medici ai tempi di Cosimo il Vecchio (potete leggere la sua storia qui), ovvero nel periodo in cui la famiglia Medici prese il potere su Firenze?
Giovanni di Bicci, padre di Cosimo ( potete leggere la storia qui) aveva rilevato la filiale di Roma del Banco dei Medici dallo zio e nella sua vita era riuscito ad aprire molte filiali. Cosimo, però, fece diventare la banca quasi una multinazionale: Bruges, Lione, Londra, Parigi, Avignone, Valenza, Barcellona, Anversa e Lubecca. In tutte queste città, infatti, sorgeva una filiale della Banca, tanto che il fiorino era diventata una delle monete più usate in tutta Europa per gli scambi commerciali.
Le filiali dipendevano tutte dalla sede di Firenze, attraverso una rete gerarchica. A capo di ogni filiale c'erano funzionari scelti da Cosimo e dalla famiglia Medici in persona, spesso fra le più importanti famiglie fiorentine. Una volta scelto, il funzionario poteva decidere di partecipare al Banco con un investimento dei propri capitali o essere semplicemente un dipendente ( la scelta, come è facilmente intuibile, andava ad inficiare lo stipendio che si riceveva). La collaborazione durava di norma 5 anni e dava una notevole autonomia alla filiale, per venire incontro alle esigenze diverse che ogni Banco poteva trovare a causa dei problemi locali.
Ma cosa faceva il Banco dei Medici? La principale funzione delle banche dell'epoca era prestare soldi. Per botteghe, costruzioni o guerre ( anche se, storicamente, molte banche fallirono proprio per prestiti dati a regnanti che poi non restivano quanto avuto). Il principale strumento finanziaro era la lettera di cambio, ovvero un atto notarile con cui un banchiere, che aveva ricevuto un versamento del cliente, ordinava ad un altra banca di ridare i soldi alla stessa persona o effettuare un pagamento. Uno strumento a metà fra la cambiale e i traveler's cheque.
Non solo: Cosimo il Vecchio investì soldi in molte attività in tutta Europa. A Cracovia, infatti, i Medici amministrano le saline e ci sono tracce di documenti che testimoniano la loro partecipazione ad aste a Costanza, Basilea, Francoforte, Norimberga.
Cosimo non rinunciò al commercio, alle proprie origini: a Firenze i Medici avevano ben tre botteghe. Due dell'Arte della Lana e una dell'Arte della Seta che vendevano anche a prezzi bassi ai vari acquirenti. Delle tre botteghe quelle più fiorenti riguardavano il commercio della lana di cui i Medici avevano quasi il monopolio poichè acquistavano quasi tutto l'allume, colorante necessario per trattare il tessuto in questione.